
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì 6 marzo 2025
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I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì 6 marzo 2025.
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ROMANA LIUZZO

Romana Liuzzo viene da una famiglia dove le faccende economiche sono abitati a trattare con una certa dimestichezza. Lei infatti è la Presidente della Fondazione Guido Carli nonché nipote del medesimo. Che fu Governatore della Banca d’Italia e Ministro del Tesoro e che ha dato il nome ad una delle università più prestigiose del mondo in tema di economia: la Luiss.
Ed è stato forse per questo motivo che da sempre la Liuzzo ha sentito il bisogno, naturale e “strategico” al contempo, di coniugare il rigore di una mission così austera con il calore di quell’umanità che dovrebbe stare sotto e dietro ad ogni mission. Questo specie in ordina ad un contesto così delicato come la sanità.
Ecco perché in questi giorni ed in attesa di una giornata ad hoc prevista l’11 marzo prossimo, il claim è quello del “sorriso come cura”. Quello e, come spiega AdnKronos, “i grandi comici italiani mobilitati per un giorno all’anno nei reparti degli ospedali oncologici e nelle strutture sanitarie dedicate a chi soffre di disagio mentale per offrire momenti di spensieratezza”.
La lezione di Carlo Verdone

Insomma, lo scopo è quello di arrivare ad istituire una Giornata del Buonumore e la proposta arriva direttamente dalla Fondazione Guido Carli. Liidea è venuta alla Liuzzo in vista “della lezione agli studenti dell’attore e regista Carlo Verdone”.
L’attore terrà la sua lezione dal titolo “Comicamente etici. Com’è cambiato l’umorismo dagli Anni ’80 ad oggi” proprio nella giornata di martedì 11 marzo 2025 alle ore 17.30 nell’Aula Magna Mario Arcelli della Luiss Guido Carli. Ecco come l’ha messa la Presidente: “In Italia ogni anno le nuove diagnosi di tumore sono circa 390mila e i malati sono circa 3,7 milioni, il 6,2% della popolazione”.
E ancora: “I disturbi mentali affliggono 28 italiani su cento. I più diffusi, in crescita anno dopo anno soprattutto tra donne e giovani, sono ansia e depressione. Un universo di sofferenza diffusa e spesso nascosta. Per alleviarla, dobbiamo mettere in campo tutte le risorse di cui disponiamo”.
Empatia e comicità

E qui la Liuzzo diventa meravigliosamente chirurgica, quasi quintilianea. “Una è rappresentata dalla nostra tradizione comica e umoristica: un’eccellenza mondiale, che la Fondazione ha già chiesto al Governo di candidare a patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco”.
Perciò “crediamo che una Giornata nazionale del Buonumore, con un calendario di iniziative stabilite grazie a un protocollo d’intesa tra Governo, Regioni e Comuni, permetterebbe ai maestri della nostra comicità, come Carlo Verdone, e ai giovani talenti di impegnarsi insieme in corsia per contribuire a lenire il dolore di chi soffre, aprendo un varco alla speranza”.
Un varco che parte dalla Luiss ed arriva, idealmente, ad una certa clinica molto sui generis in Virginia Occidentale.
Come Patch Adams.
GUIDO D’AMICO

Per anni si è pensato che piccolo fosse un limite. E che solo i grandi – grandi, i veri colossi, potessero provare a competere su certe latitudini. Il tempo ha modificato questa convinzione, stravolgendo in maniera radicale le regole dell’industria, della produzione, del commercio. Un esempio rende tutto più chiaro: fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile piazzare una fabbrica all’interno del più sperduto villaggio nel centro dell’Africa: niente strade, niente energia… Oggi con un pannello solare, un computer e le giuste competenze, una start up di servizi piò nascere e funzionare con successo anche da lì. E sta accadendo.
È da questa convinzione che nasce la nuova geografia sulla quale si sta muovendo Confimpreseitalia l’associazione nazionale delle piccole e micro imprese. Per il presidente Guido D’Amico ora il mondo va osservato senza confini ma solo per le opportunità che offre. Nasce da lì il progetto di guidare una missione imprenditoriale all’Expo 2025 di Osaka, importante opportunità di sviluppo economico per il Lazio, con potenziali benefici a livello di internazionalizzazione, innovazione e attrazione di investimenti.
Analisi economica

