
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 26 marzo 2025
*
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 26 marzo 2025.
*
TOP
ROBERTO GUALTIERI

Ormai è di fatto irrefrenabile: Roberto Gualtieri ha scatenato negli ultimi mesi la più meticolosa campagna social del decennio in ordine alle azioni di restyling della “sua” Roma . E finora, i risultati di sentiment e gradimento sulle varie piattaforme dicono che non ha sbagliato.
All’inizio, quando il sindaco di Roma compariva su ogni cantiere, una volta con il casco, un’altra con il giubbotto catarifrangente l’impressione che se ne era avuta era stata quella di una boutade eccessiva. In realtà pare fosse stato suggerito, si narra, alla dottoressa Pierpaola D’Alessandro nel corso di un incontro in Campidoglio sulla Banca Popolare del Cassinate.
Perché eccessiva? Perché era ed è ovvio che la parte pubblicistica di quei brevi frame video con tanto di commento era prevalente su quella oggettiva.
Cosa è successo pian piano
Poi però era successo qualcosa: innanzitutto che i romani avevano iniziato a notare come Roma stesse davvero cambiano volto. Non in maniera radicale, per carità – le tare ataviche della Capitale sono troppe, troppo e stese ed hanno “silurato” più di un sindaco – ma quanto bastava. Quanto bastava e basta oggi per mettere Gualtieri nella casella degli inquilini del Campidoglio “che fanno”.
E adesso, dopo mesi e mesi a comparire sorridente e soddisfatto per l’annuncio di un nuovo cantiere chiuso, o di una piantumazione massiva effettuata, ci sono i risultati. Il sentiment positivo è aumentato ed il sindaco ci ha preso la mano a fare l’imbonitore di una Città Eterna che si apprestata chiudere il suo primo trimestre giubilare.
In più, le polemiche recentissime legate al costo della “piazza” voluta da Michele Serra per stare con Kiev e con l’Europa pare non abbiano scalfito né il gradimento, men che mai la verve descrittiva del sindaco, che pare una guida autorizzata ma con più orgoglio.
La nuova Roma “green”
Ecco la sua ultima creazione, di ieri mattina, quando mezza Italia dormiva ancora. “Proprio davanti Palazzo Marina consegniamo alla città il nuovo Parco d’Affaccio del Lungotevere delle Navi. Qui abbiamo strappato all’abbandono e al degrado un’area pregiata molto estesa, parliamo di 1,6 ettari, tra Ponte Risorgimento e il Ponte Matteotti. Dove c’erano sterpaglie e rifiuti abbandonati abbiamo attuato una profonda bonifica e installato infrastrutture in legno senza versare un solo grammo di cemento”.

“Infatti il cuore pulsante del progetto è il rispetto e il rilancio della vocazione di oasi naturalistica di quest’area meravigliosa dove anche i più piccoli potranno imparare l’importanza della cura della natura, degli ecosistemi, della biodiversità”. Etc etc a parte, Gualtieri pare a suo agio come non mai e come nessuno mai prima di lui nel dire che Roma è bella e che una Roma green è possibile.
Sente l’usta del voto amministrativo per cui punta al bis, certo, ma quando le aspirazioni fanno massa critica con i mezzi giusti per provare a realizzarle che c’è di male?
Imbonitore scafatissimo.
MARCO CODOGONOLA

È la capacità di visione a consentire di percorrere tanta strada: vedere cose che al momento non ci sono eppure accarezzarle con precisione assoluta come se fossero già lì. Reali e concrete. L’Unione Europea ha selezionato 47 progetti strategici per rafforzare la sua autosufficienza in materia di Terre Rare, cioè quelle sostanze per le quali Usa e Russia si stanno scannando da tre anni. Mentre la Cina si è organizzata ed è andata ad estrarsele in Africa dove le è costato infinitamente meno finanziando progetti di cooperazione.
Tra questi 47 progetti Ue c’è Ispriree di Itelyum Regeneration SpA, guidata dall’Amministratore Delegato Marco Codognola. Rappresenta un passo significativo per l’Italia nel colmare il divario nella fornitura di terre rare. Questo impianto, situato a Ceccano, in provincia di Frosinone, sarà il primo in Europa a produrre ossidi e carbonati di terre rare attraverso il riciclo di magneti permanenti esausti.
Il Progetto INSPIREE

