Top & Flop * Lunedì 30 settembre 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

NICOLA OTTAVIANI

Domenica sera era dietro la statua di San Gerardo, seguita in processione da un mare di fedeli a Frosinone. Se la partecipazione all’isola pedonale al centro storico fosse la stessa, il capoluogo diventerebbe presto come Lucca.

Frosinone processione San Gerardo

Nicola Ottaviani naturalmente indossava la fascia tricolore. A dimostrazione che non è importante il Partito nel quale milita. È nato democristiano e lo è ancora. Forza Italia, il Nuovo Centrodestra e la Lega non lo hanno cambiato. La quintessenza di Ottaviani è il cattolicesimo democratico. Lui è un credente vero, non va in processione per farsi notare (non ne ha bisogno) e neppure per cercare di ottenere maggiore consenso (è al secondo e ultimo mandato). Partecipa perché ci crede e alla fine è questo mix tra laicismo e religiosità che contraddistingue anche la sua attività politica. Peppone e don Camillo.

FRANCESCO BORGOMEO

In provincia di Frosinone ha firmato un salvataggio storico, quello della Ideal Standard di Roccasecca. Un esempio di scuola che già fa parte dei libri di economia. Ha fatto l’imprenditore vero, investendo e coniugando la sua azione con un aspetto sociale che non è passato inosservato. Infatti Matteo Renzi e Nicola Zingaretti lo citano spesso e volentieri.

Il presidente Francesco Borgomeo con il primo sampietrino realizzato alla Grestone di Roccasecca

Il Cersaie di Bologna ha appena ufficializzato il ritorno ufficiale dei suoi marchi nel giro che conta, gli americani hanno fatto la fila per avere i suoi prodotti. Lui se ne va in giro per l’Italia, ospite di università e istituzioni che gli chiedono di parlare del miracolo realizzato attraverso la Circular economy e di descrivere il suo mondo Green.

Eppure in Ciociaria nessuno sottolinea l’operato di Francesco Borgomeo. In qualunque altra parte d’Italia gli avrebbero dato una laurea honoris causa, un cavalierato, un ordine equestre, una cittadinanza onoraria. Non da queste parti, dove evidentemente il fatto di non pensare esclusivamente a vivere di rendita crea qualche disagio. In Umbria sono disposti a fare ponti d’oro a Francesco Borgomeo. Lì gli ha salvato una sola fabbrica, nella quale lavora appena un quarto dei dipendenti che invece ha salvato nei due stabilimenti tirati via dal fallimento in Ciociaria. Probabilmente in tanti non si rendono conto che restare ad investire in Ciociaria, dove non ci sono incentivi, dove essere competitivi è un’utopia considerando lo stato delle infrastrutture materiali e immateriali, è un vero e proprio miracolo.

Lui però va avanti per la sua strada, finché lo riterrà opportuno. Non ti curar di lor, ma guarda e passa. Magari su una strada lastricata di sampietrini

FLOP

ROBERTO CALIGIORE

È tornato a “ballare” sul filo della sfiducia, quando ormai manca pochissimo alle prossime elezioni comunali, previste in primavera. Ed è tornato a “ballare” in una condizione straordinariamente positiva per lui sotto il piano politico.

Roberto Caligiore

Perché il centrosinistra non ha un candidato unitario in grado di poter vincere e perché ha un potentissimo senatore di riferimento, Massimo Ruspandini di Fratelli d’Italia. Eppure, nonostante tutto questo, ormai da più di un anno Roberto Caligiore non riesce a blindare la maggioranza. E questo rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare, soprattutto perché la storia politica dimostra che un sindaco che viene sfiduciato non vince quasi mai.

Possibile che la mediazione sia un’illustre sconosciuta? Facciamoci del male.

LUCIO FIORDALISIO

Apparentemente il suo gesto dovrebbe essere da “top”. Insomma, il sindaco di Patrica lascia il Partito Democratico perché, sottolinea, non ha avuto risposte all’altezza sull’emergenza ambientale che obiettivamente c’è nel paese che amministra.

Lucio Fiordalisio

Fra l’altro viene considerato un fedelissimo del presidente del consiglio regionale Mauro Buschini, a sua volta talebano di Nicola Zingaretti, segretario nazionale del Pd e presidente della Regione Lazio. Ergo, delle due l’una: o questo non è più vero oppure non è riuscito a farsi ascoltare. Ma c’è pure chi sostiene che in realtà da tempo Fiordalisio si sia spostato. Sulle posizioni del presidente della Provincia e dell’Upi Lazio Antonio Pompeo. E allora il suo gesto potrebbe rappresentare un’avanguardia per traghettare una parte del Pd locale in Italia Viva di Matteo Renzi.

Al di là delle ricostruzioni, dei retroscena e del gossip, una considerazione emerge: ma una battaglia così complessa come quella ambientale non si fa meglio restando nel Pd piuttosto che sbattendo la porta? Precipitosamente istintivo.