I protagonisti del giorno. Top e Flop del 8 gennaio 2021

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

ROBERTO DE DONATIS

Le elezioni diranno se avrà avuto ragione o torto. Ma intanto sta monopolizzando la scena politica sorana. Nel corso del vertice di maggioranza riunito nei giorni scorsi ha detto nella sostanza che una stagione è finita. (Leggi qui Vertice da psico dramma «La maggioranza non esiste più»).

ROBERTO DE DONATIS FOTO © GIORNALISTI INDIPENDENTI

Lo ha fatto praticamente al termine della consiliatura. Perché tra pochi mesi si torna alla urne e, se anche dovesse esserci un rinvio per Covid, al timone resterà comunque lui.  Ma De Donatis se la sta giocando di fino. (Leggi qui Sora, la verifica va in rete: ecco vincitori e vinti).

Dire adesso che una stagione è finita vuol dire preparare il terreno per un’altra. Con la Piattaforma Civica che resta al centro. Con il centrodestra che prova a salire sul treno ma lo fa spintonandosi e palesando le fratture interne. Non soltanto a livello di coalizione ma di singoli Partiti. Ci riferiamo alla Lega, a Fratelli d’Italia e a Forza Italia.

Ma la cosa che più si evidenzia è che gli avversari di Roberto De Donatis faticano ad uscire allo scoperto. L’obiettivo del sindaco in realtà è chiarissimo: apparire lui come il “nuovo, anche se è proprio lui ad essere in carica. Un altro che negli anni ha fatto questo “giochetto”, peraltro riuscendoci benissimo. Un certo Silvio Berlusconi. Naturalmente  su scala nazionale.

Cavaliere “civico”.

LUCA FANTINI

Il segretario provinciale del Pd ha preso l’iniziativa, anche se non lo ha strombazzato. E l’iniziativa è quella di provare a organizzare una riunione del centrosinistra. Vale a dire con Psi, Italia Viva, Articolo 1, Demos, la Sinistra. Si tratta di un passaggio che manca da anni nella coalizione della provincia di Frosinone.

Luca Fantini si sta ponendo il problema delle prossime elezioni comunali, andando però anche oltre. Perché poi ci saranno altre Comunali. Luca Fantini ha detto prima di essere eletto Segretario che il problema dei Democrat in Ciociaria è quello di ottenere risultati all’altezza della situazione alle politiche. Perché invece alle Amministrative il Partito regge benissimo.

Ma c’è un aspetto però che non può essere sottovalutato. E cioè che il Pd in questi anni ha perso due volte a Frosinone, due volte a Ceccano, ha perso ad Anagni e prima ancora anche a Sora. Cioè ci sono problemi pure alle amministrative. E per colmare il gap si deve puntare sul centrosinistra. Come ai tempi d’oro, quelli di Francesco Scalia e Francesco De Angelis, di Domenico Marzi e Danilo Campanari.

Luca Fantini torna a mettere al centro il Partito. Per aggregare.

Il piccolo leader.

FLOP

GIUSEPPE CONTE

“Non ci si può dividere sul golpe negli Stati Uniti ma fossi stato nel premier Giuseppe Conte avrei detto di più”. La prima stoccata al premier Giuseppe Conte l’ha data Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, a Omnibus su La7, analizzando i fatti di Washington e leggendo il commento rilasciato a caldo dal capo del governo.

Giuseppe Conte

Conte si era limitato ad un genericola violenza è incompatibile con l’esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche”. Troppo poco considerando quello che era successo. Nessuno dimentica i rapporti di stima politica da Donald Trump e “Giuseppi”. Ma ci sono dei momenti però in cui le distanze vanno prese.(Leggi qui Dietro la crisi. Il filo che unisce Giuseppi, Matteo e Joe).

Poi è stata la ministra renziana Teresa Bellanova ad attaccare. Dicendo al Tg4: “Ho molto apprezzato la condanna di un atto fascista e reazionario da parte della Cancelliera tedesca Angela Merkel. Ho meno apprezzato la reazione tiepida di Conte: in questi momenti bisogna condannare chiamando per nome e cognome i responsabili. Il responsabile è Trump”.

Poi Matteo Renzi al Tg2: “È stato importante che anche Johnson, altro uomo di destra, abbia detto parole durissime come Merkel. Ha ragione Bellanova, lo ha detto Veltroni: quando c’è una ferita alla democrazia, si sta tutti dalla parte della democrazia, non è che se uno è amico di Trump non dice parole chiare. C’è da piangere per quello che abbiamo visto. La democrazia, però, ha vinto. Siamo certi che Biden sarà in grado di restituire libertà e democrazia all’America maltrattata da Trump”.

Parole che magari avrebbe dovuto dire Conte. Che invece non ha affondato il colpo.

“Giuseppi” per sempre.

GIORGIA MELONI

Il tema è sempre Trump.  A proclamazione di Biden avvenuta, Giorgia Meloni ha commentato così: “Oggi il Congresso americano ha proclamato l’elezione di Joe Biden alla presidenza degli Stati Uniti. A lui rivolgiamo i nostri auguri di buon lavoro. Sarà il suo un mandato impegnativo, che avrà tra le priorità quella di riportare concordia in una Nazione profondamente divisa, e sarà responsabilità di tutti lavorare per riportare un clima sereno nella nazione americana. Da sempre Italia e Usa sono legati da una profonda amicizia e da solidi rapporti culturali, economici. e strategici. Sono due Nazioni amiche e alleate, che sono certa continueranno a cooperare per affrontare le sfide del nostro tempo. Su queste continueremo a lavorare con l`amministrazione Usa, avendo sempre come stella polare la difesa dell’interesse nazionale italiano”.

Giorgia Meloni Foto © Paolo Lo Debole / Imagoeconomica

Compitino fatto bene, ma nessuno scatto. Il giorno prima però il commento era stato questo: “Seguo con grande attenzione e apprensione quanto sta accadendo negli Stati Uniti mi auguro che le violenze cessino subito come chiesto dal Presidente Trump. In questi momenti serve grande prudenza e serietà. Mi auguro che la situazione possa tornare al più presto alla normalità”.

Già: “Mi auguro che le violenze cessino subito come chiesto dal Presidente Trump”. Insomma, dove sta il coraggio?

Destra di opposizione.