Top e Flop, i protagonisti del giorno: 19 maggio 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

VIRGINIA RAGGI

Beppe Grillo e Virginia Raggi “Daje”

Sottoposta ad un fuoco di fila di domande nel salotto di Giovanni Floris a DiMartedì, la sindaca di Roma ha mostrato una solidità impressionante, svicolando su tutto. Nel senso che non si è sbilanciata su nulla. Con una padronanza dialettica che dimostra quanto sia cresciuta politicamente in questi anni.

Punta alla riconferma e ormai non conta neppure più come sia stata amministrata Roma in questi anni. Non contano le buche, non conta l’emergenza rifiuti. E tutto questo perché Virginia Raggi è stata bravissima a portare la campagna elettorale sul piano politico. Può arrivare al ballottaggio e giocarsela. Non sarà semplice, ma in ogni caso la sua battaglia l’ha già vinta.

Ha detto che non vede le ragioni di un’alleanza a prescindere con il Pd. A dimostrazione di come abbia pianificato di far saltare il tavolo che Enrico Letta, Nicola Zingaretti e Giuseppe Conte avevano apparecchiato. Ha mantenuto i rapporti con Davide Casaleggio senza pregiudicare l’appoggio dei Cinque Stelle.

Se otterrà il bis avrà compiuto un’impresa. Se invece non ci riuscirà, allora potrebbe comunque ritagliarsi un ruolo politico importante. Magari scalzando Giuseppe Conte alla guida dei pentastellati.

Daje.

FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO

Il generale Francesco Paolo Figliuolo a Che Tempo che Fa

L’Italia ha finalmente cambiato passo sulla campagna di vaccinazione e il merito è soprattutto suo, del generale Francesco Paolo Figluiolo, commissario dell’emergenza Covid. Ieri poi ha alzato ulteriormente il tiro. Intanto ha detto che bisogna accelerare sulla vaccinazione completa degli over 60 e dei “fragili”, altrimenti tutti gli sforzi fatti finora potrebbero essere vanificati.

In secondo luogo ha spiegato che le vacanze dovranno essere programmate secondo le date della vaccinazione di ognuno. Un modo elegante e forte per dire che non esiste l’ipotesi di vaccinarsi in vacanza. Questo perché diverse regioni, soprattutto quelle a vocazione turistica, stavano spingendo per avere questa possibilità, che avrebbe significato più fiale. Ma il generale ha voluto far capire che c’è un Piano che andrà rispettato perché animato da una logica scientifica.

Che fosse il più grande esperto di logistica del Paese si sapeva, ma che avesse pure un eccellente fiuto politico non era proprio scontato.

Sull’attenti (gli altri).

FLOP

MATTEO SALVINI

Matteo Salvini (Foto: Sergio Oliverio / Imagoeconomica)

Anche ieri il leader della Lega ha ripetuto lo stesso concetto: avremmo voluto fare di più (sulle riaperture), ma non ci siamo riusciti. L’errore politico è esattamente questo, perché “suona” inevitabilmente come una sconfitta. Nel senso che la Lega, come tutti i Partiti, rappresenta legittimamente interessi e posizioni politiche.

Ammettere di non essere riusciti a ottenere di più equivale ad una dimostrazione di debolezza politica. Per due ragioni. La prima è che evidentemente altri sono riusciti a contare di più. La seconda è che in questo modo si dà la sensazione di rivendicare ma di non incidere. Considerando poi che Fratelli d’Italia dall’opposizione può dire e fare quello che vuole, la Lega dovrebbe ritagliarsi un profilo maggiormente governativo. Come dire: abbiamo ottenuto comunque un risultato importante in una situazione dove bisogna tenere insieme le esigenze economiche con quelle della sicurezza sanitaria.

Insomma, un errore di comunicazione che uno come il Capitano non può permettersi.

Troppo nervoso.

LUIGI DI MAIO

Luigi Di Maio. (Foto: Saverio De Giglio / Imagoeconomica)

Soltanto lunedì era stato lui ad annunciare, urbi et orbi, che per le comunali di Napoli ci sarà un’alleanza tra Pd e Cinque Stelle. Dando per scontato che l’ex ministro Gaetano Manfredi si sarebbe candidato a sindaco. Così invece non è successo e da ieri a Napoli c’è una coalizione ma non un candidato a sindaco.

Amministrare il capoluogo della Campania non sarà semplice per via di una situazione contabile difficile, ma il punto non è questo. Il fatto è che serve un candidato “SalvaNapoli”, che potrebbe essere il presidente della Camera Roberto Fico.

Però per Luigi Di Maio le elezioni comunali di Napoli dovrebbero rappresentare l’appuntamento principale, al quale presentarsi senza sorprese. Invece, il passo falso è arrivato subito dopo aver annunciato il raggiungimento dell’alleanza. Adesso bisognerà correre ai ripari, ma è chiaro che nella situazione nella quale sono i Cinque Stelle (anche per lo scontro con Davide Casaleggio), serviva una partenza sprint per le comunali di Napoli. Non è da Luigi Di Maio non calcolare tutte le possibili variabili.

Passo falso.