Top e Flop, i protagonisti del giorno: 4 maggio 2021

Top e Flop. I fatti centrali ed i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

FEDEZ

Lo stanno attaccando con tutto l’armamentario della banalità polemica: “il primo maggio si parla solo di lavoro e non degli altri diritti, è poco credibile perché è ricco, ha voluto guadagnare la scena”. In realtà il rapper ha centrato in pieno gli obiettivi, mettendo in evidenza le contraddizioni su due temi fondamentali.

Fedez (Foto: Raffaele Verderese / Imagoeconomica)

Intanto i diritti di chi semplicemente vuole vivere e manifestare la propria sessualità come ritiene. Perché non è vero che c’è tolleranza se circolano certi giudizi poco conosciuti al grande pubblico. Inoltre la voglia di censura e di controllo preventivo di tutto ciò che può essere detto su un palco e più in generale in diretta permane in Italia.

Meraviglia chi ancora si meraviglia di quanto succede in Rai. L’editto bulgaro contro Biagi-Luttazzi-SantorO grida ancora vendetta. (Leggi qui Lo scandalo è che ancora ci scandalizziamo della Rai)

Fedez non si è piegato a certe logiche, ha detto esattamente quello che voleva dire. I contesti sono diversi, ma ha avuto lo stesso effetto della prima uscita delle Sardine in Emilia Romagna. Ha dato la scossa.

Parole e musica.

LUCIO FIORDALISIO

Il sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio

Per fare quello che ha fatto il sindaco di Patrica occorrono spalle larghe e attributi. Passando cioè dal Partito Democratico a Fratelli d’Italia, anche se dopo un lungo periodo di riflessione.

In realtà la scelta di Lucio Fiordalisio evidenzia gli errori, i ritardi e perfino gli imbarazzi che il Pd ha messo in evidenza in questi anni. Perdendo amministratori capaci e desiderosi di combattere per il proprio territorio. Perché è questo che Lucio Fiordalisio ha fatto e intende fare.

Ha sempre sostenuto il Pd nelle campagne elettorali importanti. In particolare il consigliere regionale Mauro Buschini. Poi ad un certo si è reso conto di essere rimasto solo. Il senatore Massimo Ruspandini, con il quale ha anche un legame di parentela, è stato bravo a capirne il disagio, a non forzarlo, a sostenerlo senza chiedere nulla. (Leggi qui: Fiordalisio riunisce la famiglia: aderendo a Fratelli d’Italia)

Il percorso di avvicinamento a Fratelli d’Italia è stato naturale e costruito sulle tematiche concrete, soprattutto ambientali. Poi però è arrivato un momento in cui era necessario assumere una decisione. Lucio Fiordalisio lo ha fatto a testa alta e in modo repentino.

Idee chiare e polso fermo.

FLOP

SALVINI – SALA

Beppe Sala

Il botta e risposta sui festeggiamenti dei tifosi interisti ha soltanto motivazioni elettorali. Niente di più. Certamente gli assembramenti che si sono visti a piazza Duomo fanno venire i brividi considerando il momento che stiamo tutti vivendo. Però erano facilmente prevedibili, sia perché la corazzata di Antonio Conte era ad un passo dal diciannovesimo titolo, sia perché era chiaro che i tifosi si sarebbero riversati in strada.

Il sindaco Beppe Sala cercherà la conferma in autunno. In effetti avrebbe potuto provare a gestire meglio un evento del genere, ma in ogni caso in tempo di pandemia è complicato fare qualunque cosa. Se non mostrare il coraggio di vietare manifestazioni. Ma una mossa del genere sarebbe stata in ogni caso complicata.

Però ripetere ora che gli stadi sono chiusi e che non c’erano alternative ha poco senso. Soprattutto perché per altri contesti (ristoranti, teatri, palestre) si usa davvero il pugno di ferro. Mentre il calcio rappresenta comunque un’isola felice.

Matteo Salvini, Capitano della Lega, ha fatto quello che sa fare meglio: attaccare sul piano elettorale. Un avversario politico. Sorvolando su quindici mesi nei quali in Lombardia tante cose non hanno funzionato anche per responsabilità politiche della Regione a guida leghista.

Gioco delle parti.

LETTA – CONTE

Il segretario nazionale del Pd e il leader in pectore del Movimento Cinque Stelle si sono letteralmente tuffati nel solco aperto da Fedez. Mostrando però i limiti di un’azione politica che non riesce ad anticipare i temi e gli eventi.

Perché Enrico Letta e Giuseppe Conte non hanno cavalcato le tematiche che il rapper ha urlato dal palco del Primo maggio nelle settimane scorse? Perché hanno sempre bisogno che sia qualcun altro a dire che il re è nudo? Poi ci sarebbe pure da dire che una parte del re era nudo da tempo. Nel senso che il Movimento Cinque Stelle ha contribuito da protagonista alle nomine dei nuovi vertici della Rai. Di cosa si meravigliano adesso.

Ma più in generale resta la sensazione diffusa di partiti costretti ad inseguire costantemente. Senza riuscire mai a dettare loro la linea. Il centrosinistra è alla ricerca continua di personaggi che possano parlare direttamente a larghi settori del Paese. Lo hanno fatto le Sardine e prima ancora i movimenti. Ora è il turno di Fedez. Quanto ai Cinque Stelle, sarebbe forse ora di provare a mettere in campo un progetto politico vero.

In affannoso ritardo.