Top e Flop, i protagonisti del giorno: 28 luglio 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di mercoledì 28 luglio 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di mercoledì 28 luglio 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

MIRIAM DIURNI

Miriam Diurni

Parla poco. Ma quando lo fa riesce a farsi sentire. E bene. Come ha fatto nelle ore scorse: con una presa di posizione forte, autorevole, dirompente. Che schiera il mondo degli industriali: a favore della ripresa economica e contro i No detti a prescindere che hanno l’unico effetto di bloccare la crescita e gli investimenti. «Basta» ha tuonato la presidente di Unindustria Frosinone Miriam Diurni. (Leggi qui «Sviluppo frenato dagli oppositori a tutti i costi: basta»).

I passaggi chiave del suo intervento. «I continui ricorsi e le proteste bloccano lo sviluppo del territorio». In pratica su qualunque iniziativa c’è chi si alza e protesta, ottenendo l’effetto di far spostare da un’altra parte quegli investimenti. Che il territorio perde, rinunciando a fabbriche e posti di lavoro.

L’ultimo fronte è quello che rischia di affossare in modo definitivo l’economia della provincia di Frosinone. Perché i miliardi europei del Recovery Plan sono legati a due cose: le riforme da fare, l’economia circolare. In pratica dobbiamo smettere di sotterrare i nostri rifiuti, smettere di produrne così tanti, abbattere i fumi che buttiamo nell’atmosfera. Ma per fare questo si «passa necessariamente attraverso investimenti sulla circolarità dei processi produttivi, sullo sviluppo di nuovi modelli di gestione dei prodotti e degli scarti e, soprattutto, sul ricorso a nuove tecnologie e nuovi impianti, rappresentando oltretutto il modo più efficace e sano per mettere ai margini chi sfrutta in modo illecito le peculiarità dell’attuale sistema economico e per dare slancio, crescita e sviluppo al territorio».

Ha detto con chiarezza che i biodigestori, gli impianti che ricavano energia dai rifiuti, quelli che rigenerano i materiali evitando di mandarli in discarica, sono la risposta ai clan delle ecomafie. E soprattutto non sono il futuro: sono il presente. Chi non si adegua in fretta è tagliato fuori dalla prossima generazione industriale.

Guarda i muscoli della capitana.

CIACCIARELLI-ZICCHIERI

Ciacciarelli, Zicchieri e Ottaviani

Stalin metteva in competizione i suoi generali. Talvolta in modo crudele. Come fece con i marescialli Georgij Žukov e Ivan Konev lanciati verso Berlino e promettendo la gloria solo al primo dei due che fosse arrivato a prendere la capitale del Reich. La Lega sta iniziando a radicarsi sul territorio della provincia di Frosinone attraverso le corse a distanza tra i vari ufficiali lanciati verso le candidature. Le due cene organizzate a distanza di tre giorni da Pasquale Ciacciarelli a Castrocielo e da Francesco Zicchieri con Francesca Gerardi e Paola Carnevale a Pontecorvo, sono il segnale di una vitalità che il Carroccio fino ad oggi non aveva avuto in Ciociaria.

Il  consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli sta consolidando la sua posizione all’interno del Partito: soprattutto a Roma. È sempre presente alle iniziative del professor Michetti per diventare sindaco della Capitale. Anche in Regione sta lasciando il segno: la Commissione Cultura, dopo la sua uscita, ha smesso di sfornare provvedimenti. (Leggi qui La carica degli amici di Pasquale. E di Mario).

Francesco Zicchieri ha intuito che c’era bisogno di lui per rivitalizzare l’area rimasta indebolita dal suo impegno nazionale per il consolidamento della Lega nel Centro – Sud d’Italia. Così ha compiuto un’incursione: per far capire che lui c’è anche se sta a Roma. Ha incontrato i colonnelli di Ferentino ed Anagni, poi ha partecipato alla cena con gli amministratori a Pontecorvo. (leggi qui Profumo di caffè e di conta nella cena leghista a Pontecorvo).

Ha ragione il vecchio democristiano presente ad uno dei due incontri. Divisioni? No, meglio due cene che nessuna cena.

Marciare separati per colpire uniti.

FLOP

ILARIA FONTANA

Ilaria Fontana con Mario Draghi

È sottosegretario di Stato alla Transizione Ecologica. Va bene che stare all’ombra di un gigante come il ministro Cingolani è molto limitante però qualche posizione l’onorevole Ilaria Fontana potrebbe esprimerla. Anzi: dovrebbe.

Perché in provincia di Frosinone, cioè il territorio nel quale è stata eletta e spedita a Montecitorio, è in corso un dibattito. Tra chi vuole che le industrie e l’economia si orientino sulla rotta tracciata dall’Europa e dal Governo Draghi (del quale l’onorevole Fontana fa parte). Puntando sulle trasformazioni legate proprio alla transizione ecologica. E cioè: basta con i rifiuti nelle discariche, si alla produzione di energia dal recupero degli scarti.

Nello stesso momento però c’è gente che sta raccontando un sacco di fesserie. E cioè che la provincia di Frosinone verrà sommersa dai rifiuti (falso, basta leggere cosa è accaduto nelle altre città del Nord dove quegli impianti li hanno fatti: “Ora vi racconto come il bio metano ha cambiato il mio Comune”). Si sta facendo credere che per estrarre il metano dagli avanzi delle cucine verrà usato il kerosene (falso, non c’è nessuna combustione), che ci saranno tumori e sterilità (nessuna ricerca lo conferma).

È il silenzio di figure autorevoli come un sottosegretario, eletto a furor di popolo sul territorio, a legittimare il ritorno del Medio Evo in ciociaria.

Silenzi medioevali

FRUSONE-SEGNERI

Luca Frusone (Foto: Imagoeconomica / Daniele Scudieri)

In autunno ci saranno le elezioni in 24 Comuni. Vero che i pentastellati hanno una dimensione organizzativa nazionale, ma che problema ci sarebbe se Luca Frusone ad Alatri provasse a dire la sua? Oppure, pensando al 2022, se Enrica Segneri dimostrasse interesse per le elezioni comunali di Frosinone? La politica non si esaurisce soltanto con i ruoli parlamentari. Magari si può fare pure nel proprio Comune. O altrove.

Il Movimento Cinque Stelle non ha più il voto di opinione del 2018 e qualunque sarà il sistema elettorale, la prossima volta ci sarà l’esigenza di sgomitare porta a porta per una singola preferenza. Sia con il proporzionale che con il maggioritario.

Ma perché il discorso non riguarda anche Ilaria Fontana? Perché la Fontana è sottosegretario alla transizione ecologica, sta nell’area di Vito Crimi e ha ottimi rapporti con Giuseppe Conte. Per lei quindi sarà  oggettivamente più semplice riottenere la candidatura parlamentare.

La buttiamo lì: mai pensato Luca Frusone ed Enrica Segneri di candidarsi, per esempio, alla Regione? Spianando a Loreto Marcelli la strada per Montecitorio? Rappresenterebbe un’opportunità. Invece danno la sensazione di affidarsi esclusivamente alla forza d’inerzia.

Io, speriamo che me la cavo.

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