
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di martedì 8 aprile 2025
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I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di martedì 8 aprile 2025.
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IL CUCS DELLA ROMA CALCIO

“Famo a capisse”, CUCS una volta (e forse per sempre) sta per Commando Ultras Curva Sud. E Curva Sud, all’Olimpico, sta per Roma Calcio. Che vede (o vedeva, chi scrive è anziano e non sa se le denominazioni suno mutate) nel CUCN la Nemesi perfetta. Dove l’acronimo sta per Commando Ultras Curva Nord.
Due cose eguali e diversissime, dove solo la consonante vocale marca un distinguo massimo: quello tra tifoserie organizzate romanite ed omologhe laziali. Laziali come Suor Paola, che qualche giorno fa è tornata alla Panchina (biancoceleste) del Paese dopo aver lottato contro un male severo fino ad i suoi splenditi 77 anni.
In ricordo di Suor Paola

Questo il prologo. Adesso ragioniamo su un fatto cartesiano: da chi (soli) ci si sarebbe aspettati un ricordo commosso della suora laziale nota per le sue comparsate tv e per il suo impegno per i più deboli? Ma ovvio, (solo) dai laziali o dalle tifoserie neutramente schierate. Ed invece a stupire tutti sono stati i tifori più accesi della Roma. Lo hanno fatto con uno striscione che non a caso Fanpage ha definito “bellissimo”.
Striscione che “riconcilia con l’anima più sincera e pulita del calcio. Rita D’Auria, si chiamava così la religiosa, sostenitrice della Lazio, che è morta nei giorni scorsi a 77 anni per un male incurabile”. E ancora, in narrazione mainstream: “La sua figura aveva conosciuto la ribalta in tv per essere divenuta un volto noto del piccolo schermo grazie alla sua partecipazione alla trasmissione ‘Quelli che il calcio’“.
Questo “assieme a Idris, iconico fan della Vecchia Signora deceduto due anni fa, è stata uno dei protagonisti di quell’appuntamento domenicale tanto atteso e molto seguito in Rai”.
Il RIP più bello
Cosa hanno esposto i tifosi romanisti durante il match contro la Juve? Due due lunghi banner per ricordarla “veicolando un messaggio molto emozionante”, che va oltre ogni colore, oltre ogni rivalità sportiva. ‘Un ricordo a chi ha dedicato la propria vita ad aiutare bambini, malati e detenuti… RIP Suor Paola’”.
“Ed ovviamente non erano stati da meno i tifosi della Juventus in trasferta a Roma“. Tant’è che nel settore ospite s’è intravisto un altro messaggio rivolto alla sorella: “Suor Paola nell’alto dei cieli RIP”.
Perché la suora scelse proprio la Lazio? Lo spiegò a Famiglia Cristiana: “Chiesi sia alla Roma sia alla Lazio un aiuto ai ragazzi che allenavo, alla Roma trovai porte chiuse, invece alla Lazio trovai braccia aperte e mi consentirono anche di usare il loro campo di allenamento“.
Ma il dato è un altro. E’ quello per cui il calcio che ci ha abituati al peggio dà il meglio si sé proprio nelle occasioni in cui ti aspetteresti il suo zenit. E se un augurio alla più laziale delle laziali arriva dai romanisti allora vuol dire che sì. C’è ancora speranza.
Lupacchiotti sontuosi.
DOMENICO MARZI

L’obiettivo di un amministratore è fare in modo che i progetti della sua parte politica vengano realizzati. Anche se siede tra i banchi dell’opposizione: dove il ruolo è quello di controllo sull’attività della maggioranza. Per questo non ci si candida mai a perdere e non si fanno mai sterili campagne di testimonianza: si finisce con il legittimare gli avversari e la loro azione. Mentre le proprie idee ed i propri progetti restano al palo.
Nelle vecchie scuole di Partito era uno dei concetti fondamentali per chiunque volesse fare amministrazione. Che l’ex sindaco di Frosinone Domenico Marzi ha ribadito in queste ore, sbattendolo in faccia ad un Partito Democratico sempre più evanescente e sempre più simile ad un inefficace Movimento 5 Stelle.
Forma e sostanza

Nulla di più concreto delle sue parole. “Io ho votato gli emendamenti presentati dal Pd: sono riusciti ad ottenere l’approvazione? No. Viceversa, noi abbiamo ottenuto il via libera alla vendita dell’ex Mtc: con il ricavato si realizzerà il progetto di unificazione degli uffici comunali a piazza VI dicembre. Un nostro progetto, da sempre”. E non è l’unico progetto approvato. la Lista Marzi incassa anche “la previsione di un parcheggio in via Ciamarra, che andrà a servire la centralissima via Firenze”.
È qui che l’ex sindaco Pd che ha stretto un rapporto alla luce del sole con l’attuale sindaco Riccardo Mastrangeli (civico di indicazione leghista) mette il Pd di fronte alla sua scarsa visione di prospettiva. “Da sempre l’opposizione urlata e aprioristica non mi ha mai appassionato. Lascio questo tipo di opposizione a chi è alla ricerca di visibilità e magari di una candidatura a sindaco (e gliela auguro sinceramente). Quanto alla mia candidatura a sindaco nel 2022, tutti sanno che ho colmato un vuoto che certamente non avevo creato io”.

