I protagonisti del giorno. Top e Flop del 22 agosto 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

PATRIZIA MAGRINI

Il toro si prende per le corna ed il virus si prende sul tempo. Il Direttore Generale della Asl di Frosinone Patrizia Magrini viene da anni trascorsi allo Spallanzani: è il centro di riferimento nazionale per il contrasto alla pandemia. Ha capito sulla sua pelle che il Sars-Cov-2 non si può sottovalutare: nonostante esperienza e precauzioni se lo è preso pure lei. Proprio per questo ha preso una decisione netta: tutti i residenti in provincia di Frosinone che ritornino da viaggi fuori regione sono invitati a non tornare nemmeno a casa ma a passare con urgenza al Test Drive di Frosinone o Cassino per fare il tampone.

PATRIZIA MAGRINI. FOTO © GIORNALISTI INDIPENDENTI

Subito, con i bagagli ancora in macchina ed il sapore della sabbia sulla pelle. Soprattutto chi ha preso il traghetto per tornare dalla Sardegna. Chi ha viaggiato in aereo. Non c’è da scherzare. La situazione è seria. E Patrizia Magrini ha nessuna intenzione di prenderla sotto gamba.

C’è di più. La DG ha chiesto ai cittadini, una volta fatto il tampone, di rimanere in casa in attesa del risultato e non incontrare altre persone: ventiquattrore o poco più di pazienza. Ma è l’unico modo per alzare subito una barriera concreta contro la diffusione dei contagi.

Temevamo che fossero i migranti a portare il virus da noi: siamo stati noi che ce lo siamo andati a prendere fuori di casa.

Una decisione coraggiosa quella della manager. Ma le scelte necessarie non sono quasi mai facili o simpatiche. È la sua ultima mossa con la quale scongiurare una nuova diffusione del Covid-19 in provincia di Frosinone. Perché Patrizia Magrini per prima sa che se non mette le briglie alla seconda ondata, lo step successivo sarà la chiusura.

Globulo bianco in camice.

ROBERTO GUALTIERI

Al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini  il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha davvero trasmesso ottimismo a tutti. A piene mani. Lo ha fatto guardando in faccia i numeri, con la forza della competenza e della determinazione.

IL MINISTRO ROBERTO GUALTIERI AL MEETING DI RIMINI

Ha detto:  “I numeri sono impietosamente evidenti: nel secondo trimestre abbiamo registrato la più significativa contrazione del Pil della storia recente del nostro Paese, e non solo recente. Allo stesso tempo tutti gli indicatori degli ultimi mesi – a partire da quelli della produzione industriale – ci dicono che ci sono le condizioni per avere un terzo trimestre di fortissimo rimbalzo e una chiusura dell’anno non lontana dalle previsioni originarie che il Governo aveva dato”.

Quindi ha aggiunto: “Questo è dovuto soprattutto alla capacità straordinaria che gli italiani hanno avuto di contenere il virus. Una priorità politica e morale del Governo fin dall’inizio. La responsabilità del Governo è enorme, grandissima, ma vorrei dire che l’Italia si presenta a questa giuntura decisiva nelle condizioni per sorprendere positivamente per i risultati che si possono conseguire. Il Next Generation Eu permetterà di affrontare quei nodi profondi che hanno ostacolato la crescita e la coesione del Paese”.

Poi ha citato l’intervento di Mario Draghi. Così: “Dobbiamo dimostrare che la scelta europea di emettere eurobond e di avviare politiche comuni non è “one-off” ma il primo passo per la costruzione di una vera unione politica ed economica. E solo se dimostreremo che queste risorse sono spese bene, per citare Draghi che sono “debito buono”, noi contribuiremo a far sì che non sia stato solo un episodio singolo”.

Nella sostanza politica il ministro Gualtieri ha raccolto l’appello lanciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Quello di una politica che sappia assumersi le proprie responsabilità e guardare avanti. Non rassegnandosi.

Alla faccia del Covid.

CHRISTIAN SOLINAS

No, non ci sta. E ha voluto rispondere per le rime, ricordando a tutti che la Sardegna aveva quasi raggiunto il traguardo del “contagi zero” prima delle ultime settimane di agosto. Il Governatore Christian Solinas lo ha detto al Corriere della Sera. A muso duro.

Affermando: «La Sardegna non ha mai avuto una circolazione virale autoctona, tutti i casi registrati sono di importazione o di ritorno di persone che provengono da zone in cui vi sono focolai attivi ben noti e riconosciuti». (Leggi qui: Il colpo di coda del Covid, sull’asse Lazio – Sardegna).

