Top e Flop, i protagonisti del giorno: 19 luglio 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 19 luglio 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 19 luglio 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

MATTEO SALVINI

Matteo Salvini (Foto: Vincenzo Livieri / Imagoeconomica)

Il Capitano della Lega sarà nelle prossime ore a Frosinone, in viale Roma. Per spingere” sulla raccolta delle firme per i referendum sulla giustizia che la Lega sta portando avanti. Contemporaneamente incontrerà iscritti, simpatizzanti e cittadini “con i quali confrontarsi sulle grandi tematiche che, in questo momento, interessano il Paese”. (Leggi qui Tutti in fila per Salvini. Ma senza parlare di politica locale).

Il comunicato stampa del coordinamento provinciale del Carroccio spiega: “Tra queste, i sei quesiti sulla “giustizia giusta”, che costituiscono le fondamenta del referendum promosso dalla Lega. Sono già oltre 300.000 le adesioni alla raccolta firme portata avanti in tutta Italia. Nel terzo week end dall’inizio della campagna, infatti, si può già parlare di grande successo e partecipazione da parte dei cittadini, da sud a nord del Paese”.

Sono stati posizionati 1.600 gazebo, a cui vanno aggiunte le prime migliaia di adesioni in arrivo dai Comuni italiani. Senza contare quelle raccolte dal Partito Radicale, da Forza Italia, Udc, Nuovo PSI, PSI, partiti, movimenti e associazioni che si stanno mobilitando in tutta Italia. La campagna è stata avviata per portare i sei quesiti in cabina elettorale e rendere così protagonisti i cittadini di una pacifica rivoluzione che conduca a una riforma della Giustizia che l’Italia attende da anni”.

Cioè Salvini ha voluto rimarcare che su questo tema la Lega tiene un atteggiamento trasversale, cercando di coinvolgere altri Partiti. È una mossa politica che va nella direzione di provare ad aggregare oltre il centrodestra, anche per marcare la distanza con i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

Inoltre, torna a Frosinone dopo alcuni mesi. L’ultima volta si confronto con il vescovo Ambrogio Spreafico e visitò la comunità Nuovi Orizzonti. E’ un segnale di attenzione forte verso tutto il partito della provincia di Frosinone. Matteo Salvini ancora una volta ci mette la faccia. (Leggi qui Salvini sceglie Frosinone per la svolta verso i moderati).

Capitano, mio Capitano.

ALESSANDRA SARDELLITTI

Alessandra Sardellitti

Alla fine lo ha fatto. Ha trovato il coraggio di lasciare il Pd. Alessandra Sardellitti, consigliere provinciale e comunale del partito, ha dato un senso compiuto al suo malumore. Profondo. (Leggi qui Sardellitti: «Addio caserma del Pd, mi hai deluso»).

Il comunicato di addio è un j’accuse politico fortissimo. Primo affondo: “In tempi non sospetti, prima delle elezioni comunali di Frosinone del 2017, ho deciso di aderire al Pd perché convinta che fosse quello il baluardo del riformismo in Italia. Nonostante divisioni e disorganizzazioni che sono apparse subito evidenti. L’elezione a consigliere comunale di Frosinone resta un momento indimenticabile. Poi però qualcosa è cambiato, inesorabilmente. In consiglio provinciale abbiamo fatto un lavoro enorme su un tema delicato come la scuola, peraltro nei diciassette mesi di pandemia. Con investimenti e riqualificazioni. Abbiamo permesso a tutti gli studenti di rientrare in classe il 14 settembre. Mai abbiamo avuto il piacere di sentire il Partito al nostro fianco”.

Secondo affondo: “In consiglio comunale il Pd ha il gruppo più numeroso. Dovrebbe rappresentare il fulcro di alleanze e di proposte, ma anche dimostrare di essere già forza di governo. Non tutto ciò che viene dalla maggioranza è sbagliato ed esiste pure un principio di continuità amministrativa. Se però si prova a dire questo (come ha fatto la sottoscritta), allora si viene tacciati di collaborazionismo. E’ inaccettabile.

Terzo affondo: “Pure in questo caso la logica è quella della caserma e del non disturbare il guidatore. Peccato che alla guida non ci sia nessuno però. Nei mesi scorsi, davanti alla vicenda dei concorsi di Allumiere e non solo ho ritenuto di dire la mia per sollecitare una discussione. Non volevo certo mettere alla gogna nessuno né maramaldeggiare. Non fa parte del mio modo di essere e di pensare, soprattutto in quanto avvocato. Ma davanti all’invito ad una riflessione sono stata ricoperta da critiche ed insulti. La logica da caserma. Oggi questo Pd non è il Partito al quale avevo aderito con entusiasmo e passione. D’altronde anche Nicola Zingaretti ha detto di vergognarsi! Con l’arrivo di Enrico Letta nulla è cambiato”.

In tanti magari festeggeranno per l’addio della Sardellitti, ma il suo addio restringe i confini di un Partito che a Frosinone e in Ciociaria si è abituato alla sconfitta e all’autoreferenzialità.

Alessandra Sardellitti ha avuto il coraggio di dire che il re è nudo.

Tre metri sopra il cielo.

FLOP

ANTONIO POMPEO

Alessandra Sardellitti e Antonio Pompeo

I consiglieri provinciali eletti sotto la sua bandiera sono andati via. Germano Caperna con Italia Viva. Alessandra Sardellitti ha sbattuto la porta oggi. (Leggi qui Sardellitti: «Addio caserma del Pd, mi hai deluso»).

Certamente ha ringraziato il presidente della Provincia per le opportunità che le ha dato sul piano politico. Ma ciò non toglie che sia andata via. E su questo Pompeo dovrà riflettere moltissimo.

Alessandra Sardellitti è stata una sua talebana, ma non è bastato. Il punto è che il sindaco di Ferentino e leader di Base Riformista deve scegliere cosa intende fare. Se restare in minoranza nel Partito o se provare a ribaltare la situazione. Nelle sue file in tanti non riescono a comprendere la condivisione delle fondamentali scelte di gestione dei Democrat.

La situazione a Frosinone è sfuggita di mano, perché nel capoluogo le lacerazioni del gruppo consiliari e il vuoto cosmico del circolo hanno peggiorato la situazione. Però quando se va una fedelissima come Alessandra Sardellitti, vuol dire che qualcosa di profondo è stato quantomeno sottovalutato. O, con ogni probabilità, è stato sbagliato.

Urgenza di autocritica.

LUCA FANTINI

Colto in contropiede da un’uscita che fa male. Proprio perché Pensare Democratico e la stessa segreteria provinciale non hanno mai considerato Alessandra Sardellitti una del Partito.

Esattamente per questo motivo dovevano provare a ricucire, a tenere tutti dentro. Invece l’argomento non è stato per nulla tratto e spesso le critiche della Sardellitti sono state giudicate come un “tradimento”. Ma questa è una logica che non può appartenere ad un Partito che si candida a governare l’Italia e tutto il resto.

In Ciociaria il Pd è senza alleanze. Non con i Cinque Stelle, non con il centrosinistra. E la situazione del gruppo consiliare del capoluogo è intollerabile per i Democrat. In questo modo si trasmette un solo messaggio: chi non è d’accordo può andarsene. Ma se vanno anche i voti.

E sempre nel capoluogo la lista presentata nel 2017 ha rappresentato il punto più basso. Tantissimi consiglieri a zero voti, altrettanti con meno di dieci. Ma soprattutto moltissimi non residenti neppure a Frosinone. A distanza di quattro anni si è rimasti allo stesso punto. E il segretario cosa ci sta a fare?

Asfaltato in contropiede.

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