I protagonisti del giorno. Top e Flop del 4 dicembre 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

ANDREA CARLETTI

Il sindaco di Bibbiano accusato di abuso di ufficio e falso nella vicenda degli affidi illeciti, può riprendere il suo mandato. Senza obblighi di dimora e pienamente reinsediato nel suo ruolo.

Il sindaco di Bibbiano

Il Prefetto di Reggio Emilia Maria Grazia Forte ha detto: “Dopo la revoca delle misure, Andrea Carletti da oggi può tornare a fare il sindaco in municipio a Bibbiano, nel pieno delle sue funzioni”. Il Prefetto ha precisato: “Tecnicamente poteva tornare a guidare la giunta comunale  già quando il 20 settembre scorso gli sono stati revocati gli arresti domiciliari”.

Ma il Riesame aveva applicato l’obbligo di dimora (Carletti è residente ad Albinea, in un altro Comune). Una sospensione che, dopo la decisione della Suprema Corte, cade automaticamente senza bisogno di ulteriori atti o revoche prefettizie.

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti è intervenuto rilevando: “La campagna indecente contro il Pd e il sindaco di Bibbiano non si dimentica. Oggi c’è una altra domanda: chi chiederà scusa ad Andrea Carletti e alle persone messe alla gogna ingiustamente? La giustizia sta facendo chiarezza e ha tutto il nostro sostegno. A chi ha utilizzato una storia di cronaca giudiziaria per organizzarci una campagna politica dico nuovamente: vergognatevi!”. Esempio da non dimenticare.

MATTIA SANTORI

Nel salotto di Giovanni Floris (DiMartedì) il leader delle “6000 Sardine” ha spiegato: “Abbiamo imparato il vecchio lavoro di Salvini, cioè riempire le piazze abbastanza facilmente. Poi adesso lui riempie le stanze, i bar e i palazzetti dello sport quando va bene”.

Mattia Santori

Poi alle domanda se vince la Lega, Santori ha risposto: “Vince dove? Noi speriamo di essere arrivati in tempo. È un lavoro lungo perché le pance sono piene di slogan e noi puntiamo ai cervelli”. Poi se l’è presa anche con lo scrittore Roberto Saviano, bacchettato per aver sbagliato a rincorrere Salvini sul terreno degli insulti.

Se fosse stato una sardina lo avremmo corretto”, ha sottolineato Santori. Squalo.

FLOP

GIUSEPPE CONTE

«Ieri con Trump abbiamo parlato di molti argomenti, abbiamo discusso della campagna elettorale americana, poi mi ha chiesto dell’Italia, perché si interessa sempre della situazione del nostro Paese e, se posso dirlo, si esprime sempre molto positivamente per l’azione di governo». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte dopo l’incontro con il presidente Usa al vertice Nato.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

In realtà tutti i media mondiali hanno messo in evidenza le freddezza di Trump, al di là delle frasi di circostanza. E a proposito delle possibili ritorsioni economiche sul fronte della web tax, il presidente del Consiglio ha affermato di non credere «che si arrivi a tanto». Aggiungendo: «Gli Usa sono il nostro principale alleato e continueranno ad esserlo. Detto ciò, se si parla di provvedimenti singoli come la legge di bilancio o la politica economica, l’Italia resta un paese sovrano, che può confrontarsi con i suoi interlocutori ma che avrà sempre l’ultima parola».

Qualche mese fa, sempre sui dazi, Trump andò avanti come una ruspa il giorno dopo aver incontrato Conte alla Casa Bianca. Il presidente del consiglio italiano è politicamente smarrito. Tu vuò fa l’americano. Mmericano! Mmericano. Ma sì nato in Italy.

MELONI-SALVINI

La notizia è che hanno intonato «Bella Ciao», il canto partigiano per antonomasia all’interno dell’aula dell’Europarlamento di Strasburgo, dopo il via libera definitivo alla Commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen. E lo hanno fatto in perfetto italiano, segno che conoscevano bene la canzone. Sette dei nove nuovi commissari di area socialista, tra cui il titolare degli Affari Economici Paolo Gentiloni.

Giorgia Meloni con Matteo Salvini

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha tuonato: «Unione sovietica europea. Solo io reputo scandaloso questo ridicolo teatrino da parte delle più alte istituzioni europee? Non hanno nulla di più importante di cui occuparsi?».

Anche il leader leghista Matteo Salvini ha attaccato: «Complimenti a Pd e 5 Stelle per la scelta di Gentiloni come rappresentante dell’Italia in Europa. Al prossimo giro canteranno anche Bandiera Rossa, poi Sanremo e tournée internazionale».

Ma davvero non c’è nulla di più importante su cui intervenire politicamente? Mai prendersi troppo sul serio.