I protagonisti del giorno. Top e Flop del 9 giugno 2020

Top e flop

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

NICOLA ZINGARETTI

Ha giocato la carta più alta, ma proprio per questo la più difficile. Cioè ha puntato a smussare gli angoli del rapporto politico con Giuseppe Conte. Non per tirare a campare. Bensì per riformare in modo radicale il Paese. Con un obiettivo ambizioso: raggiungere un nuovo peso in Europa per un’Italia che deve sfuggire come la peste dal cliché di ‘Italietta’. Ragionamento da statista più che da politico quello tenuto da Nicola Zingaretti di fronte alla Direzione Nazionale del PD come quegli aviatori che sanno che solo in quota ci si salva. (leggi qui Zingaretti chiede al Pd di mettere le ali al Paese: non ci sono alternative).

Nicola Zingaretti

Solo se giochi la carta più difficile, se voli molto alto, puoi permetterti di dire che «Ci sono nuovi bivi e il Pd deve decidere con chiarezza cosa scegliere: la prima strada è di continuare a fare l’Italietta. Ora che il virus è in calo, possiamo fare come sempre. Dalla lezione del virus non abbiamo imparato nulla. Le risorse che abbiamo a disposizione sarebbero dilapidate da meccanismi da vecchia Italia. Questa opzione non coglierebbe la drammaticità di ciò che è successo».

Volare alto ma con una meta precisa. «Serve un nuovo modello di sviluppo che offra sicurezza alle persone è l’unica alternativa».

Zingaretti non ha nascosto i problemi e le distanze con i Cinque Stelle e con il presidente Giuseppe Conte. Ma le alternative non ci sono. Non in Parlamento. Non a questo Governo. Perché a pagarne le conseguenze sarebbero i cittadini.

Alta quota e senza paracadute

GIUSEPPE SACCO

Giuseppe Sacco

Il sindaco di Roccasecca incassa un successo nell’infinito confronto giudiziario con la discarica provinciale realizzata da vent’anni sul suo territorio. (leggi qui La rivincita di Roccasecca: il Tar blocca la nuova discarica).

Ci sarà un ricorso al Consiglio di Stato. E dopo quella sentenza, forse si andrà avanti fino in Cassazione. Dopodiché ci si attaccherà ad un altro cavillo pur di dire no all’allargamento dell’impianto.

Quella di oggi non è una sentenza che mette la parola fine. Anche perché il principio giuridico sostenuto dalla Regione Lazio e cassato ora dal Tar è frutto di un ragionamento molto sottile. Che farà discutere nei prossimi gradi di giudizio.

Ma in questo momento storico ciò che conta è la caparbietà di una comunità, quella di Roccasecca rappresentata dal suo sindaco Giuseppe Sacco, di fronte ad una questione che è diventata di principio oltre che di sostanza.

Altri avrebbero mollato. Roccasecca invece va avanti. E guarda verso la green economy, la circular economy, pensa alla possibilità di realizzare nuova occupazione ed economia attraverso la depurazione delle sue aree avvelenate.

Green Roccasecca

VITTORIO COLAO

Un documento di 121 pagine, con sei macro-obiettivi e sei macro-settori, dal titolo “Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022”. Vittorio Colao non ha tralasciato nulla.

Vittorio Colao Foto © Swiss-image / Valeriano Di Domenico

Smart working e proroga dei contratti a tempo determinato per tutto il 2020. Si chiede di «rimuovere il contagio Covid-19 dalle responsabilità penali del datore di lavoro, la promozione dello smart working e una deroga temporanea per consentire il rinnovo dei contratti a tempo in scadenza, tutte iniziative atte a superare vincoli che oggi ostacolano la difesa dell’occupazione».

In materia di pubblica amministrazione si consiglia di «allineare lo strumento della compensazione dei debiti fiscali e previdenziali a quanto previsto dal codice della crisi sopprimendo a regime il tetto delle compensazioni», di «introdurre la compensazione con i crediti liquidi esigibili verso la Pubblica Amministrazione», «costruire una piattaforma informatica che consenta alle imprese di compensare debiti e crediti, anche se di origine di enti diversi della Pubblica Amministrazione, consentendo il dialogo tra gli stessi». E di «differire a novembre il pagamento della prima rata di acconto delle imposte sul reddito».

Il Comitato di esperti in materia Economica e Sociale, guidato da Vittorio Colao, ha consegnato alla Presidenza del Consiglio un piano di rilancio con i contro…fiocchi.

Colao Meravigliao.

FLOP

LUCA FARDELLI

Gioca ambiguo, gioca di fino ma alla fine dà sempre l’impressione che giochi. Il consigliere comunale di Cassino Luca Fardelli è in minoranza ma ci tiene a far sapere alla maggioranza che la sua minoranza è altro. E fin qui tutto bene, la specificità in politica è un pregio.

Luca Fardelli

Quello che magari convince un po’ di meno è la sua inveterata abitudine, un rituale quasi, a cercare l’approvazione di una maggioranza che un po’ brama, un po’ blandisce. E non in maniera sfacciatamente partigiana, ma utilizzando la vecchia e collaudata figura retorica della ‘mosca bianca’.

