Top e Flop, i protagonisti del giorno: 29 aprile 2021

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

ROBERTO SPERANZA

La conferenza stampa di Mario Draghi e Roberto Speranza (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Respinta la mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Salute, che si è tolto anche la soddisfazione di dire in aula che non si fa politica su una pandemia di queste proporzioni. Una rivincita in piena regola sia nei confronti dei Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che della Lega di Matteo Salvini, indipendentemente da come gli uomini e le donne del Carroccio hanno votato in aula.

Nelle stesse ore Mario Draghi dava incarico a Giancarlo Giorgetti di sondare le reali intenzioni di Matteo Salvini, per capire se la Lega sosterrà convintamente questo Governo oppure no. Perché in quest’ultimo caso se ne potrebbe perfino fare a meno. Della Lega.

Roberto Speranza è uno dei cardini di questo Governo e della sua maggioranza. Come lo era stato precedentemente. Draghi ha costantemente ripetuto di averlo scelto per le sue competenze, non per l’appartenenza politica. Tutti gli attacchi sono stati respinti e Roberto Speranza ora è perfino rafforzato.

Autorevole.

MARIO CALABRESI

Mario Calabresi. Foto: Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica

Oggi è stato ristabilito un principio fondamentale: non devono esistere zone franche per chi ha ucciso. La giustizia è stata finalmente rispettata. Ma non riesco a provare soddisfazione nel vedere una persona vecchia e malata in carcere dopo così tanto tempo”. Lo ha scritto su Twitter Mario Calabresi, figlio del commissario Luigi Calabresi, commentando gli arresti di Parigi, tra i quali Giorgio Pietrostefani. (Leggi qui Quei terroristi con la prostata sconfitti dalla storia).

Ora, Mario Calabresi, ex direttore del quotidiano La Repubblica, è un giornalista affermato e di livello. Ma è chiaro che una perdita di quel tipo, avvenuta in quelle circostanze, lascia il segno per tutta una vita. La realtà è che da decenni si fa finta di non sapere dove sono moltissimi di quei terroristi che hanno macchiato di sangue la stagione degli anni di piombo. E veramente non possono esistere zone franche per chi ha ucciso. Il problema però è che per l’eventuale estradizione passeranno tra i 2 e i 3 anni.

Sono davvero singolari alcuni titoli sul fatto che “Giustizia è fatta”. Giustizia non potrà mai essere fatta con 30 anni di ritardo. Ma la considerazione di Mario Calabresi di non poter essere contento “nel vedere una persona vecchia e malata in carcere dopo così tanto tempoè una lezione ai falsi moralisti e perfino ai professionisti (a chiacchiere) del perdono.

Gigantesco.

FLOP

GIORGIA MELONI

Giorgia Meloni (Foto: carlo Lannutti / Imagoeconomica)

L’abc della politica dice che una mozione di sfiducia si presenta soltanto quando si ha la ragionevole certezza che possa essere approvata. Altrimenti si trasforma in un effetto boomerang clamoroso. Come infatti è avvenuto ieri, ma anche nei giorni passati.

Fratelli d’Italia è l’unico partito all’opposizione del Governo Draghi. Ma invece di fare opposizione su temi che possano davvero mettere in evidenza un’alternativa di governo, si limita a cavalcare i cavalli di battaglia del populismo nel quale il leader incontrastato è Matteo Salvini. Di lotta e di governo per costituzione.

Dal coprifuoco alle riaperture: temi importanti per carità, ma comunque strettamente legati all’andamento delle curve dei contagi e dei decessi.

Inoltre Giorgia Meloni non riesce a disarticolare la maggioranza in questa fase e anzi, in questo modo, evidenzia ulteriormente la distanza siderale che separa i Fratelli d’Italia da Lega e Forza Italia. Se poi tutto questo è dettato dalle (effimere) percentuali dei sondaggi, allora sarebbe ancora peggio. Resta il fatto che la clamorosa bocciatura della mozione di sfiducia nei confronti del ministro Roberto Speranza evidenzia ulteriormente i limiti di Fratelli d’Italia.

Sarà complicato diventare forza di governo.

Boomerang.

GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte

Non riesce in alcun modo a prendere davvero in mano la situazione del Movimento Cinque Stelle. L’autogol del video di Grillo è un elemento degli ultimi giorni, che sicuramente ha messo in imbarazzo il Movimento. Ma che non può spiegare i problemi dell’ex premier nel portare i Cinque Stelle sul suo terreno.

Il fatto è che i Cinque Stelle non sono una forza centrista e democristiana. Indipendentemente da Grillo. Inoltre i colonnelli pentastellati non hanno alcuna voglia di mettersi sull’attenti davanti ad un politico che ha fatto “soltanto” il presidente del consiglio. Non è mai stato eletto e non è neppure un militante.

Ma, particolare da non trascurare, ultimamente incontra difficoltà insormontabili perfino sul suo terreno. Perché con l’avvento di Enrico Letta il Pd un risultato vero lo ha già ottenuto. Si è riappropriato dello spazio di centro della politica italiana. L’avvocato del popolo appare in enormi difficoltà.

Senza copertura.