Terzo Tempo – Fischi & Fiaschi della settimana

I tormenti di Zingaretti (e Letta), l’avanzata della Meloni e la frenata su tutto della Lega

La settimana più lunga 

La vicenda, stranota, è quella delle assunzioni a seguito di un concorso del Comune di Allumiere e della lista degli idonei alla quale il consiglio regionale e altri enti hanno pescato per poter procedere ad alcune assunzioni a tempo indeterminato. Mauro Buschini si è dimesso da presidente del consiglio regionale, dimostrando voglia di trasparenza e capacità di saper pensare alla squadra e non alla poltrona. (Leggi qui Sulla moglie di Cesare nemmeno il sospetto).

Nicola Zingaretti (Foto: Leonardo Puccini / Imagoeconomica)

L’onda d’urto politica e mediatica si è abbattuta su di lui e allora ha deciso di spostarsi di lato per far sì che si possa fare chiarezza. Non si è arreso, ha rilanciato. Nella maggioranza e nel Pd però il gesto è stato apprezzato fino ad un certo punto. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti prima ha detto che “con lui ha chiuso”, poi lo ha citato come esempio di trasparenza. Oscillazioni che hanno fatto riflettere non poco, soprattutto Buschini, da sempre tra i fedelissimi del presidente.

Si è avuta forte pure l’impressione che nel Pd romano e regionale il fatto che un presidente del consiglio regionale fosse un non romano non ha proprio entusiasmato. A parte quella netta e forte dell’eurodeputato Massimiliano Smeriglio, gli altri interventi hanno lasciato il tempo che hanno trovato. Scontati, dovuti, banali. (Leggi qui Smeriglio: “Buschini, Erdogan ed il Pd smarrito”).

Nel centrodestra la vicenda ha letteralmente scatenato Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che ha piazzato un uno-due micidiale. Rilanciando il nome di Chiara Colosimo come possibile candidata a sindaco di Roma del centrodestra e dando il via libera a Fabio Rampelli per la candidatura alla presidenza della Regione. Fratelli d’Italia ha anche chiesto le dimissioni dell’intero Ufficio di Presidenza, composto pure da esponenti dei Cinque Stelle, di altri del Pd e della Lega. Nessuna risposta. E su questa vicenda è la Lega di Matteo Salvini e di Claudio Durigon ad essere in difficoltà. Senza le dimissioni dei due membri del Carroccio, Fratelli d’Italia continuerà a “bombardare” sul fronte del centrodestra.

Campidoglio uber alles

C’è poi la questione della candidatura a sindaco di Roma, per nulla di secondo piano. Nicola Zingaretti continua a smentire una sua partecipazione, ma la realtà è che il segretario Enrico Letta continua a pensare a lui. Fra l’altro l’esito di un sondaggio della Ipsos è chiaro: Zingaretti può vincere al ballottaggio. (Leggi qui: Sognando il Campidoglio).

Nicola Zingaretti

Anche lo Zingaretti visto sotto i rifletto di Lucia Annunziata nel pomeriggio ha tutti i numeri per scendere in campo e affrontare senza timori la battaglia per Roma. Il profilo non è quello di un panchinaro del Pd. (Leggi qui La rotta di Zinga: “Soldi in tasca e vaccini nel braccio”).

Ma i problemi sono politici: Virginia Raggi e Carlo Calenda andranno avanti e l’alleanza con i Cinque Stelle è complicata nei fatti se l’ex sindaca resta in campo al primo turno. Poi la vicenda delle assunzioni alla Regione Lazio ha complicato tutto. L’alternativa a Zingaretti potrebbe essere Marianna Madia. (Leggi qui Raggi, Colosimo, Madia: tre donne per il Campidoglio).

Nel centrodestra Antonio Tajani non si arrende sulla eventualità di candidare Guido Bertolaso. Ma il nome dell’ex capo della Protezione civile non piace alla Meloni. Niente da fare.