A chi si riferisce? A Stefano Pizzutelli, già Consigliere comunale nella passata Consiliatura e non rieletto in questa; catapultato dentro al Pd dalla rivoluzione determinata dall’elezione di Elly Schlein e con l’aspirazione di diventare candidato sindaco dell’intero polo Progressista nel 2027. “Credo che a questo punto, più che una distanza incolmabile, il sottoscritto e Stefano Pizzutelli siano separati da un abisso, sia sul piano politico che amministrativo”. E la ragione è chiara.
Lezioni di amministrazione. E di Politica.
ALESSIO BUCCITTI

L’elezione di Alessio Buccitti alla presidenza del Gruppo Giovani Imprenditori Edili di ANCE Frosinone non è solo un passaggio di testimone, ma un segnale forte: le nuove generazioni non stanno più alla finestra. Entrano nelle stanze decisionali con idee chiare, obiettivi concreti e una visione moderna del fare impresa.
In ogni organizzazione, i movimenti giovanili sono il motore del cambiamento. Portano entusiasmo, nuove competenze e il coraggio di sfidare l’esistente. Buccitti rappresenta tutto questo. Alla guida di C.E.BU. Srl, è parte di una nuova leva imprenditoriale che non si limita a seguire le regole del gioco, ma vuole riscriverle.
La sua nomina segna una continuità con quanto costruito finora, ma con lo sguardo rivolto avanti: rafforzamento della rete tra giovani imprenditori, spinta sull’innovazione, valorizzazione del settore attraverso progetti concreti. La squadra che lo affianca – composta da figure già ben inserite nel tessuto locale – è il riflesso di un’imprenditoria giovane ma consapevole, pronta a trasformare l’edilizia in un campo fertile per sviluppo, sostenibilità e digitalizzazione.
L’appoggio di Zeppieri

Il sostegno espresso da Arnaldo Zeppieri, presidente di ANCE Frosinone, è un altro elemento chiave. Riconoscere spazio operativo ai giovani non è una concessione, è una scelta strategica. Perché l’innovazione vera parte da chi ha il coraggio di proporre, sperimentare, rischiare.
Il nuovo gruppo dirigente di ANCE Giovani non nasce dal nulla. È il frutto di un lavoro costante che ha già visto esponenti locali, come l’ex presidente Stefano Stellino, affermarsi a livello regionale. Oggi, con Buccitti alla guida, quel percorso si rinnova e si rafforza, con un messaggio chiaro: l’edilizia del futuro si costruisce oggi, con teste giovani e idee solide.
In un settore spesso percepito come tradizionale e immobile, l’energia dei giovani è l’elemento che può fare davvero la differenza. Non si tratta solo di età, ma di mentalità. E in questo senso, ANCE Frosinone ha già messo le fondamenta giuste.
Solide fondamenta.
FLOP
DE CRESCENZO-CRUCIANI

Una è tra le influencer più quotate nel mainstream un po’ “tamarro” che tanto piace a moltissimi italiani, l’altro è un conduttore radiofonico e giornalista che di un certo grado di “buzzurraggine verbale” e di focus alla coratella ha fatto il suo brand. Poteva mai venirne fuoti qualcosa di buono?
Decisamente no, a contare che Rita De Crescenzo e Giuseppe Cruciani non sono certo una cosa netta ma scomoda. Non sono il meglio che come italiani ci poteva capitare, ma di certo sono esattamente quello che la più parte di noi si merita, visto che non siamo noi che rischiamo emulando loro, ma sono loro che semplicemente emulano noi.
Il dato è quello per cui, in casa Cruciani, si sarebbe impalcata la teoria per cui la tiktoker partenopea sarebbe stata addirittura assoldata da Giuseppe Conte per far massa critica alla sua giornata No Rearm.
A servizio di Giuseppi

E no, non è così, comunque la si pensi Conte non ha bisogno di blandire la De Crescenzo, semmai è la De Crescenzo che ha avuto bisogno di cavalcare la tigre bianca di Conte. Ed è stato Cruciani che su quella presunta salita in arcione ci ha voluto costruire il solito pateracchio acchiappone per i gonzi che lo ascoltano.
Ma chi è la De Crescenzo? “Quarantacinque anni, napoletana, è considerata una delle tiktoker più popolari e influenti d’Italia, capace di mobilitare migliaia di persone”.
Spiega ancora AdnKronos: “E ora, a distanza di un paio di mesi dal ‘caso Roccaraso’ che ha fatto parlare di lei anche fuori dal social network, dal corteo del Movimento 5 Stelle a Roma, annuncia che entrerà presto in politica”. Scandalo? Si ma non troppo: da quanto tempo ed in che misura in Italia tentano l’agone politico i personaggi più improbabili?
“Abiti dai colori sgargianti, trucco marcato e un forte accento napoletano Rita De Crescenzo è diventata un personaggio molto noto sul web. A seguirla su TikTok, dove pubblica ogni giorno diversi video, sono oltre 1 milione 800mila persone”.
Format vincenti perché perdiamo noi
E Cruciani? Il suo è un format vincente e lui è in gamba, ma è volgare e superficiale, e spesso impalca questioni di fuffa becera e dà visibilità al peggio del peggio di un Paese in cui un po’ di meglio è rimasto.
Perciò e senza ombra di dubbio cartellino giallo ad entrambi. Il rosso non possiamo permettercelo: sarebbe come espellere tre quarti di quello che siamo diventati a prescindere da loro.
Il peggio che però ci tocca.