
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì 27 marzo 2025
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I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì 27 marzo 2025.
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RICCARDO MASTRANGELI

Piaccia o no, la sua rivoluzione sulla mobilità la sta portando avanti. Con gli occhi fissi ai prossimi anni nei quali Frosinone non potrà permettersi di avere il traffico che la attraversa oggi: colpa dello smog, dell’inquinamento, delle malattie che poco alla volta uccidono i suoi abitanti. Sul punto l’Unione Europea è stata chiara. E altrettanto lo è stata la risposta.
Nelle ore scorse ha presentato il percorso definitivo sul quale viaggerà il BRT, un sistema di trasporto pubblico basato su bus elettrici che viaggeranno su corsie privilegiate. Un progetto di mobilità sostenibile che punta a ridurre drasticamente l’uso dell’auto privata e ad incentivare il trasporto pubblico. Nelle ultime ore è stato presentato il percorso definitivo, un passo concreto verso la realizzazione di una Frosinone meno inquinata e più vivibile.
Il sistema sarà strutturato in modo da garantire un’attesa massima di dieci minuti tra una corsa e l’altra, con un coinvolgimento diretto potenziale di circa 22.000 cittadini. Un progetto ambizioso che, se realizzato correttamente, cambierà radicalmente le abitudini di mobilità della città.
La visione a lungo termine di Mastrangeli

Mastrangeli non si è limitato a tamponare il problema del traffico con misure di facciata. E non si è limitato ad applicare i consueti blocchi del traffico o le Domeniche Ecologiche. Ha scelto di adottare una strategia di lungo respiro, strutturata su investimenti concreti e soluzioni tecniche moderne. Il BRT non è solo una risposta alla pressione dell’Unione Europea sulle emissioni e sulla qualità dell’aria, ma rappresenta un modello di sviluppo urbano sostenibile.
Il sindaco guarda avanti, consapevole che la Frosinone di domani non potrà permettersi di avere il traffico che la attraversa oggi. La densità di automobili, l’inquinamento atmosferico e i livelli di PM10 non sono sostenibili a lungo termine. Le malattie respiratorie legate alla qualità dell’aria sono in aumento e le statistiche sanitarie parlano chiaro: senza un cambio di rotta, il costo sociale e sanitario diventerà insostenibile. “Non possiamo più rimandare. Questa è una sfida che va affrontata oggi per proteggere la salute dei cittadini e garantire un futuro migliore alla nostra città.” – ha dichiarato Mastrangeli.
Mastrangeli sta facendo quello che un sindaco deve fare: guardare oltre il consenso immediato e costruire una visione strategica per il futuro. La sua rivoluzione sulla mobilità è in corso. E, piaccia o no, il tempo dirà se aveva ragione.
Sulla strada.
NICCOLO’ SACCHETTI

L’allarme lo avevano lanciato il mese scorso. Il Lazio rischia di vedere bruciata la sua agricoltura a causa del cuneo salino: il progressivo aumento della salinità nei terreni agricoli potrebbe compromettere irrimediabilmente la produttività di oltre 12.300 ettari di colture nel litorale romano, mettendo a rischio un comparto economico fondamentale per il PIL regionale.
A fronte di questa emergenza, il presidente del Consorzio di Bonifica Litorale Nord, Niccolò Sacchetti ha calzato gli stivali ed è sceso direttamente sul terreno. Lo ha fatto promuovendo uno studio scientifico approfondito e strutturando un piano di azione concreto per la difesa delle colture e del territorio.
Un problema che non si può più ignorare

Il cuneo salino è il fenomeno per cui l’acqua salata del mare risale lungo i corsi dei fiumi e si infiltra nei terreni agricoli, rendendoli improduttivi. Questo processo è accelerato dai cambiamenti climatici, dall’innalzamento del livello del mare e dalla riduzione della portata dei fiumi, creando un cocktail letale per l’agricoltura. Il problema riguarda in particolare le aree agricole tra Ostia, Maccarese, Palidoro, Santa Severa e Cerveteri, un territorio di oltre 14 mila ettari, di cui 12.300 coltivati direttamente.
Sacchetti, già nel 2022 di fronte alle prime evidenze della risalita del cuneo salino, ha compreso l’urgenza della situazione e ha deciso di affidare uno studio dettagliato per analizzare il fenomeno e definire possibili scenari di intervento. L’iniziativa ha coinvolto il Dipartimento TESAF dell’Università di Padova guidato dal prof. Paolo Tarolli ed ha visto la partecipazione dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale (AUBAC) e di ANBI Lazio.
Dall’emergenza alla prevenzione

