I protagonisti del giorno. Top e Flop del 3 giugno 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

NICOLA ZINGARETTI

Nel giorno della festa della Repubblica non ha dimenticato nulla. Il presidente della Regione Lazio ha voluto ricordare innanzitutto le vittime da Covid-19. Spiegando: «Domani finisce il lockdown. Il nostro primo pensiero va alle vittime, alle loro famiglie a chi ora è affetto dal virus ed è in cura».

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica / Carlo Lannutti

In queste settimane anche nel Lazio abbiamo lottato per contenerne al massimo la diffusione e la letalità e insieme grazie allo sforzo di tutti ci siamo riusciti».

Quindi ha guardato avanti: «Ora inizia una fase nuova, quella della vita che continua e di convivenza con questa maledetta bestia. Ma possiamo farcela anche questa volta. Molta più gente circolerà, proveniente anche da molti Paesi europei. Roma e il Lazio tornano alla loro vocazione naturale, ma aumenterà un po’ il rischio e quindi ancora di più con responsabilità teniamo alta la guardia: distanza, igiene, mascherine. Ovunque dove si può misuriamo la temperatura, non è un problema, è una scelta che aumenta la sicurezza».

«L’economia deve ripartire per difendere il lavoro e le prospettive di vita della nostra comunità. Voglio dire grazie a tutti i cittadini che in questi mesi drammatici, collaborando, ci hanno permesso di ottenere risultati e salvare molte vite umane. In primo luogo gli operatori della sanità, ma anche chi nelle settimane più dure non ha mai smesso, gli imprenditori che hanno tenuto per tutti noi aperta la loto azienda e i lavoratori della distribuzione alimentare, o delle banche o delle poste o degli apparati dello Stato che ci hanno permesso di andare avanti».

C’è però un altro elemento: il segretario nazionale del Pd sottolinea continuamente il suo ruolo di amministratore, che è quello che maggiormente lo esalta. E se il Lazio ha fronteggiato benissimo la pandemia è merito anche di questo atteggiamento mentale.

Sempre concentrato.

PAOLA PISANO

Molti italiani hanno deciso di scaricare la app Immuni anche se al momento non è attiva completamente. Infatti si limiterà a raccogliere dati e a partire dall’8 giugno in quattro regioni italiane: Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. La app permetterà di ricevere notifiche nel caso si sia venuti in contatto con qualcuno che ha contratto il Covid.

Paola Pisano

Intanto però “Immuni” ha scalato la classifica delle app più scaricate per iPhone.

Ha scritto La Repubblica: «La soluzione creata dall’azienda milanese Bending Spoons e scelta dal Governo per arginare la pandemia, fin dalla mattina aveva superato tutti e nella graduatoria delle novità gratuite su Android e piazzandosi in quella generale all’ottavo gradino alle spalle di Zoom».

«Nel primo pomeriggio Immuni era al primo posto fra le app per iOs di Apple, davanti a TikTok, Whatsapp, Intagram, YouTube, Gmail». I download hanno superato quasi subito soglia 500.000.

La ministra per l’Innovazione Paola Pisano ha commentato: «Si vede che i cittadini ne hanno capito l’importanza e l’utilità. Ad oggi siamo il primo grande paese d’Europa ed uno dei primi paesi del mondo a usare una tecnologia simile per il contrasto del virus».

Intuizione giusta.

FLOP

SALVINI-MELONI

La politica non c’entra nulla. Il centrodestra ha riempito la piazza per la contromanifestazione del 2 giugno. Non era scontato. Ma siamo in piena pandemia da Coronavirus e la politica dovrebbe dare l’esempio. Nessun distanziamento sociale, moltissimi assembramenti, non tutti con la mascherina.

Antonio Tajani, GIorgia Meloni, Matteo Salvini

I leader Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) non si sono proprio posti il problema del rispetto delle misure che valgono per tutti i cittadini.

Infatti l’Huffington Post ha scritto: «Antonio Tajani infine (un po’ come tutti quelli di FI) ha l’aria di quello che si chiede semplicemente “ma io che ci faccio qui?”, posizione plasticamente confermata da un tweet di sostanziale presa di distanze che Silvio Berlusconi pubblica alle 9.30 del mattino (quindi ben prima dell’inizio ufficiale) che recita testualmente: “dovevamo limitare al massimo il numero dei partecipanti per evitare assembramenti e non dare cattivi esempi. Non si può fare la predica e poi essere i primi a trasgredire».

La posizione di Berlusconi non è isolata, ma in piazza sono Salvini e Meloni a guidare il centrodestra. Con selfie e like a raffica.

Gettata la mascherina.

DONALD TRUMP

Nel pieno di una rivolta senza precedenti negli Stati Uniti e nel mezzo di una pandemia che ha fatto più di 100.000 vittime nel Paese, il presidente degli Usa Donald Trump non ha saputo fare altro che “incendiare” il clima.

Donald Trump

Scrivendo su Twitter: «Lunedì è stata una giornata negativa per i fratelli Cuomo. New York ha perso di fronte ai saccheggiatori, alla sinistra radicale e a tutte le altre forme di feccia». Riferendosi a Andrew Cuomo, governatore di New York, e a suo fratello Chris, giornalista della Cnn. Aggiungendo: «Il governatore ha rifiutato la Guardia nazionale e la città di New York è stata fatta a pezzi».

Poi si è autocelebrato, parlando della capitale Washington. Affermando: «Washington non ha avuto problemi la scorsa notte. Molti arresti. Grande lavoro da parte di tutti. Forza soverchiante. Dominio. Allo stesso modo Minneapolis è stata grande».

Enfatizzando la prova di forza della polizia e autocelebrandosi per l’uso della Guardia nazionale a Minneapolis, che ha tenuto sotto controllo la protesta per la morte di George Floyd. In questo modo Trump ha voluto sottolineare le differenze tra le due città: a New York, infatti, sono avvenuti scontri tra i manifestati e la polizia e molti negozi sono stati devastati e saccheggiati.

Se questo è un presidente.

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