I protagonisti del giorno. Top e Flop del 4 luglio 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

MATTEO SALVINI

Al Capitano va riconosciuto il merito di metterci la faccia sempre, anche in un Comune come Terracina, dove il centrodestra è spaccato. Perché Lega e Forza Italia intendono candidare a sindaco Luca Caringi, mentre Fratelli d’Italia punta su Roberta Tintari. (leggi qui Salvini ed il ‘caso Terracina’: “Ne parlo con Giorgia. Zingaretti via a settembre”).

SALVINI A PRANZO CON FAZZONE E DURIGON

Ne parlerò con Giorgia” ha assicurato Salvini. Ma la Meloni difficilmente cederà. Perché dovrebbe? La Tintari è proposta dall’europarlamentare Nicola Procaccini, ex sindaco di Terracina e suo fedelissimo da sempre. Caringi è appena uscito da Fratelli d’Italia dove è stato assessore e coordinatore comunale. (leggi qui La scelta di Caringi: sarà lui a sfidare i suoi ex Fratelli d’Italia).

Naturalmente sono dettagli che Matteo Salvini non conosce. Ma di Terracina si interessa lo stesso per un motivo: è la città di Francesco Zicchieri, parlamentare e coordinatore regionale del Carroccio.

In realtà il fatto che sia stato investito il leader leghista non è proprio il massimo per la classe dirigente locale. Al tavolo c’era anche il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone. In quella stessa occasione Salvini ha detto a tutti di tenersi pronti per l’autunno perché è convinto che Zingaretti andrà a fare il ministro nel Governo del dopo Conte, aprendo la strada quindi ad elezioni alla Regione Lazio. Un messaggio a Claudio Durigon.

Unica nota stonata: all’iniziativa tenuta in piazza a Terracina sono state contate 120 persone, buona parte delle quali arrivate da fuori città per vedere Matteo. Ma è a Terracina che si vota. La Lega – dicono i numeri nelle stesse ore – continua a scendere nei sondaggi. Ma Matteo Salvini la faccia la mette comunque. Perfino per Terracina.

Capo.

MAURIZIO STIRPE

Come vicepresidente di Confindustria, in un’intervista a La Repubblica, ha proposto di sospendere il Decreto Dignità fino a quando non sarà stata superata l’emergenza legata alla pandemia Covid-19. Dimostrando di interpretare ormai il pensiero dell’associazione degli industriali meglio di chiunque altro.

Maurizio Stirpe Foto © Imagoeconomica / Rocco Pettini

E infatti è lui ad attaccare frontalmente il Governo in ogni tipo di occasione.

Come presidente del Frosinone calcio ha mantenuto la calma dopo il micidiale uno-due firmato Cittadella e Chievo, dando l’ennesima dimostrazione di come sia complicato mantenere i nervi saldi quando le cose non vanno bene. Ieri sera il Frosinone un colpo lo ha battuto rimettendosi in corsa.

Nulla ha da dimostrare Maurizio Stirpe, ma è sempre lui a battere il colpo giusto. Dall’economia al calcio.

Su tutti i fronti.

FLOP

MATTEO RENZI

È davvero incredibile dover prendere atto delle continue capriole politiche dell’ex Rottamatore che aveva l’Italia in mano e che poi ha gettato tutto alle ortiche solo per la sua incapacità di fare squadra e di accettare il fatto che la sua occasione l’aveva persa per sempre.

Matteo Renzi a Porta a Porta © Imagoeconomica / Livio Anticoli

Il leader di Italia Viva ha ricominciato a fare le bizze sulla legge elettorale proporzionale, dopo che anche lui aveva detto sì a questa riforma in maggioranza.

Ha cambiato idea per un solo fatto: vuole abbassare la soglia di sbarramento dopo essersi reso conto che Italia Viva ha difficoltà a stare stabilmente sopra il 3%. Grazie ad una pattuglia parlamentare che non rieleggerebbe più resta, decisivo per la maggioranza di governo. Ma il peso politico vero è un’altra cosa.

Nonostante questo, resta incollato dentro il Palazzo, aggrappato con le unghie e con i denti. Senatore semplice.

LUCA ZAIA

Durante il momento più terribile della pandemia il presidente della Regione Veneto è stato il più bravo di tutti a contrastare il Covid. Glielo hanno riconosciuto tutti, perfino a livello internazionale. Adesso che però l’indice di trasmissibilità del virus è tornato sopra la fatidica quota 1, Luca Zaia ha detto di non sapere a chi deve fare i complimenti per questo risultato. Con un tono ironico che non si addice ad un leader.

Il governatore del Veneto Luca Zaia © Canio Romaniello / Imagoeconomica

Un leader si prende gli applausi ma anche le critiche. Non è che i successi sono merito suo e i passaggi a vuoto demerito degli altri. Zaia si è detto pronto a richiudere il Veneto accusando genericamente gli “irresponsabili”.

Categoria, quella degli “irresponsabili”, presente ovunque. Ma chi governa ha due strade: o previene certe situazioni oppure deve ammettere di aver sottovalutato alcuni elementi. Compreso il senso di responsabilità della gente. Luca Zaia, invece, ha puntato solo il dito. Senza mea culpa.

Troppo comodo.

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