I protagonisti del giorno. Top & Flop del 25 novembre 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

ROMANO PRODI

La cosa fantastica, la vera notizia politica nella notizia politica, è che tutti sono convinti che sia lui il grande ideatore del fenomeno delle “sardine”. Intendiamoci, è così. Ma naturalmente non possono esserci “prove”.

Però il fatto che da Giorgia Meloni a Matteo Salvini, da Beppe Grillo a Silvio Berlusconi, siano tutti convinti che l’operazione sia firmata dal Professore di Bologna è indicativo. Perché riconosce a Romano Prodi un ruolo che ha meritato sul campo.

Romano Prodi © AdnKronos

A Bologna nascono e muoiono i Movimenti, compreso quello a Cinque Stelle. Ma le “sardine” hanno connotati particolari: certamente vogliono fermare l’avanzata del Carroccio ma contemporaneamente disegnano una nuova piazza per il centrosinistra del futuro. Senza bandiere, senza correnti, senza ipocrisie, senza il marchio di fabbrica di Partiti superati dalla storia e dagli eventi. Aleggia lo spirito dell’Ulivo e nessuno sa come rispondere. Neppure Matteo Renzi e Nicola Zingaretti.

Se poi verranno pure i risultati elettorali allora Romano Prodi ipotecherà la presidenza della Repubblica, negatagli nel 2013 dai 101 franchi tiratori del Pd. E lo dovrà alle “sardine”. Pescatore.

BEPPE SALA

Il sindaco di Milano avanza nel centrosinistra e nel Partito Democratico. Sabato prossimo sarà lui il protagonista di una tavola rotonda sul territorio e sul ruolo degli amministratori locali all’assemblea nazionale di Base Riformista, la corrente di Luca Lotti e Lorenzo Guerini.

Beppe Sala

Ma più in generale Beppe Sala si sta guadagnando sul campo i galloni di possibile candidato premier del fronte progressista qualora si dovesse andare ad elezioni anticipate. O perfino a scadenza naturale.

Compassato, competente, determinato, intelligente, non politicizzato. Governa Milano, la capitale economica del Paese, in una Regione dominata dalla Lega di Matteo Salvini. All’inizio ha respinto sia l’avanzata del centrodestra guidato da Stefano Parisi che l’arrembaggio dei Cinque Stelle. Ha seguito l’onda renziana, ma ha capito prima e meglio di altri quando stava per esaurirsi.

Ne sentiremo parlare a lungo e non solo come sindaco di Milano. Rassicurante.

FLOP

ROBERTA LOMBARDI

È rimasta schiacciata dalla spaccatura del gruppo regionale del Movimento Cinque Stelle. Non si spiega altrimenti una paralisi politica che non è da lei. Nel Movimento Cinque Stelle è ancora molto considerata, al punto che il suo nome è in cima alla lista dei pochissimi prescelti da Beppe Grillo per un direttorio di sei persone chiamato a commissariare senza “vaffa” (almeno per adesso) il capo politico Luigi Di Maio. (leggi qui Roberta Lombardi verso il super direttorio del 5 Stelle. E nel Lazio che succede?).

Roberta Lombardi

Eppure nemmeno questo è servito per ridare slancio ed entusiasmo a Roberta Lombardi. Lei è capogruppo dei Cinque Stelle nel Lazio, la Regione governata da Nicola Zingaretti, il segretario del Pd. Avrebbe dovuto prendere l’iniziativa, raggiungere un accordo politico prima degli altri. Invece è ferma, paralizzata politicamente dall’altra metà del cielo a Cinque Stelle. I ribelli. Oppure è lei la ribelle?

Nel frattempo però non riesce a ritrovare il filo politico del suo ruolo. Nella palude.

I ‘MASCHI’ D’ITALIA

Sconvolgenti i risultati del  “Report Istat – Gli stereotipi sui ruoli di genere”, anno 2018. Resi noti peraltro nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. L’AdnKronos li presenta così: “Persiste il pregiudizio che addebita alla donna la responsabilità della violenza sessuale subita“.

Il maschio italiano

Addirittura il 39,3% della popolazione ritiene che una donna è in grado di sottrarsi a un rapporto se davvero non lo vuole. Anche la percentuale di chi pensa che le donne possano provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire è elevata (23,9%)”.

Ma non è finita. Dal rapporto emerge inoltre che il 15,1% è dell’opinione che una donna che subisce violenza sessuale quando è ubriaca o sotto l’effetto di droghe sia almeno in parte responsabile. Pazzesco.

E sul tema della violenza nella coppia, il 7,4% delle persone ritiene accettabile sempre o in alcune circostanze che “un ragazzo schiaffeggi la sua fidanzata perché ha civettato/flirtato con un altro uomo” e il 6,2 che in una coppia ci scappi uno schiaffo ogni tanto. Cavernicoli. Ma non c’è da ridere.