Sono quattro i punti chiave declinati. Internazionalizzazione, Innovazione, Sostegno, Attrazione.
- Internazionalizzazione delle PMI
L’export e l’espansione sui mercati esteri sono aspetti cruciali per il rafforzamento del tessuto economico laziale. La presenza di Confimpreseitalia a Osaka consentirà alle micro, piccole e medie imprese (MPMI) di accedere a nuovi mercati, favorendo la crescita delle esportazioni e migliorando la competitività internazionale del Lazio. - Innovazione e crescita tecnologica
L’Expo sarà una vetrina strategica per promuovere l’innovazione delle imprese laziali, evidenziando le loro competenze in settori chiave come il manifatturiero, il design, la tecnologia e la sostenibilità. Il supporto del Commissariato Generale per l’Italia rafforza l’impegno nel valorizzare il know-how locale e le nuove tecnologie sviluppate dalle imprese della regione. - Attrazione di investimenti esteri
Il protocollo d’intesa siglato tra Confimpreseitalia e il Commissariato Generale favorirà l’incontro tra aziende, investitori e stakeholder, creando opportunità concrete per il Lazio. L’organizzazione di workshop e incontri B2B potrebbe facilitare accordi commerciali e partnership strategiche con realtà giapponesi e internazionali. - Sostegno al turismo e al settore termale
Il Lazio possiede un ricco patrimonio turistico e un settore termale in espansione. La promozione integrata del turismo all’interno del Padiglione Italia può favorire l’aumento dei flussi turistici, specialmente in segmenti di alta qualità come il turismo termale e culturale, con effetti positivi sull’economia regionale.
Potenzialità di sviluppo per il Lazio

Ma dove stanno le opportunità di sviluppo. Perché dovremmo credere in una terra così lontana? Premesso che la distanza non è più un limite (un pacco ordinario preso da FedEx a Tokio arriva a Roma in tre giorni, sdoganamento compreso) . Anche in questo caso sono 4 i punti declinati nelle ore scorse da Guido D’Amico. Sono questi.
- Incremento delle esportazioni: grazie alla visibilità internazionale, le PMI laziali potranno espandere il loro mercato di riferimento, con particolare attenzione ai prodotti del Made in Italy.
- Rafforzamento del settore manifatturiero e tecnologico: l’Expo permetterà di mostrare l’eccellenza produttiva del Lazio, favorendo collaborazioni industriali.
- Maggiore attrattività per gli investitori: la partecipazione attiva all’evento consentirà di presentare il Lazio come un polo dinamico per l’innovazione e la ricerca.
- Valorizzazione del turismo e del benessere: la promozione del settore termale potrebbe portare a nuove sinergie con il mercato asiatico, in particolare con il Giappone, noto per la cultura delle terme e del benessere.
Missione Osaka

L’iniziativa di Confimpreseitalia a Expo 2025 Osaka offre un’opportunità strategica per il Lazio di rafforzare la propria presenza sui mercati globali. Il supporto istituzionale e la possibilità di incontri diretti con investitori e partner internazionali possono tradursi in nuove occasioni di business e crescita economica. Per massimizzare i benefici, sarà fondamentale un’adeguata preparazione delle imprese e un efficace coordinamento delle attività promozionali.
Sta tutto lì il nodo per le imprese del territorio: crederci o non crederci. Scommetterci o non scommetterci.
Guido io.
FLOP
ROSSELLA TESTA

Fuori luogo. La cosa sbagliata, nel momento sbagliato, nel modo sbagliato. Fatto dalla persona meno indicata. Nel pieno della contestazione della piazza nel rione Giardino, sotto da una valanga di fischi, l’assessore al centro Storico di Frosinone ha reagito portando platealmente il palmo della mano destra sull’interno del gomito sinistro. Il classico gesto dell’ombrello. Rivolto alla piazza. Fatto mentre una delle mani dell’assessore stringe le simboliche chiavi della città. (Leggi qui: Clamoroso al Cibali: segnali di dialogo su Piazzale Kambo. E leggi anche Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 5 marzo 2025).
L’ondata di reazioni negative e di indignazione l’ha costretta ad una retromarcia: altrettanto plateale e pubblica. L’ha fatta ieri in pieno consiglio comunale. Ne attribuisce l’origine alla tensione per «l’organizzazione di un evento enorme come il Carnevale 2025 è stato sicuramente motivo di orgoglio, ma anche fonte di notevoli coinvolgimenti di carattere emotivo». Declassa l’accaduto ad «un gesto di stizza» ed assicura che «non era inteso nei confronti di qualcuno». Ed ammette che è stato «sicuramente, uno errato adattamento al clima tragico comico, connesso al mancato falò del generale Championet».
La toppa ed il buco

