I protagonisti del giorno. Top e Flop del 6 gennaio 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

SERGIO MATTARELLA

Esattamente quaranta anni fa la Mafia assassinava Piersanti Mattarella, allora presidente della Regione Sicilia. Il fratello dell’attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Allievo prediletto di Aldo Moro, in Sicilia Piersanti Mattarella aveva anticipato la stagione del  “compromesso storico”. Il presidente della Repubblica ha raccolto quegli insegnamenti portandoli al massimo grado istituzionale. È lui il baluardo dell’Italia in un momento storico e politico terribilmente complesso.

E il segretario del Pd Nicola Zingaretti su Facebook ha scritto: “La mafia che ha voluto uccidere Piersanti Mattarella non ha vinto, eppure non ha nemmeno perso perché quella riforma profonda delle istituzioni che Mattarella voleva realizzare in Sicilia, e di cui c’è bisogno in tutto il Paese, è un lavoro che ancora deve essere portato a compimento: le ragioni per cui è stato ucciso sono ancora attuali“.

La memoria è un valore fondamentale in uno Stato di diritto. La memoria che Sergio Mattarella incarna quotidianamente. Gigante.

VITTORIO FELTRI

Credo che abbia ragione Rula Jebreal, la conosco è simpatica, brava e intelligente. Trovo ridicolo e sgradevole che la si contatti per averla come ospite e poi ci si ripensi. Io sto con Rula”: lo ha detto all’AdnKronos il direttore di Libero, Vittorio Feltri.

Vittorio Feltri

Spiegando: “A me del Festival di Sanremo non me ne frega nulla, non l’ho mai visto e continuerò a non vederlo, ma so che è un programma importante per la Rai. Se si decide di invitare una persona, poi non si fa dietrofront, magari per delle polemiche giornalistiche inutili. Se la Jebreal voleva portare la moglie di Obama, era una semplice proposta che se non piaceva si poteva semplicemente bocciare. Non me la sento di criticare Rula, è brava e intelligente. probabilmente ha idee diverse dalle mie, ma questo non significa nulla”.

Chapeau per il coraggio di Vittorio Feltri. Rula Jebreal è una formidabile giornalista. Doveva co-condurre una serata al  Festival di Sanremo, poi becere polemiche politiche hanno sollevato un polverone. Feltri ha spezzato il silenzio. Controcorrente.

FLOP

MATTEO SALVINI 

Secondo autorevolissime ricostruzioni dietro il niet a Rula Jebreal al Festival di Sanremo ci sarebbe il leader della Lega Matteo Salvini. Che ha risposto così alle domande sul punto ai microfoni di Radio Crc.

Matteo Salvini © Imagoeconomica, Alessia Mastropietro

Ha detto: “Rula Jebreal? Io di tutto mi occupo fuorché delle vallette o dei conduttori di Sanremo, perché ho le giornate abbastanza piene. L’ultima delle mie preoccupazioni è dire sì o no a Tizia o a Caia. Io penso, però, che Sanremo sia il Festival della canzone italiana. Se uno vuole fare i comizi, va in piazza o in parlamento.

Per dirla tutta, lei è laureata a Bologna, parla quattro lingue, ha scritto romanzi. È stata inviata del prestigioso quotidiano New York Times e della prima rete tv via cavo CNN. Ha un dottorato in ricerca a Miami. Forse l’espressione ‘valletta‘ non sintetizza bene il personaggio.

Attacco politico preventivo. Toppa peggiore del buco. 

VIRGINIA RAGGI

Per la sindaca di Roma un disastro politico tira l’altro. Sembrava finalmente fatta per l’individuazione della discarica della Capitale. L’area individuata era stata quella di Monte Carnevale, nel cuore della Valle Galleria. La stessa zona dove è stata attiva per decenni Malagrotta.

Virginia Raggi © Imagoeconomica / Sara Minelli

Poi però negli ultimi giorni è partita una micidiale raffica di “fuoco amico”. Il Movimento Cinque Stelle a livello nazionale ha da tempo “scaricato” la Raggi. Diversi consiglieri comunali non sono disposti a dire sì alla nuova discarica e più di qualche presidente di Circoscrizione a guida pentastellata è pronto a rassegnare le dimissioni.

Morale della favola: Virginia Raggi non ha i numeri. Ma questo significa che ancora una volta la questione della discarica rischia di abortire prima del nascere.

La Regione Lazio di Nicola Zingaretti potrebbe non avere altra scelta che quella di commissariare il Comune di Roma sul punto. Aprendo uno scontro nel Governo? Probabilmente no, visto che la Raggi appare un corpo estraneo perfino ai Cinque Stelle. Cenere e carbone.