CHRISTIAN SOLINAS

Ha respinto al mittente le accuse di Sardegna «Isola di untori». Rilevando: «I sardi hanno fatto grandi sacrifici per preservare l’immunità virale nell’isola, avevamo raggiunto una condizione pari a zero, ora la ripresa dei contagi è dovuta alla circolazione senza controlli purtroppo adottata da questo governo. Un nuovo lockdown per l’isola? Credo sia una boutade priva di fondamento, se ci fosse verità anche minima in un’affermazione di questo tipo, saremmo all’assurdo».

Solinas ha riproposto pure l’idea del “passaporto sanitario”. Dichiarando: «Noi non siamo alla ricerca di una ragione postuma. Allora ci fu una strumentalizzazione violenta di questa proposta che delineava un modello sul solco internazionale di esperienze come quelle della Corea del Sud e dell’Indonesia che avevano già avuto un secondo lockdown. Chiedevamo che i passeggeri presentassero un certificato insieme alla carta d’imbarco, significava evitare una recrudescenza».

Il Governatore ha fatto capire a tutti cosa si intende per “orgoglio sardo”. Indipendentemente dalla parte politica. Fra l’altro c’è una considerazione geografica: la Sardegna è un’isola. Il virus l’avrà portato qualcuno.

Fortza paris.

FLOP

LUCIA AZZOLINA

Prima l’attacco al leader della Lega Matteo Salvini (in onda su La7), poi la legnata ai sindacati dalle colonne de La Repubblica. Il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina non fa sconti sulla scuola. Mette dietro la lavagna e boccia. Senza appello.

LUCIA AZZOLINA. FOTO © FILIPPO ATTILI, IMAGOECONOMICA

Al Capitano del Carroccio ha detto:  “Da oggi chiamerò Salvini “il gaglioffo”. Gli consiglio una lettura: “Fino a quando la mia stella brillerà”, scritto da Liliana Segre. Salvini avrebbe bisogno di studiare: ogni volta che parla di scuola dice scempiaggini. Io ho insegnato a Sarzana e ai miei studenti insegnavo cosa era un lager. Lui deve chiedere scusa non a me ma a tutta la comunità scolastica. Più mi insulta più sono onorata, siamo distanti anni luce su tutto. Sulla scuola capisco che qualcuno fa campagna elettorale ma non si può arrivare a questi livelli, sono da troglodita. Il lager è una cosa seria, la scuola è altra cosa”.

Al conduttore la ministra ha detto: “Ogni tanto un insulto ci sta, noi di insulti ne subiamo tanti”.

Poi su La Repubblica ha lanciato un siluro ai sindacati. Affermando: “È in atto un sabotaggio da parte di chi non vuole che la scuola riparta”. Rilanciando l’allarme di Conte che un mese fa aveva parlato di “inaccettabile ricatto del sindacato che minaccia di paralizzare la ripresa scolastica”.

La ministra dell’istruzione ha ribadito che la decisione di riaprire le scuole a settembre resta tale, ma “bisogna remare tutti nella stessa direzione, vedo atteggiamenti inammissibili”. Non si discute se possa avere torto o ragione, ma certo dovrebbe usare un linguaggio più istituzionale.

Troppo nervosa.

MATTEO SALVINI

Come Lega, con i nostri avvocati, stiamo preparando una denuncia all’attuale governo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante del Covid e dei problemi sanitari”. Così Matteo Salvini ha alzato il livello dello scontro con l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte sul tema dei migranti.

Matteo Salvini

E lo ha fatto proprio (guarda caso) in una giornata in cui si registrano altri sbarchi notturni a raffica: solo a Lampedusa sono arrivati altri 276 profughi nell’arco di otto ore, dopo i 250 raccolti nella giornata di ieri. In totale nell’hotspot dell’isola di sono 1400 migranti (su una capienza di 200).

Una situazione  difficile e sempre più ingestibile, come confermato anche dal sindaco di Lampedusa, che ha scritto una lettera aperta a Conte: “Quanti ancora devono arrivare? Inaccettabile che la nostra isola sia abbandonata”.

Sulla delicatezza del tema nessuno può discutere. Ma il punto politico è un altro: il leader dell’opposizione deve querelare per portare avanti le sue ragioni e le sue idee? E deve farlo magari con una logica da “tigna” di “pan per focaccia”? Sicuramente no.

In realtà è tutto molto semplice: l’election day si avvicina e, a parte l’immigrazione, quali sono gli altri temi della Lega e di Matteo Salvini? In questo modo però è difficile convincere che si abbia la statura del leader politico che può governare un Paese come l’Italia.

Monotematico e senza spunti.