Top e Flop, i protagonisti del giorno: 22 maggio 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

VINCENZO DE LUCA

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca Foto: Marco Cremonesi / Imagoeconomica

Si porta avanti col lavoro. Come ha scritto l’Huffington Post. Il Governatore della Campania Vincenzo De Luca ha cominciato la campagna di vaccinazione nelle aziende.

Il generale Francesco Paolo Figliuolo aveva indicato come data di inizio il mese di giugno, quello che, nei programmi del commissario straordinario, avrebbe dato “la spallata definitiva proprio con l’aiuto delle aziende”. Ma la Campania non ha aspettato: in diverse imprese i lavoratori hanno ricevuto perlomeno la prima dose di vaccino.

Dalla provincia di Salerno a quella napoletana, dalla piana del Sele all’area industriale di Napoli, varie aziende hanno cominciato a vaccinare i loro dipendenti”, confermano ad HuffPost dallo staff del presidente regionale. Precisando: “Sempre in collaborazione con le Asl territoriali di riferimento”. Vale a dire nel rispetto delle procedure definite, così come delle tre classi di priorità individuate in un documento stilato dall’Inail, l’Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, sulla base delle indicazioni ricevute dalle Regioni. Ineccepibile.

La conferma che Vincenzo De Luca è immarcabile, anche per un mastino come il generale Figliuolo.

Scatto bruciante.

NICOLA ZINGARETTI

Nicola Zingaretti (Foto: Paola Onoifri / Imagoeconomica)

“Bene la volontà espressa dal Ministro Giorgetti di non abbandonare la strada di un vaccino figlio della ricerca italiana. Abbiamo bisogno di ogni arma possibile per uscire dall’incubo del Covid. Nel giorno del Global Health Summit l’Italia può giocare un ruolo internazionale a favore di una sfida globale”.

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, ha un fiuto eccezionale quando si tratta di cogliere gli attimi della politica. E dell’amministrazione.

Il suo messaggio ha almeno due destinatari. Il suo Partito innanzitutto, sempre disattento su tematiche che ha portato avanti proprio Zingaretti, l’ex segretario. Poi la Lega, considerando che Giorgetti sta a Salvini come Renzi allo stesso Zingaretti.

In serata un lancio dell’agenzia Adnkronos: “Nicola domani non andrà“. Così dallo staff di Nicola Zingaretti in merito all’iniziativa di debutto di “Prossima”, nuova area politica culturale, che raccoglie, tra gli altri, anche “ex-zingarettiani”.Iniziativa assolutamente legittima, ma Zingaretti – si spiega all’Adnkronos- fa il presidente di Regione, si è dimesso in polemica con le correnti, e quindi non fa e non sta dietro a correnti”.

Micidiale.

FLOP

ALESSANDRO DI BATTISTA

Alessandro Di Battista (Foto Stefano Carofei / Imagoeconomica)

Non si capisce davvero a quale titolo continui, da anni, ad impartire lezioni sulla libertà di stampa. Alessandro Di Battista, nello studio di Piazzapulita, è salito sul suo cavallo di battaglia preferito.

Ha detto: “Il deficit democratico esiste ed è dovuto all’establishment che ha tramato per la sostituzione di Conte. Le campagne mediatiche si possono contrastare se si rispetta la Costituzione in tema di libertà di stampa, c’è un accentramento mediatico enorme nelle mani degli Elkann e del gruppo Gedi e non ne parla nessuno. Ricordo quando i giornali di sinistra si scagliavano contro Berlusconi. Questa c…o di legge sul conflitto di interessi non solo non si è fatta più, ma non ne parla più nessuno”.

Poi si è scagliato contro gli editori impuri, come se fosse una novità degli ultimi tempi. Corrado Formigli ha risposto: “Il sistema sarà anche questo, ma il fatto che esistano editori impuri non significa che i giornalisti non abbiano una loro autonomia e che siano tutti asserviti o che non ci siano giornalisti con la schiena dritta”.

Di Battista ha affermato stizzito: “Non ridicolizzi il mio ragionamento, ci sono editori impuri…”. Ma Formigli ha continuato: “Il punto è che anche se ci sono editori impuri, ci sono giornalisti che fanno il loro dovere a schiena dritta”. Meno male che qualcuno si fa sentire. Sarebbe interessante sapere quali sono i modelli di riferimento sul piano editoriale dei Cinque Stelle. Attuali ed ex. Compreso Alessandro Di Battista.

Ripetitivo.

ANTONIO TAJANI

Antonio Tajani (Foto: Paola Onofri / Imagoeconomica)

Il centrodestra a Roma non ha ancora un candidato. E le dichiarazioni odierne di Antonio Tajani, coordinatore nazionale “azzurro”, fanno capire il perché.

Ha detto Tajani: “A Roma ci sono tanti candidati: mi piacerebbe chi abbia grande esperienza. Se si va su un candidato politico Gasparri sarebbe un ottimo candidato. Io già l’ho fatto, una volta basta. Calenda? E’ un candidato del centrosinistra, si confronti con i suoi alleati. Bertolaso continua a dire di no, abbiamo provato in tanti a convincerlo. Se ci ripensa magari, ma mi sembra difficile”.

Sintetizzando: Maurizio Gasparri è stato “bruciato” da questa dichiarazione (anche se dovesse essere candidato). Mentre si continua a negare l’evidenza: Bertolaso ha sbattuto la porta. Punto. Quanto a Carlo Calenda, potrebbe comunque essere un interlocutore, se non altro ad un eventuale ballottaggio. Lega e Fratelli d’Italia sono in difficoltà a Roma. Ma così Forza Italia non ne approfitta.

Autogol.

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