I protagonisti: Top e Flop di Capodanno 2019-2020

Top & Flop. I protagonisti del 2019. Per capire meglio cosa ci attende nell'anno nuovo.

TOP 

NICOLA ZINGARETTI

Nicola Zingaretti

Ha scoperto di saper fare benissimo il ruolo più difficile della politica italiana, quello di segretario del Partito Democratico, vale a dire del maggior partito della sinistra italiana.

Non voleva far nascere il Governo giallorosso, poi ha cambiato idea per non spaccare il Partito, ma ha dovuto fronteggiare dopo nemmeno un mese la scissione di Matteo Renzi. Oggi Zingaretti è il partner più affidabile della coalizione di Governo e se Stefano Bonaccini vince in Emilia Romagna, può aprirsi una fase nuova della politica italiana.

In più “Mazinga” ha annunciato l’apertura di una nuova stagione congressuale del Pd. Moto perpetuo.

LE SARDINE

Il Movimento delle Sardine a Roma © Imagoeconomica

Sono uscite alla fine ma hanno riacceso la fiaccola dell’identità e della speranza nel campo del centrosinistra. Riempire le piazze oggi è impresa difficile per tutti, anche per Matteo Salvini.

Non ci sono soltanto ragazzi, ma hanno convinto tutte le fasce sociali, portando le famiglie a sfilare per  riaffermare principi e valori. Rappresentano una enorme risorsa per il centrosinistra, ma i partiti non devono cadere nella tentazione di provare ad egemonizzarle.

Maneggiare con cura.

GIORGIA MELONI

Si è infilata negli errori e nelle contraddizioni della Lega di Matteo Salvini. Lo ha fatto con coerenza, umiltà e capacità di empatia con la gente.

Giorgia Meloni © Imagoeconomica, Livio Anticoli

Il “remix” le ha fatto un favore: è una donna, è una mamma, è cristiana. Ma è soprattutto una politica dal grande intuito e da un fiuto perfino superiore all’intuito. Fratelli d’Italia è il Partito che oggi rappresenta un punto fermo nel  centrodestra.

Ha saputo dire no alle tante sirene che hanno iniziato a cantarle intorno: dall’ipotesi di candidatura al Campidoglio a quella alla Pisana. Sa benissimo che c’è la possibilità di giocare la partita per Palazzo Chigi.

Lei, Giorgia Meloni, nel centrodestra si sta aprendo la strada. Genitore 1.

MAURO BUSCHINI

Assessore regionale ai Rifiuti e ai rapporti con il Consiglio, poi capogruppo del Partito Democratico con il compito di garantire una maggioranza a Zingaretti (missione compiuta con il capolavoro del Patto d’aula). Poi ancora Presidente del Consiglio Regionale, massima carica istituzionale della Regione Lazio.

Foto: © Imagoeconomica Stefano Carofei

Insieme ad Albino Ruberti e Daniele Leodori è uno dei tre uomini che hanno costruito a Nicola Zingaretti ed al Paese, in tempi non sospetti e per questo decisivi, le linee di dialogo con il Movimento 5 Stelle, rendendo possibile la nascita del nuovo governo giallorosso.

In Ciociaria è tutt’uno con Francesco De Angelis in Pensare Democratico. E insieme stanno costruendo il prossimo passo generazionale. Non sbaglia una mossa.

FRANCESCO DE ANGELIS

Francesco De Angelis

Soltanto un leader vero fa quello che ha fatto Francesco De Angelis: preparare la crescita di una nuova classe dirigente, facendo un passo indietro.

La decisione di non schierare candidati alla segreteria e una lista di Pensare Democratico al congresso provinciale del Pd lo leva dalla cronaca politica della Ciociaria.

Collocandolo nella storia del partito a livello locale. Sempre un passo avanti.

NICOLA OTTAVIANI

Nicola Ottaviani

Il sindaco di Frosinone ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato: aderire alla Lega da protagonista. Infatti sarà sicuramente uno dei candidati di punta alla Camera quando si andrà a votare.

Nel frattempo però al Comune di Frosinone vuole continuare a dare il massimo. Per  completare al meglio un mandato nel quale ha cambiato il volto del capoluogo. Primo della classe.

FRANCESCA GERARDI

Si è presa la Lega. Con calma, con gentilezza, con classe. Dopo tanti avvicendamenti nel ruolo di responsabile provinciale del Carroccio (Kristalia Papaevangeliu, Fabio Forte, Carmelo Palombo), finalmente è arrivata la stabilità.

Il coordinatore regionale Francesco Zicchieri l’ha scelta per cambiare e radicare il partito sul territorio. Lei lo sta facendo con tanto “polso” ma pure con una visione precisa. Lady di ferro.