Lo studio, presentato in Regione Lazio, ha offerto un quadro chiaro della situazione e delle possibili soluzioni. Tra le misure già avviate ci sono:
- Monitoraggio costante attraverso sonde e salinometri per rilevare la risalita del cuneo salino in tempo reale.
- Rilievi di campo e analisi dei prelievi per mappare con precisione l’evoluzione del fenomeno.
- Definizione di un sistema di allerta e gestione per intervenire tempestivamente e proteggere le colture.
Le attività di prevenzione stanno già dando risultati concreti: l’irrigazione avviata da settimane non presenta segnali di contaminazione salina, segno che la strategia di monitoraggio funziona.
Un impegno condiviso

L’importanza del lavoro svolto dal Consorzio è stata riconosciuta anche dalle istituzioni. L’Assessore Regionale Giancarlo Righini ha evidenziato il valore strategico dello studio: “Questo studio rappresenta un prezioso punto di partenza per strutturare azioni concrete e sinergiche contro i cambiamenti climatici. L’agricoltura, che costituisce una delle colonne portanti del PIL regionale, va protetta con strumenti scientifici, innovazione, programmazione coraggiosa e la giusta prevenzione.”
La Regione Lazio ha già stanziato 15 milioni di euro per la manutenzione di fossi e canali, risorse che rientrano nelle disposizioni della L.R. 53/98 e che saranno destinate a interventi mirati per contenere il fenomeno.
Sacchetti: una guida strategica

Il lavoro di Sacchetti e del Consorzio di Bonifica Litorale Nord si distingue per la capacità di pianificare a lungo termine, trasformando una minaccia in un’opportunità per innovare e rafforzare il sistema agricolo laziale. Grazie alla sua leadership, il Consorzio è passato dalla gestione dell’emergenza alla prevenzione strutturale, con l’obiettivo di preservare un comparto produttivo che rappresenta una colonna portante dell’economia regionale.
In un contesto di cambiamenti climatici sempre più rapidi e impattanti, la visione strategica di Sacchetti e la sinergia tra enti pubblici, privati e scientifici rappresentano la chiave per proteggere l’agricoltura laziale e garantire un futuro sostenibile al territorio.
Sentinella agricola.
FLOP
ANTONIO CORSI

I giudici del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio hanno dichiarato inammissibile e infondato nel merito, il ricorso proposto dal Comune di Sgurgola e dal Comitato Contro il Biodigestore di Anagni. Contestava le Determinazioni con le quali la Regione Lazio nel giugno 2021 e dell’aprile 2023 ha rilasciato il via libera ambientale e l’Autorizzazione Integrata Ambientale sul progetto di un impianto di biodigestione e compostaggio in località Selciatella del comune di Anagni.
Al Comune di Sgurgola ha detto che manca la prova della sua vicinanza all’impianto. Al Comitato ha contestato il mancato deposito del suo atto costitutivo dal quale stabilire il fatto che agisca su Anagni ed i fini perseguiti.
C’è un dato chiaro. per i giudici il fatto che l’impianto debba sorgere a meno di 1,7 chilometri dalle scuole di Osteria della Fontana ed a meno di 500 metri dalle case non costituiscono «ostacoli cogenti in base al Piano Regionale dei Rifiuti della Regione Lazio, e d’altra parte non è corretto affermare che non siano state valutate in sede istruttoria».
Occasione a rischio

