
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di martedì 4 marzo 2025
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I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di martedì 4 marzo 2025.
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LAMPAZZI & DI STEFANO

Creativi per essere concreti. E riuscire ad offrire ai giovani quella possibilità che il sistema non gli ha saputo dare. Fondamentalmente perché è un sistema vecchio, replica perpetua di se stesso. Un ragazzino di 95 anni come don Antonio Mazzi, in una puntata di Faccia a Faccia su Teleuniverso fece notare: «Come si fa a pretendere che ragazzoni come quelli di oggi stiano immobili per 5 ore dietro ad un banco pensato per quando gli italiani erano alti un metro e sessanta. Non possiamo contenere le loro energie: dobbiamo liberarle». Sarà pensando a questo che il presidente dell’Agenzia Frosinone Formazione Adriano Lampazzi ed il presidente della Provincia di Frosinone Luca Di Stefano hanno messo a punto corsi ancorati alla tradizione ma dalla forte impronta innovativa.
In questeb oren l’Azienda Speciale Frosinone Formazione ha lanciato una serie di percorsi innovativi e non convenzionali, con l’intenzione di offrire ai giovani nuove prospettive professionali. La partecipazione al progetto “Giovani + – Interventi di prevenzione e contrasto della povertà educativa” dimostra la volontà di andare oltre la formazione tecnica tradizionale, abbracciando un modello educativo a 360° che include lo sviluppo delle competenze emotive e relazionali. Un’idea che sta nel pieno della scia disegnata da don Antonio Mazzi.
L’alfabetizzazione emotiva

Un abbraccio può fare la differenza. L’importanza di un’alfabetizzazione emotiva per i giovani che hanno abbandonato gli studi o che si trovano in situazioni di fragilità sociale è oggi più che mai evidente. Attraverso un ciclo di incontri focalizzati su tematiche fondamentali come il rapporto con sé stessi, la consapevolezza emotiva e la prevenzione di comportamenti a rischio, Frosinone Formazione si pone come un punto di riferimento per la crescita degli studenti. Crescita personale ed umana prima che professionale e lavorativa.
Il coinvolgimento delle classi prime e seconde del CFP di Frosinone sta testimoniando la possibilità di creare un ambiente di fiducia e supporto, facilitando un percorso di consapevolezza e autodeterminazione. Allo stesso modo, l’innovativo progetto pilota del CFP di Ferentino nell’Area Benessere mostra come l’agenzia sia in grado di valorizzare la creatività e il talento dei giovani attraverso metodologie didattiche alternative.
L’idea di coniugare la tecnica professionale con l’arte e il cinema non solo stimola l’immaginazione degli studenti, ma rende la formazione più coinvolgente e appassionante. Questa proposta non convenzionale apre nuove prospettive, dimostrando come l’apprendimento possa trasformarsi in un’esperienza stimolante e motivante.
Opere d’arte sulle unghie

Così come l’idea di creare acconciature, make-up e nail art ispirate alla storia dell’arte e alle pellicole cinematografiche più famose. È un’idea che unisce la tradizione all’innovazione, permettendo agli studenti di esplorare nuovi orizzonti creativi. Il progetto ha già riscosso un notevole successo tra gli allievi, i quali hanno potuto sperimentare una didattica più coinvolgente e applicare le proprie competenze in maniera originale e stimolante.
C’è modo e modo di insegnare. La capacità di Frosinone Formazione di individuare percorsi innovativi conferma il suo ruolo nel panorama formativo, rispondendo con creativa concretezza alle esigenze dei giovani e offrendo loro strumenti utili per affrontare il futuro.
Mai banali.
ALESSIO D’AMATO

Tante skill tecniche che alla fine lo hanno portato ad un incarico politico di rango, l’ennesimo. Di Alessio D’Amato ormai si sa quasi tutto, da un punto di visto della sua “mappatura” pubblica. Che è tenace, che è un organizzatore nato e che ha la tigna dei sognatori unita al funzionalismo di chi non sogna e basta.
Tutte caratteristiche sufficienti a spedire il consigliere regionale ed ex assessore alla Sanità della giunta Zingaretti verso il ruolo di nuovo segretario romano di Azione. Da quanto si apprende D’Amato è stato stato eletto “all’unanimità dall’assemblea di Roma del partito, alla presenza di Carlo Calenda”.
Che a sua volta poche settimane fa e dopo un congresso non immune da un certo dibattito inside era stato a sua volta confermato alla guida del partito. E D’Amato, come ha esordito in ordine ad un incarico che, specie da un punto di vista di energia ed ambiente, è cruciale? In questo modo, cioè in maniera chiarachiarissima, come suo solito.
Il nodo termovalorizzatore