FRANCESCO BORGOMEO

E’ un imprenditore che trasforma in oro tutto quello che tocca. Mister Saxa Gres (o Grestone o Tagina, fate voi) non ha davvero più nulla da dimostrare sul piano imprenditoriale.

Eppure ha deciso di solcare mari e monti e di sbarcare anche nel mercato asiatico, con un accordo con la Cina che ha fatto strabuzzare gli occhi agli economisti più bravi del continente.

E’ l’uomo delle sfide impossibili, che sistematicamente vince. Dalla Cina con furore.

MARCELLO PIGLIACELLI

Foto: © Imagoeconomica, Giacomo Quilici

Testardo come pochi. Ha mantenuto piantata la bandiera della Camera di Commercio di Frosinone e Latina anche quando tutti gli altri gli dicevano che ormai l’operazione era saltata.

Invece Nicola Zingaretti ha rimesso in moto il tutto e adesso la fusione tra Frosinone e Latina si può fare davvero.

Pigliacelli si giocherà le sue carte, ma intanto ha già il ruolo di “padre” dell’operazione. Visione di prospettiva.

GUIDO D’AMICO

Guido D’Amico © Paolo Cerroni / Imagoeconomica

Sotto la sua presidenza ConfimpreseItalia è diventata indispensabile e decisiva. Dipenderà da quali alleanze sceglierà di fare Guido D’Amico la presidenza della Camera di Commercio del Basso Lazio (Giovanni Acampora o Marcello Pigliacelli).

A dimostrazione di quanto sia cresciuta Confimprese, che si è permessa il lusso di varare una squadra provinciale di primo livello. G

uido D’Amico determina, non impone. Illuminato.

ENRICO COPPOTELLI

Enrico Coppotelli

Ha preso per mano il sindacato Cisl in provincia di Frosinone raccogliendo un’eredità pesantissima: quella di Pietro Maceroni. Il Segretario Enrico Coppotelli È riuscito nell’impresa di proseguire il percorso di autorevolezza e competenza tracciato dal suo predecessore, modernizzando e proiettando il sindacato in una dimensione ancora maggiore.

Fautore del dialogo, insieme a Cgil e Uil ha promosso confronti unitari sollevando questioni determinanti per la crescita di tutto il territorio. Nel 2019 è diventato il Segretario Generale regionale della Cisl nel Lazio, portando tutto il suo patrimonio di esperienza e innovazione. Ascoltatissimo dove si prendono le decisioni, ha saputo portare sostanza e idee attorno ai numeri che compongono la forza di uno dei più grandi sindacati nazionali. Lanciato

FLOP

LUIGI DI MAIO

Voti e percentuali più che dimezzati alle europee, sondaggi in caduta libera, decisione di restare al Governo anche quando era venuta meno la ragione principale, cioè l’alleanza con Matteo Salvini. Di Maio ha dovuto ingoiare il rospo del doppio accordo con il Pd ma pure con Matteo Renzi. Infine, l’esodo di parlamentari, ministri e attivisti. Disastroso.

GIUSEPPE CONTE

Non si può essere uomini per tutte le stagioni. Un conto è stare al Governo con la Lega di Matteo Salvini, un conto è allearsi con Nicola Zingaretti. Giuseppe Conte invece lo ha fatto e, dopo essere stato indicato dai Cinque Stelle, ha detto che in fondo il suo cuore ha sempre battuto per il Pd. Ha firmato provvedimenti antitetici come se nulla fosse. Due parti in commedia.

MATTEO SALVINI

Ha stravinto le europee, ma non ha saputo capitalizzare quel successo. La crisi di Governo ha portato la Lega all’opposizione e ha fatto capire agli italiani che gli sbarchi si possono contenere anche senza Salvini. Finora ha fallito tutte le spallate al governo giallorosso. Se continua a perdere in Parlamento rischia di compromettere lo straordinario consenso che gli accreditano i sondaggi. Agli italiani poi basta pochissimo per cambiare idea. Troppi errori.

MATTEO RENZI

Dopo essere risultato decisivo per far cadere il governo gialloverde ha deciso la scissione dal Pd. Preferendo essere capo di un piccolo partito come Italia Viva piuttosto che fare parte della squadra del Pd. Ha dimostrato di essere il numero uno quando si deve distruggere (rottamare), ma di essere il centesimo quando bisogna costruire. Peccato originale.

SILVIO BERLUSCONI

Non si rassegna al fatto che una stagione politica, la sua, si è chiusa per sempre. Da Forza Italia sono usciti in tanti, a cominciare da Giovanni Toti e Micaela Biancofiore. La stessa Mara Carfagna si è allontanata. Berlusconi continua a ragionare come se avesse ancora il 35%,mentre invece i sondaggi danno gli “azzurri” tra il 5% e il 7%. E’ un fatto anche generazionale: si è confrontato con Fini, Casini, Prodi, D’Alema. Non può farlo con Salvini, Meloni, Renzi, Zingaretti. Intignare produce disastri.

