I protagonisti del giorno * Top & Flop di mercoledì 16 ottobre 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

MAZINGA…ZETA

Al via la bonifica della Valle del Sacco. Nicola Zingaretti lo ha annunciato con una mossa politica da… supereroe. A Colleferro, poche ore dopo il varo della manovra economica del governo giallorosso. Insieme al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. (leggi qui Veleni addio: è partita la bonifica della Valle del Sacco).

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Dettagli che compongono il puzzle di un capolavoro politico e amministrativo. Perché la bonifica della Valle del Sacco è una battaglia che Zingaretti sta portando avanti come presidente della Regione Lazio da anni. Quella di oggi è una risposta al territorio, ai cittadini, agli industriali, alle associazioni, ai comitati, ai medici, agli ambientalisti. A tutti. Il fatto di essere andato con il ministro Costa assume un significato politico enorme, considerando l’accordo con i Cinque Stelle per il Conte bis. Infine, la circostanza di aver dato il via a questa operazione poche ore dopo il sì dell’esecutivo ad una manovra economica non semplice.

Nicola Zingaretti ha fatto vedere cosa significa fare il segretario nazionale del Pd avendo studiato nel Pci ai tempi dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Centralismo democratico.

L’UNICO CHE… DURIGON

Non è un caso che Matteo Salvini l’abbia voluto prima sottosegretario al ministero del Lavoro per fare Quota 100 e poi responsabile della Lega a Roma. Insomma, l’anti Raggi.

Il sottosegretario Claudio Durigon

Inoltre il Capitano punta su di lui per provare a strappare la Regione Lazio al centrosinistra quando si andrà a votare. Claudio Durigon nel salotto di Giovanni Floris a DiMartedì ha duellato con l’europarlamentare Carlo Calenda e risposto al fuoco di fila delle domande dei giornalisti. Nell’arena c’era lui. Come prima al Ministero. Nel grigiore assoluto del panorama politico locale, Claudio Durigon è l’unico che ha un ruolo politico riconosciuto, forte, visibile e proiettato al futuro. Viene dal sindacato, dall’Ugl e si vede.

Magari in tanti rosicheranno, ma lui andrà avanti. Con la benedizione del Capitano. Splendida solitudine.

FLOP 

RAGGI DI GRILLO

Allora, le notizie sono due. La prima è che Virginia Raggi vorrebbe ricandidarsi alla carica di sindaco di Roma. E questo fa sobbalzare dalla sedia tutti gli italiani (non soltanto i romani) che in questi anni hanno visto, perfino distrattamente, un solo telegiornale al giorno.

Virginia Raggi e Beppe Grillo

Perché insomma, Roma è passata dalla Grande Bellezza al Nulla Mostruoso. Sommersa dai rifiuti, con la metropolitana in tilt un giorno sì e l’altro pure, con i mezzi pubblici spesso in fiamme per problemi di manutenzione. E tutto il resto.

Ma la seconda notizia è che Beppe Grillo, l’Elevato, sarebbe pronto a dare la benedizione all’operazione “Virginia 2 La Vendetta (per gli altri). Il che dimostra come il fondatore dei Cinque Stelle, il visionario a colpi di “vaffa”, in realtà si è ormai trasformato in un democristiano 4.0. Perché solo un democristiano poteva pensare di riproporre per la poltrona più ambita del Campidoglio il sindaco peggiore che la Capitale abbia mai avuto.

Ma forse l’Elevato in realtà vuole condurre la Raggi alla sconfitta. Con una sorta di abbraccio mortale.

Una cosa è certa però: se la Raggi dovesse venire rieletta, per Beppe Grillo, l’Elevato, non basterebbe neppure il Soglio Pontificio. Proposta indecente.

IL CARROCCIO…DERAGLIATO

La maggioranza di Zingaretti non è in grado di mantenere il numero legale in aula”. Chi lo ha detto? Il Gruppo della Lega alla Regione Lazio oggi. Sì oggi, proprio mentre Zingaretti a Colleferro annunciava il via alla bonifica della Valle del Sacco. (leggi qui Zingaretti Bonifica il Sacco e la Lega ne chiede la testa)

Orlando Tripodi © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Un errore madornale, talmente comico che non c’è neppure la grandezza di una… tragica sconfitta. Ma come, i rappresentanti regionali della Lega non sanno fare meglio di così? In una Regione dove governa il segretario nazionale del Pd? Nel centrodestra qualcuno ha pure “abboccato”. Presentare l’ennesima mozione di sfiducia a Nicola Zingaretti in queste condizioni significherebbe fare al Governatore il più grande regalo politico della storia. Probabilmente i leghisti del gruppo regionale non pensano ad altro che a sbarrare la strada ad un possibile ingresso dei Cinque Stelle in maggioranza.

Ma così non c’è alcuna strategia politica. Sembra di stare sul palco di una commedia dell’assurdo. Kafkiani.

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