I protagonisti del giorno * Mercoledì 30 ottobre 2019 * Top & Flop

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

NICOLA ZINGARETTI

Sono d’accordo con Cacciari sul congresso. Per farlo cambieremo lo statuto che non si tocca da tredici anni, rientra il concetto di Congresso, basato su tesi politiche, aperto alla società italiana“: lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti, a Radio Capital, sulla richiesta di tenere un congresso Dem arrivata da più parti.

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Si terrà nei primi mesi del 2020? Non lo escludo, ma dovremo deciderlo insieme”, conclude Zingaretti. Concetto importante, dopo aver ribadito l’appello al Movimento Cinque Stelle di proseguire con le alleanze sul piano locale. Altrimenti, ha sottolineato, vengono meno le basi del Governo. E’ come se Zingaretti stesse tenendo aperte entrambe le opzioni. Il nuovo congresso potrebbe portare il cambio del nome del Pd, che a questo punto una cosa può farla: riprendersi una parte dei voti andata ai Cinque Stelle.

Perché una cosa è chiara e Zingaretti la sa meglio di chiunque altro: il Pd tutto sommato tiene se esercita il potere. In questo momento non è un Partito che ha slancio, entusiasmo ed idee per andare all’opposizione. Però se i Cinque Stelle continuano a farsi del male, allora l’imperativo Dem potrebbe essere quello di terminare la legislatura, magari cambiando il premier. Lucidissimo.   

GERARDI-QUADRINI

Con il loro botta e risposta a distanza su Alessioporcu.it hanno ravvivato il dibattito politico provinciale, specialmente nel centrodestra. Non importa se ha ragione la parlamentare e coordinatrice provinciale della Lega o il vicecoordinatore regionale e presidente della Comunità Montana di Forza Italia.

Francesca Gerardi e Gianluca Quadrini

Francesca Gerardi e Gianluca Quadrini hanno riproposto il tema dell’unità del centrodestra anche in provincia di Frosinone. Cosa non semplice e neppure scontata considerando che da mesi la coalizione non si riunisce attorno ad uno stesso tavolo. In fondo ci sono elezioni comunali importanti all’orizzonte, a Ceccano e Pontecorvo. Da vincere assolutamente, visto che sono due roccaforti del centrodestra. Chiaro che la Lega vuole dare le carte.

Altrettanto chiaro che Forza Italia in Ciociaria voglia continuare a dire la sua. Gioco di sponda.

FLOP

LUIGI DI MAIO

Ormai è evidente: soffre della sindrome di Stoccolma politica nei confronti del Capitano della Lega Matteo Salvini. Al Maurizio Costanzo Show ha detto di essere stato lasciato con il cerino in mano.

LUIGI DI MAIO Foto: © Imagoeconomica, Alessia Mastropietro

Ma è sul piano politico che la sintomatologia non lascia spazio a dubbi: oggi ha ribadito che in Emilia Romagna e in Calabria i Cinque Stelle andranno da soli. Consegnando le due Regioni al centrodestra a trazione Carroccio.

Il 4 marzo 2018 i Cinque Stelle erano al 33%, alle Europee intorno al 17%, in Umbria al 7%. Non esistono più. E lui, Gigino Di Maio, non si preoccupa di nulla, neppure del Governo. Anzi, vorrebbe magari affondare Giuseppe Conte. E’ evidente: Di Maio è l’agente a L’Havana di Matteo Salvini.

Infiltrato poco speciale.

PIERLUIGI BERSANI

Lo senti parlare e pensi che stia all’opposizione. Poi però ti dai un “pizzicotto”, ricordi che in questo Governo ci sono anche Liberi e Uguali (seppure scomparsi dalla mappa geografica) e ti rendi conto davvero in quali condizioni si trova la sinistra italiana.

Bersani con la mucca in salotto

Pierluigi Bersani è stato uno dei più bravi e lo è ancora. Ha una visione politica che nessun altro ha. Aveva previsto prima di tutti che la Destra avrebbe straripato (la famosa mucca in salotto), aveva capito prima di tutti che la strada era quella del confronto con i Cinque Stelle. Ha lasciato il Pd in modo precipitoso, ma per il resto non ha sbagliato nulla.

Però vanifica tutto con analisi da oppositore. Non ha una forza parlamentare in grado di determinare scenari? Vero, però ha idee, coerenza, storia, forza. Lasci stare di pensare a strappare l’applauso.

Lui potrebbe permettersi il lusso di essere impopolare. Preso dal ruolo.

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