Purtroppo è la dimostrazione, dopo 8 anni dalla data di presentazione del progetto per biodigestore, che le idee, i progetti, e le azioni con i relativi ingenti investimenti erano giuste. L’unica cosa sbagliata è stata quella di volerlo fare in provincia di Frosinone per assicurare il futuro di una fabbrica della zona. Perché otto anni di battaglie legali significano perdere ogni vantaggio competitivo che gli investimenti avrebbero portato.
Una volta realizzato, il biodigestore resta un progetto di grande valore per il territorio e per coloro che beneficeranno dell’energia a basso costo e senza impatto di emissioni in atmosfera.
Quella dell’Economia Circolare è stata una straordinaria intuizione ma proposta in una zona del Paese che, per interessi (spesso opachi) o diffidenza (ignoranza) verso il cambiamento, è stato strozzata ed osteggiata in ogni modo.
È la difficile vita dei pionieri, che aprono piste nuove, non battute, che portano a grandi scoperte e opportunità. Ma spesso sono a vantaggio di chi viene dopo e trova la strada aperta da pionieri e visionari che non solo non sono aiutati. Ma vengono ostacolati in ogni modo…
Ricorso a vuoto.
ARIANNA MELONI

Due considerazioni a margine del merito venturo ma non troppo. La prima: Arianna Meloni sarà anche la “capa” operativa di Fratelli d’Italia, ma molte decisioni al limite lei le vaglia dopo che qualcun altro ha approntato qualcosa. Il che la porta ad essere una “generalessa” che spesso dà degli imprimatur ex post. La seconda: l’Italia è il Paese di Tertulliano, quello che codificò come satira e sfottò politico fossero solo roba nostra, tutta italiana e non importata dal mondo greco.
Ed è ancora vero, vero e giusto. Precisato questo però va detta anche una cosa: c’era davvero bisogno di scomodare una elaborazione di Chat-Gpt sulla pagina ufficiale di Fratelli d’Italia per simulare lo scenario di Romano Prodi che tira i capelli alla giornalista ma a parti invertite?
Ripicca talebana

In un Paese serio, e con una responsabile di segreteria nazionale un tantinello meno “talebana”, era proprio urgente mettere in scena la mezza pagliacciata che gira da alcune ore sui social? Quale? Quella in cui e con un video satirico Fdi ha voluto criticare per criticare il presunto “doppiopesismo” della sinistra.
Una cosa è certa: la perdita di aplomb di Prodi nel noto episodio è e resta deprecabile, ma non è il caso di “caricare” fino al punto di ipotizzare lo scenario converso. E non perché quello scenario sia “poco veritiero”, ma per una cosa che alla politica italiana ormai manca: l’eleganza.
Quel che che manca: l’eleganza
Come noto la giornalista di Quarta Repubblica che giorni fa aveva chiesto un commento a Prodi su un passo del Manifesto di Ventotene. Prodi che, “stizzito, aveva risposto a tono e sembrerebbe aver anche stretto una ciocca dei capelli dell’inviata. Il partito di Meloni sostiene che se al posto dell’ex premier ci fosse stato un esponente di destra, la sinistra avrebbe reagito con toni ben più accesi”.
Il video che mostra toni accesi e da barricata ha un commento. Questo: “Al posto di Romano Prodi un esponente della destra: la reazione della sinistra non sarebbe stata così diversa. È più credibile l’intelligenza artificiale che la loro fasulla superiorità morale“. E la key con prompt di elaborazione?
La reazione a parti invertite

“Ciao Chat! Mostrami la reazione della sinistra se un esponente di destra si fosse comportato come Prodi”, è il primo prompt inserito all’interno della conversazione con il chatbot di OpenAi. L’immagine generata pare presa paro paro dalla Camera dei comuni inglese ed in essa alcuni parlamentari “si danno addosso puntandosi il dito e urlando. IL tutto con a fare da colonna sonora il brano “O fortuna” tratto dai Carmina Burana di Carl Orff.
E poi insurrezioni di piazza con bandiere rosse e quant’altro. E il tema è questo: ad Arianna Meloni basta davvero questo per tenersi salda in testa ad un partito che sta a metà tra burletta e ripicca? Non bastava dire che forse Prodi ha esagerato e che forse in futuro qualcuno avrebbe dovuto fare meno i “superiore” nella famosa questione morale?
Ha sciolto i “regazzini”.