“Da oggi ci sarà da parte dei consiglieri comunali e municipali di Azione un rinnovato impegno”. Questo” affinché Roma si doti al più presto del termovalorizzatore per la chiusura del ciclo dei rifiuti e l’abbassamento della Tari”. Attenzione ai temi: sono quelli cruciali della prossima campagna per le amministrative romane.
D’Amato ha infilato il dito in una piaga capitolina aperta da tempo. Piaga che Roberto Gualtieri sta cercando di sanare ma con una soluzione – quella del termovalorizzatore – che ad esempio non gode dell’appoggio di un altro che fu sindaco di Roma, l’europarlamentare Ignazio Marino.
E il neo segretario di Azione lancia segnali proprio verso questo Campidoglio in carica: “Apprezziamo i segnali di riduzione che provengono dalla giunta capitolina, ma sono ancora insufficienti per famiglie e imprese”. Perciò l’auspicio è che, “su questo come su altri temi, ci sia la giusta attenzione alle nostre istanze da parte del sindaco Gualtieri”.
Mezza linea di credito a Gualtieri

Poi una chiosa che è metà programma e metà affermazione del mood classico di Azione, quello funzionalista e senza cascami ideologici. “La nostra postura sarà sempre sul merito dei provvedimenti e l’apertura di credito nei confronti del sindaco Gualtieri sarà commisurata alle risposte concrete”.
Questo “a partire dalla centralità della sicurezza, tema che non può essere lasciato alla destra sovranista: lavorare per una città più decorosa, più illuminata, con maggiore attenzione alle periferie e alla sicurezza stradale”.
Meritevole.
FLOP
ABOUBAKAR SOUMAHORO

Alla fin fine è sempre e solo un problema di visibilità. Lo è perché oggi la politica è esattamente come i social. L’importante è che spari la tua e che la spari la più grossa possibile. Poi chissenefrega se quello che dici è fuori squadra, l’importante è che parlino di te, magari in un momento in cui di te si parla troppo poco o al limite male.
Ecco, inquadrata in questo contesto la proposta di Aboubakar Soumahoro assume una sua goffa dignità argomentativa, ma solo in ordine al ritorno di immagine che il deputato cerca di ottenere con il mainstream del suo elettorato di riferimento. Solo che magari stavolta ha esagerato, decisamente. Nessuno scandalo o attentato a chissà cosa: solo una proposta fuori squadra.
Festa Nazionale per il Ramadan

Non si potrebbe infatti definire diversamente la proposta del parlamentare di rendere festa nazionale la festa di fine Ramadan anche in Italia. Questo perché, a detta di Soumahoro in guisa bastevole, il nostro è “il terzo Paese dell’Unione europea per numero di musulmani”.
Ergo, “con una stima di oltre 3 milioni di persone, di cui la metà cittadini italiani”. La proposta di Soumahoro è arrivata in collegato ad una petizione. Quale? Eccola: “‘Un passo insieme – Eid per la convivenza’ – consultabile sugli omonimi canali social e che potrà essere firmata digitalmente” già da ieri lunedì 3 marzo. Non pago, Soumahoro ha poi depositato a traino una pdl, la numero 1815.
Non è come con Pioltello
Che sarebbe tecnicamente volta al “riconoscimento civile dell’Eid Al-Fitr, la ‘festa della rottura del digiuno’ che segna per le persone di fede islamica la fine del mese di Ramadan”. Nulla a che vedere con il funzionalismo tutto sommato comprensibile legato alla vicenda della scuola di Pioltello, nel Milanese, nel giorno della festa di fine Ramadan.

Illo tempore la dirigenza aveva accettato la chiusura perché “il 40% dei 1.200 alunni dell’istituto comprensivo, di origine musulmana, sarebbe comunque restato a casa in quella giornata di festa, secondo i canoni della propria religione. Tant’è che anche quest’anno la scuola Iqbal Masih di Pioltello ha già deciso il bis, secondo quanto riportato da Milanotoday, ovvero di chiudere le porte il 31 marzo prossimo, giorno della fine del Ramadan previsto per il 2025”.
Casi isolati e logica
Sì, ma quello era un caso isolato e legato a contingenze di necessità logica. Cosa c’è di logico invece nel rendere Festa Nazionale un evento importantissimo, ma che non ha i crismi dal calendario offical del Paese?
Soumahoro ha solo trovato la sua (presunta) libbra di carne social e vorrebbe ricostruirsi un mainstream a tono. Ma stavolta gli servirà molto più che un paio di stivali infangati.
Sta messo come la Ferragni.