Top e Flop, i protagonisti del giorno: 5 luglio 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

NICOLA ZINGARETTI

Nicola Zingaretti (Foto: Leonardo Puccini)

Dodici punti percentuali in più rispetto al gradimento dello scorso anno (31%). E oltre dieci punti in più rispetto alla percentuale con la quale venne eletto per il secondo mandato di presidente della Regione Lazio il 4 marzo 2018. Nicola Zingaretti si prende una grande rivincita nel sondaggio Governance Poll dell’Istituto Noto, pubblicato oggi da Il Sole 24 Ore. (Leggi qui Il balzo di Zingaretti: ora è al 43%)

Ha il 43% di gradimento. Una ulteriore dimostrazione che è letteralmente rinato da quando si è dimesso da Segretario nazionale del Partito Democratico. Nel 2018 aveva compiuto un miracolo, vincendo nel Lazio nello stesso giorno della Caporetto nazionale del Pd renziano. Ma vinse con l’anatra zoppa, senza cioè una maggioranza autonoma di centrosinistra. A distanza di tre anni ha aumentato quel consenso.

Segno che ha amministrato bene, anche  da quando è scoppiata la pandemia. Ma segno anche che all’interno del Partito Democratico Nicola Zingaretti potrebbe tornare a dire la sua. Per la campagna elettorale di Roma è lui il valore aggiunto.

A volte ritornano.

NICOLA OTTAVIANI

(Foto: Stefano Strani)

Trentesima posizione assoluta e quattordicesima tra i sindaci al secondo mandato. Ma soprattutto un consenso altissimo: 56,5%, superiore perfino al 56,4% con il quale fu confermato sindaco di Frosinone al primo turno nel 2017.

Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega, è uno degli amministratori di punta dell’intero centrodestra nel Lazio. In questi anni è riuscito nell’impresa di portare a termine un piano di rientro da 50 milioni di euro di deficit continuando ad investire: nel nuovo stadio, nel Parco Matusa, nella cultura, nell’urbanistica, sulla Monti Lepini.

Un risultato doppiamente importante considerando che al termine del mandato mancano ormai dodici mesi. Ora si appresta ad inaugurare la nuova sede del Comune nel Palazzo che in passato ha ospitato la sede della Banca d’Italia. Una ulteriore ciliegina sulla torta. Ha lasciato impresso un segno forte nella trasformazione del capoluogo. Il risultato di Governance Poll lo lancia verso una candidatura parlamentare. Anche se, fosse per lui, resterebbe sindaco a vita.

Fascia tricolore.

FLOP

RAGGI-APPENDINO

Chiara Appendino con Giuseppe Conte Foto © Filippo Attili / Imagoeconomica

Nel 2016 erano il simbolo dell’avanzata del Movimento Cinque Stelle in Italia. Virginia Raggi conquistò Roma mandando in frantumi il Pd e superando anche il centrodestra. Chiara Appendino venne eletta sindaco di Torino riuscendo a prevalere su un fuoriclasse come Piero Fassino.

Adesso i risultati del sondaggio Governance Poll ne sanciscono la ritirata politica prima che amministrativa. Entrambe hanno il 43% di gradimento, che però vuol dire aver lasciato sul campo 24,2 punti percentuali per la Raggi e 11,6 per l’Appendino. Ma soprattutto la loro discesa è la fotografia della crisi dei Cinque Stelle. Rampanti nel 2016, in attesa del trionfo del 2018. Dimessi nel 2021, in attesa non si capisce bene di cosa.

Considerando il teatrino tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Virginia Raggi e Chiara Appendino sono la dimostrazione di come sia complicato amministrare. E di come i Cinque Stelle abbiano clamorosamente fallito la prova del Governo. Del Paese, di Roma, di Torino.

Caduta libera.

LUIGI DE MAGISTRIS

Luigi De Magistris

Il sindaco di Napoli è penultimo nella classifica di gradimento dei sindaci. Con il 35% dei consensi, che vuol dire aver perso il 31,9% rispetto al giorno dell’elezione, quando fu capace di raggiungere addirittura il 66,9%.

Per un lungo periodo De Magistris è stato visto come la possibile alternativa per il rilancio della sinistra. Meritando l’attenzione per il suo dinamismo. Poi però qualcosa si è inceppato e il risultato di oggi vuol dire semplicemente che a Napoli in pochi ne sentiranno la mancanza. Probabilmente quando era al massimo del consenso gli è mancata la visione. Soprattutto nel campo delle alleanze.

Anche il braccio di ferro con il Governatore della Campania Vincenzo De Luca lo vede sconfitto. Perché De Luca nella classifica dei Governatori è quarto con il 59%. E 13 punti percentuali recuperati rispetto al 2020. Merito soprattutto di una ottima gestione della pandemia.

Quando ci si concentra sugli avversari, alla fine si perde la prospettiva, che era quella di un amministratore locale. Difficile che Luigi De Magistris possa ora avere traguardi politici.

Ribaltato.

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