Come? Con l’habitus dell’oppositore “costruttivo”. Di quello che cioè non gioca a rompere tutto, ma che cerca punti di convergenza finalizzati al bene comune.

Eppure qualcosa in questo scoutismo al cubo ancora non convince. Saranno i boatos che danno Fardelli in fregola di comando ma osteggiato da una fronda consiliare di Caira. Saranno le continue interrogazioni con cui si differenzia dall’opposizione ‘canonica’, come quella che domani lo vedrà mettere sul tavolo del Consiglio comunale la questione mercato.

Il fatto è che Fardelli sembra combattere una guerra tutta sua, più all’insegna della strategia che della tattica.

Risiko ma non troppo.

LUCIA AZZOLINA

La ministra della pubblica istruzione Lucia Azzolina ha detto poche ore fa: «Nessuno del Comitato tecnico-scientifico, e tanto meno qui al Ministero ha mai immaginato di chiudere gli studenti dentro cabine di sicurezza. Ho visto immagini surreali di ragazzi chiusi dentro a strutture simili a gabbie. Questa è disinformazione».

Lucia Azzolina

«Nessuno ha mai pensato a cose del genere. Semmai sono due anni che parlo del problema delle classi pollaio. E oggi finalmente tutti si accorgono del numero di alunni nelle classi delle scuole italiane. Siamo al lavoro, giorno e notte, per riportare gli studenti a scuola con le giuste misure di sicurezza. Senza eccessi, senza forzature. Vogliamo tornare alla normalità e lo faremo trovando il giusto bilanciamento tra due diritti sacrosanti, quello all’istruzione e quello alla salute».

In realtà delle scatole di plexiglass attorno ai banchi degli alunni alla riapertura delle scuole a settembre se ne era parlato eccome.

Era stato detto: «A seconda dello stato del virus, per dare sicurezza agli studenti si potranno prevedere pannelli in plexiglass nelle aule a compartimentare i banchi».

Parole che avevano provocato proteste, contestazioni, anche tra gli stessi assessori di diversi comuni italiani, da Milano al sindaco di Bologna. Semplicemente l’idea è stata bocciata.

Retromarcia.

ILARIA FONTANA

E’ parlamentare dei Cinquestelle ed è stata eletta in un collegio di cui FCA è baricentro storico. In più, ha un ministro compagno di partito che ha benedetto l’emendamento al Decreto Rilancio per rottamazioni ed incentivi auto. Piccolo particolare: su quell’emendamento (almeno fini all’altro giorno) non c’è la sua firma. (leggi qui Rottamazione auto ultima spiaggia. E parlamentari ciociari ‘in montagna’).

Ilaria Fontana

La deputata Ilaria Fontana si era accreditata bene all’inizio. Cioè come colei che, dopo la debacle di Mario Abbruzzese, avrebbe finalmente vestito di nuovo le istanze di un territorio martoriato dai proconsoli a vita. Ma quel vestito le va stretto, anzi, strettissimo. In un momento di crisi spaventosa dell’automotive da lei ci si aspettava di più.

Con le vendite calate del 97% e con gli operatori del settore che lanciavano il May day al governo. Va da sé che l’emendamento che mette sul piatto 4000 euro di incentivo per rottamare l’auto e prenderne una Euro 6 o Euro 5 usata avrebbe dovuto portare le sue impronte digitali.

Fontana paga anche colpe non sue. Quelle cioè di una sistema elettorale che ha completamente sradicato le istanze dei territori dalle azioni di chi viene espresso dagli stessi. E non è la sola ad essere mix di responsabilità e colpe terze. Ma la polpa resta. Un parlamentare eletto dove FCA ha il nido non puo’ lasciare che la crisi dell’auto divenga tema legiferativo appaltato da altri.

In panne.

DONALD TRUMP

Nell’ultimo sondaggio della Cnn sulla corsa presidenziale, Joe Biden stacca Donald Trump di 14 punti, un margine che non aveva mai avuto: 55% a 41%, rispettivamente il livello più alto e più basso nelle rilevazioni della tv.

Donald Trump

Scrive l’Huffington Post: «Per il candidato dem un risultato insperato, visto che fino a ora ha mostrato davvero poco di sé e del suo programma per gli Usa. Il 38% approva l’operato presidenziale del tycoon mentre il 57% lo boccia: è il peggior rating dal gennaio 2019, analogo a quello di Jimmy Carter e George H.W.Bush nello stesso momento negli anni in cui non riuscirono ad essere rieletti».

La Cnn sottolinea che l’ex vicepresidente ha raggiunto un livello mai toccato da Hillary Clinton, arrivando ad almeno il 50% in tre sondaggi dell’ultima settimana (Abc News/Washington Post, Monmouth University and Npr/Pbs NewsHour/Marist College).

Il bello è che davvero Biden non ha fatto nulla per arrivare a certe percentuali. Ci sta pensando Trump: dalla gestione della pandemia da Coronavirus a quella delle proteste legate alla morte di George Floyd.

Mai all’altezza.