La toppa è peggiore del buco. Perché non parte da un presupposto: che quella piazza non ha fischiato ed insultato a causa di una scelta amministrativa, che può essere condivisibile o meno. Ma a causa di un atteggiamento che è stato collocato accanto a quello di Fidel Castro quando, per celebrare la visita di Papa Wojtyla, dichiarò festivo il giorno del Natale. Il Natale è Natale e basta, a prescindere da Fidel Castro. E l’incendio del carro con il pupazzo in cartapesta del generale Championnet è tradizione intangibile di Frosinone: che ci siano o non ci siano le ordinanze contro l’accensione delle caldaie a pellet per contenere lo smog.
Avere le spalle larghe non significa avere il potere di fare un gestaccio dal palco. Significa avere la capacità di dire, senza giri di parole: “Anche i migliori ogni tanto fanno una scemenza, l’ora dei fessi suona per tutti. Stavolta l’ho fatta io, beviamoci su e scusate”.
Non sono una signora.
COCCIANTE – RUSPANDINI

Nel descrivere la scelta di Riccardo Cocciante il deputato di Fdi e presidente frusinate del partito di Giorgia Meloni ha esordito così sui social: “Onore a chi non si è piegato alla dittatura del pensiero unico della sinistra”.
Andiamo di analisi e cerchiamo di capire il merito in sé di questa affermazione, poi magari allarghiamo il contesto e prendiamoci un orizzonte più ampio.
La “tessera” per c(o)antare
Che in Italia ci sia stato un periodo in cui se non si era inquadrati politicamente si saltavano alcune caselle del futuro “mainstream” è cosa nota e storicamente provata. Un po’ la censura, un po’ certe egemonie forti, un po’ la polarizzazione ideologica di anni difficili, molto artisti hanno dovuto fare i conti con situazioni “toste”.
Mettiamo a fuoco meglio: è anche vero che, nel novero di quella sorta di “roccaforte” culturale che difficilmente abbassava i ponti levatoi, una parte rilevante l’ha avuta il pensiero di sinistra. Rilevante sì, ma non tutta, e soprattutto ben spartita con l’altra sponda del fiume, quella democristiana che era altrettanto selettiva.
Non solo setaccio comunista

Ma non certo “di sinistra”, come invece ha voluto (s)piegare l’onorevole Ruspandini al format della sua “bottega”. Il che è legittimo, ma impreciso. Anche a voler considerare toni fortini come “onore”, “piegarsi” e “dittattura”. E qui allarghiamo l’orizzonte. A chi si riferiva Ruspandini? A Riccardo Cocciante, che in una sua intervista al Corsera si è rivelato come uomo difficile da irregimentare in quegli anni.
E che però ha spiegato proprio che non era solo un problema di “comunisti”. Così: “Non fu piacevole. Se non andavi alla festa de l’Unità venivi escluso. Loro non mi volevano e io non ci volevo andare. Ho dovuto usare altre vie, non volevo entrare in quel giro, che era un giro d’affari”.
Piccola considerazione: ovvio che Cocciante non venisse chiamato o tampinato per ingaggi con lo stesso entusiasmo di altri artisti, questo perché le canzoni di Cocciante non sono mai state “impegnate”. Ergo era fuori filone di suo, non perché eroicamente lui avesse messo quel filone all’uscio.
Neanche con la Balena Bianca

E ancora: “La Dc? Nemmeno con loro – ha poi aggiunto il cantante -. Ho rifiutato offerte interessanti ma non ho mai voluto dare un colore a quello che facevo…”. Esatto, e giusto, anche se non filino snob: non dare un colore a quello che Cocciante faceva (benissimo).
Quindi nessun colore, onorevole Ruspandini, o quanto meno non solo quello che a lei interessava sottolineare. Perché le affermazioni di Cocciante (non dare alcun colore) lasciano logicamente pensare che lui, ove in quegli anni vi fossero state Feste Tricolore o chiusure urbane di Campi Hobbit, non sarebbe andato neanche a quelle. E quindi come totem di destra funziona maluccio.
Salmoni stanchi.