Top e Flop, i protagonisti del giorno: martedì 12 ottobre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di martedì 12 ottobre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di martedì 12 ottobre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

DANIELE NATALIA

Non è un fatto numerico e nemmeno politico. E’ una questione di reattività e perfino di “tigna”. L’ingresso in maggioranza annunciato ieri dai consiglieri Antonio Necci e Guglielmo Vecchi non va soltanto a compensare l’uscita di Alessandro Cardinali. Anche perché nella coalizione che sostiene il sindaco di Anagni le fibrillazioni continuano. (Leggi qui E Natalia resta con una mini opposizione mini).

Il punto vero è che passano dalla sua parte due oppositori proprio nel momento in cui invece la tensione dovrebbe essere massima. Il caso del progetto per il biodigestore ad Anagni doveva logorare il sindaco. E invece ha finito con il rafforzarlo. Dalla sua parte passa un consigliere, il dottor Necci, che è una delle figure di spicco dei Medici per l’Ambiente, associazione che vigila in maniera quasi talebana su ogni argomento che abbia attinenza con l’ambiente.

È la dimostrazione che quell’impianto era solo un pretesto per una parte dell’opposizione che intendeva usarlo come clava in una battaglia politica. Se fosse stato un campo di noccioline o una fabbrica di profumi, sarebbe stata la stessa cosa. Con il No pronunciato nei giorni scorsi da Natalia quell’opposizione è rimasta senza temi, l’altra opposizione è passata con lui.

C’è un segnale politico molto forte che Natalia lancia. Un segnale di forte voglia di “combattere” politicamente. Il sindaco di Anagni è uno abituato a stare in trincea e sa che in ogni momento possono arrivare problemi. Lui risponde colpo su colpo sul piano politico ma soprattutto su quello strategico. E’ uno che non conosce il significato di ammainare la bandiera. E adesso nel panorama politico provinciale del centrodestra è uno degli elementi di spicco. Anzi, quello che ha il vento in poppa più di chiunque altro.

La sensazione forte è che la sua carriera non sarà limitata ad Anagni. Continuerà oltre l’esperienza di sindaco.

Fascia tricolore.

MASSIMILIANO SMERIGLIO

Massimiliano Smeriglio

Per rispondere allo squadrismo (perché di squadrismo si tratta) la sinistra ha bisogno di ritrovare il suo popolo. Lo ha detto Massimiliano Smeriglio, europarlamentare eletto da indipendente nelle file del Pd.

Oltre ad essere stato vicepresidente della Regione Lazio e “architetto” di Piazza Grande di Nicola Zingaretti. Smeriglio da sempre è orgogliosamente a sinistra. Malgrado i tentativi di confondere le situazioni e di gettarla in caciara, il punto è che le azioni che abbiamo visto in piazza sabato scorso hanno una matrice fascista e squadrista.

La sinistra deve recuperare un popolo nel senso di riagganciare i rapporti con i mondi della scuola, della cultura, della sanità, del lavoro, del sociale. Mondi che per anni ha trascurato e perfino “regalato” ad altre forze. In primis la Lega. Per provare a vincere le elezioni politiche servirà tutto questo mondo.

Avanti popolo.

FLOP

BEPPE GRILLO

Beppe Grillo (Foto: Vincenzo Livieri / Imagoeconomica)

Ha rotto un lungo periodo di silenzio dicendo che lo Stato deve pagare i tamponi a chi non si è vaccinato e che ora ha bisogno del Green Pass. Scavalcando perfino Matteo Salvini su questo punto.

Ma come, il Governo di Mario Draghi (che i Cinque Stelle sostengono) ha fatto un’accelerazione enorme sui vaccini e alla fine si mette in conto di vanificare tutto pagando i tamponi a chi non vuole fare la profilassi e che quindi mette in secondo piano la salute collettiva rispetto alle scelte individuali? Senza considerare che la pandemia da Covid-19 non è terminata e che quindi occorre tenere alta la guardia?

Il Green Pass è anche uno strumento per cercare di convincere le persone a vaccinarsi. In un colpo solo Grillo ha preso le distanze da un Governo che dovrebbe sostenere più di chiunque altro.

Ritorno all’anno zero.

MATTEO SALVINI

Matteo Salvini (Foto: Marco Cremonesi / Imagoeconomica)

Il nuovo mantra è che lui è stufo di parlare di fascismo e che invece vuole dibattere di politica e di elezioni comunali. Di ballottaggi. Però a parlare di fascismo sono le immagini dell’assalto alla Cgil, le croci uncinate tatuate, le scritte boia chi molla, le decine e decine di braccia tese al grido di “presente”, le frasi antisemite, perfino gli inneggiamenti a Hitler.

Tutto documentato dalle telecamere e anche dall’inchiesta giornalistica di Fanpage. Peraltro la manifestazione di Roma si è snodata lungo l’asse no vax e non pass al quale il Capitano della Lega ha guardato in tutti questi mesi. Al punto che secondo alcuni addetti ai lavori la sconfitta alle comunali della Lega nasce anche da questa strategia rivelatasi sbagliata.

Ma il Capitano è stanco di parlare di fascismo. Sottoscriva la proposta di sciogliere Forza Nuova.

La distrazione di massa che non funziona.

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