Top e Flop, i protagonisti del giorno: 29 luglio 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di giovedì 29 luglio 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di giovedì 29 luglio 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore.

TOP

PIERPAOLA D’ALESSANDRO

Pierpaola D’Alessandro (Foto: Giornalisti Indipendenti)

Non è questo il tempo del politicamente corretto. I contagi stanno risalendo e l’età media (24 anni) si sta abbassando moltissimo. Il 93% dei nuovi casi colpisce persone non vaccinate o che hanno fatto una sola dose. La variante Delta, mille volte più contagiosa del virus originario, è ormai al 90% nel Lazio.

Pierpaola D’Alessandro, direttore generale della Asl di Frosinone, ha detto: “La positività si riscontra all’interno di festicciole, eventi privati e luoghi di ritrovo. Evitiamo gli assembramenti”. Festicciole, eventi privati, luoghi di ritrovo: la variante Delta sta moltiplicando i casi di Covid in progressione geometrica trovando delle praterie sterminate tra i giovani. E fra coloro che si ostinano a non vaccinarsi.

Il punto debole è questo e non è possibile affrontare la questione affidandosi al solo senso di responsabilità. Perché il senso di responsabilità manca e chi dice di fregarsene del virus mette a rischio la vita dei familiari e degli amici. La D’Alessandro ha fatto bene a lanciare l’allarme.

In trincea con l’elmetto.

MAURO BUSCHINI

Mauro Buschini

Il  consigliere regionale del Pd è in luna di miele. Ma ha trovato il tempo di depositare in consiglio regionale un Ordine del Giorno che impegna l’ente della Pisana all’istituzione del monumento naturale “Cascata dello Schioppo” a Frosinone.

Un gesto politico che evidenzia quattro punti. Il primo: Mauro Buschini è intenzionato a combattere ventre a terra una partita impegnativa e durissima. Chi pensava che fosse fuori gioco per la questione del concorso di Allumiere dovrà ricredersi. Il secondo: la “Cascata dello Schioppo” nel capoluogo ha un forte valore simbolico ed emotivo e la mossa di Mauro Buschini va anche nella direzione di suonare la sveglia al Pd frusinate, visto che tra un anno si vota. Un segnale di attenzione nei confronti di un’area precisa che può fare da traino.

Il terzo: Mauro Buschini giocherà da protagonista la partita delle elezioni comunali di Frosinone. Lo farà sostenendo in prima persona il candidato sindaco della coalizione (sarà Mauro Vicano) e il capogruppo Angelo Pizzutelli. Lo farà con l’obiettivo di poter dire al Pd nazionale e regionale di aver spezzato l’egemonia del centrodestra, riportando il Pd alla guida di un capoluogo come Frosinone. Potrebbe essere il biglietto per la candidatura alla Camera.

Il quarto: a sostegno dell’iniziativa di Buschini è arrivata la presa di posizione dell’assessore regionale alla transizione ecologica Roberta Lombardi (Cinque Stelle). E’ la conferma che l’intesa tra Pd e Cinque Stelle alla Regione Lazio parte dal patto d’aula voluto da Mauro Buschini quando era capogruppo del Pd.

La lunga marcia.

FLOP

ENRICO LETTA

Enrico Letta

Da leggere (e di corsa) l’articolo di Alessandro De Angelis sull’Huffington Post, dal titolo “Le sabbie mobili di Draghi”.

Scrive De Angelis: “Un consiglio dei ministri convocato in mattinata, poi sospeso, poi riaggiornato nel pomeriggio, per disinnescare la minaccia dell’“astensione” che, su un provvedimento del genere, sarebbe stata una quasi crisi di governo. E poi incontri separati con la delegazione dei Cinque stelle, che a sua volta si era riunita con Conte, prima di incontrare Draghi. E poi una faticosa mediazione che consente, un po’ a tutti, a qualcuno di più a qualcuno di meno, di dire che è stata dura, ma “sui nostri valori non abbiamo ceduto”, evviva evviva: Conte sulla mafia ottiene una sorta di moratoria a tempo e norme speciali (si vedrà cosa dice l’Europa), Salvini sulla droga, il Pd sull’entrata in vigore da procrastinare per consentire agli uffici l’efficacia della riforma. Manca all’appello solo Bonafede la cui riforma, che prevedeva sempre e comunque, l’interruzione a vita della prescrizione, è stata smontata”.

L’analisi è questa: “Insomma, per la prima volta da quando è nato il governo Draghi, palazzo Chigi si è trasformato nel set di un governo “normale”, ingabbiato nei rituali del precedente, col precedente premier che ha costretto l’attuale al suo format, cui è mancato solo l’appuntamento notturno. Prima ancora del merito è il metodo che si presta a una riflessione”.

Ed è esattamente così. Mario Draghi è stato costretto ai rituali bizantini della Dc dorotea. Costretto dalla strategia della Lega di Matteo Salvini e dalla ragnatela dei Cinque Stelle di Giuseppe Conte. Il premier dovrà riflettere molto e capire se si tratta di un episodio isolato oppure dell’inizio di una fase di logoramento voluta da Giuseppe Conte, che proprio non si immagina in un posto diverso da Palazzo Chigi.

Intanto però il grande sconfitto di questa fase è il Pd di Enrico Letta. Un Pd incapace di blindare il presidente del consiglio e di provare ad imporre le linea ai Cinque Stelle. I Democrat hanno fatto la stessa cosa di Carroccio e pentastellati.

Anima persa e cacciavite disintegrato.

ENRICO MICHETTI

Enrico Michetti (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Pensa di essere “figato”, magari anche alternativo. Forse perfino affetto dalla sindrome dello snobismo di ritorno che fa tanto… chic. Enrico Michetti, candidato sindaco del centrodestra a Roma, non vedeva l’ora di differenziarsi e probabilmente anche di sottrarsi al confronto con gli altri candidati.

Fatto è che durante il dibattito con Virginia Raggi, Roberto Gualtieri e Carlo Calenda, svoltosi alla Casa dell’Architettura, mentre gli altri tre stavano discutendo animatamente sui rifiuti, lui, Enrico Michetti, si è alzato e ha guadagnato l’uscita. Dicendo ai cronisti che lui non accetta la rissa e che se ognuno ha cinque minuti per dire la sua, i tempi vanno rispettati. Ma chi è, Alice nel paese delle meraviglie? La realtà è un’altra: aveva preparato tutto a tavolino da giorni.

Devono avergli detto (forse Giorgia Meloni o Mario Abbruzzese) che quando uno è avanti nei sondaggi, non ha troppo interesse a partecipare a dei confronti dialettici perché finisce con il legittimare gli avversari. Non è proprio così. Ma in ogni caso forse hanno dimenticato di aggiungere che parliamo delle elezioni comunali della Capitale e, soprattutto, che ci sarà un secondo turno.

Stando ai sondaggi Enrico Michetti arriverà primo al turno iniziale. Anche con un certo distacco. Merito soprattutto delle liste che Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e tutto il centrodestra. Ma al secondo turno la partita ricomincerà da zero e sarebbe importante far capire quale è il programma del candidato del centrodestra.

Quello sdegnoso alzarsi e andarsene non è neppure rispettoso degli avversari.

Non gioco più, me ne vado. E se poi perdo?