ROBERTA LOMBARDI

La pasionaria del Movimento Cinque Stelle è sempre sul punto di poter rappresentare l’alternativa a Luigi Di Maio, ma poi alla fine non si lancia mai nella mischia. Come alla Regione Lazio, dove è capogruppo. Poteva rappresentare l’anello di congiunzione tra i Cinque Stelle e il Pd di Nicola Zingaretti. Invece ha dovuto incassare la frattura del Movimento ed è rimasta ancora una volta al palo. Vorrei ma non posso.

ANTONELLO AURIGEMMA

Per mesi ha monopolizzato il “balletto della Pisana”. Forza Italia, poi Cambiamo, ma in fondo è meglio restare in Forza Italia. Ma no, meglio Giovanni Toti. Alla fine, dopo aver partecipato a diverse riunioni di Cambiamo, il colo di scena: non va da nessuna parte. Alla fine però approdo in Fratelli d’Italia. Meglio di Travolta nella Febbre del Sabato Sera.

MARIO ABBRUZZESE

Ha pagato la sua straordinaria generosità e le scelte degli altri. Il centrodestra di Cassino ha sfiduciato il sindaco Carlo Maria D’Alessandro, costringendo Mario Abbruzzese a candidarsi a sindaco per evitare un tracollo ingestibile. Ma da Forza Italia Antonio Tajani non ha premiato il sacrificio. Anzi. Abbruzzese ha deciso di passare a Cambiamo, con tutto il suo gruppo. A partire dal consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli. Adesso però Ciacciarelli ha colto al volo l’opportunità di aderire alla Lega. Mario Abbruzzese ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco. Sacrifici non ripagati.

FONTANA-FRUSONE-SEGNERI

L’unico lampo nel buoi è arrivato grazie all’invito di Francesco De Angelis al Consorzio Asi. Con Luca Frusone ed Enrica Segneri che hanno avuto la possibilità di dire che loro sono interessati allo sviluppo industriale del territorio e anche alle tematiche ambientali. Altrimenti per il resto l’attività politica dei tre deputati dei Cinque Stelle (c’è anche Ilaria Fontana) sul territorio della provincia di Frosinone sarebbe passato inosservato. Ma perché non provano a creare un’organizzazione sul territorio? Inosservati. 

ANTONELLO IANNARILLI

Del suo passaggio a Fratelli d’Italia non si è accorto quasi nessuno. Neppure i fedelissimi. Un fatto che conferma quanto sia difficile essere protagonisti in un partito dopo essere stato “re” in un altro partito. Antonello Iannarilli ha rappresentato Forza Italia per venti anni, ai massimi livelli. In Fratelli d’Italia non ci sono spazi all’altezza di un curriculum del genere. Passo falso.

Ne sentiremo parlare

Stefania Furtivo

Stefania Furtivo

È entrata in Consiglio provinciale a Frosinone in punta di piedi. Ma come ogni acqua cheta ha poi dimostrato di sapere far tremare i ponti. Quando Fratelli d’Italia ha dimenticato di chiamarla alle iniziative di provinciali lei ha fatto in modo che se ne ricordasse. E non se ne dimenticasse più. Dopotutto milita in un Partito maschio nel quale il leader è donna.

Nel 2020 ha già fatto capire di avere tante cose da dire: non solo in FdI ma anche in Provincia. E nel Comune di Pofi dove siede in Consiglio. Per ora. La gatta che dorme. Ma solo in apparenza.

Lucio Fiordalisio

Lucio Fiordalisio

Non ha esitato a lasciare il Partito Democratico del quale era dirigente provinciale. Una mossa fatta per protestare contro le politiche regionali che, a detta del sindaco, non tutelavano l’ambiente ed in particolare il suo Comune, Patrica.

In realtà, Lucio Fiordalisio sta tornando alla sua dimensione politica originaria. Che con il Pd aveva poco a che fare. Di matrice più sociale, in queste settimane ha intensificato i contatti con tutti i fronti. Punta a realizzare un grande cartello trasversale con cui mettere l’ambiente della Valle del Sacco al primo posto. Skipper in strambata.

Luca Fantini

Luca Fantini, segretario dei Giovani Democratici del Lazio

Se sarà o meno candidato alla segreteria provinciale di Frosinone del Pd poco importa. Luca Fantini sarà uno dei protagonisti del dibattito nel Partito Democratico che verrà.

Ha dimostrato grande autonomia di pensiero, capacità organizzativa, spirito di aggregazione: tutte doti che hanno attirato l’attenzione di Nicola Zingaretti. Che l’ha voluto nel 2019 al suo fianco nella lunga cavalcata verso la Segreteria Nazionale.

Il Pd si avvia ad una stagione di cambiamenti. Potrebbero essere sul solco di Fantini.