Inspiree è stato presentato nei mesi scorsi nello stabilimento che sta al confine tra Frosinone e Ceccano: lì dove un tempo c’era la Clipper Oil e poi l’Eni / Agip. Prevede la creazione di un impianto industriale per il recupero di terre rare da magneti permanenti estratti da hard disk e motori elettrici a fine vita.
Il processo si articola in due fasi. Disassemblaggio dei magneti: presso l’impianto di Glob Eco, con una capacità di smontaggio di 1.000 tonnellate all’anno di rotori elettrici. Recupero di ossalati di elementi delle terre rare (REE): tramite un processo idrometallurgico a basso impatto ambientale presso l’impianto di Itelyum, con una capacità di trattamento di 2mila tonnellate all’anno di magneti permanenti, producendo circa 700 tonnellate all’anno di ossalati di REE.
È un progetto che si basa sull’esperienza maturata con l’impianto pilota del progetto New-RE e mira a consolidare la filiera del riciclo delle terre rare in Europa.
Implicazioni Geopolitiche ed Economiche

La dipendenza dell’Europa da fornitori esterni, in particolare dalla Cina, per le terre rare rappresenta una vulnerabilità strategica. La Cina controlla infatti la maggior parte dei giacimenti e della produzione globale di queste materie prime, fondamentali per settori come la tecnologia, l’automotive elettrico e la difesa. L’Ucraina è ricca di Terre Rare, ci avevano messo gli occhi su prima il presidente Joe Biden e poi il suo successore Donald Trump, con un approccio solo apparentemente più democratico il primo e con metodi più banditeschi il secondo.
L’iniziativa dell’UE, attraverso il Critical Raw Materials Act, punta a ridurre questa dipendenza. Lo fa stabilendo obiettivi ambiziosi: entro il 2030, il 10% dell’estrazione, il 40% della lavorazione e il 25% del riciclo delle materie prime critiche dovranno avvenire all’interno dell’Unione. Progetti come INSPIREE sono fondamentali per raggiungere questi traguardi, rafforzando la resilienza economica e la sovranità tecnologica europea.
Sta tutta qui la capacità di visione messa sù da Marco Codognola. L’assegnazione del progetto Inspiree a Itelyum rappresenta un riconoscimento delle competenze italiane nel settore del riciclo e dell’economia circolare. L’impianto di Ceccano non solo contribuirà a colmare il ritardo dell’Italia nella fornitura di terre rare, ma posizionerà anche la struttura ciociara come un hub strategico nel panorama europeo delle materie prime critiche.
Ed in un contesto geopolitico in cui l’autosufficienza e la sostenibilità sono sempre più cruciali, iniziative come questa segnano un passo decisivo verso un futuro più indipendente e resiliente per l’Europa.
Visione rara
FLOP
ROBERTO VANNACCI

A metà strada esatta tra Stellantis ed il Nono Col Moschin, tra l’aziendalismo rampante del turbo-liberisti e le squadre SD del Tier delle Forze Speciali. Il tutto con quel pizzico di mistica da toponimo e mezzo anonimato che dà sugo a tutta la faccenda. Roberto Vannacci è così, e non è il solo ad esserlo, solo che lui è due cose in più.
Una persona estrosa di suo che ha partorito un personaggio molto sopra le righe ed uno che si picca di essere più stratega che tattico. D’altronde si tratta di un generale e, in linea teorica, le greche quello fanno: strategia. A volte la fanno secondo i manuali, altre secondo i romanzi di Tom Clancy.
Ed alla fine il risultato, a dire il vero destinato solo ad alimentare la notorietà del suo ideatore, è una via di mezzo tra la Carboneria e i manipoli che fecero una prima splendida, poi discutibile parte della nostra storia. Arrivano i Team Vannacci.
Le squadre e le regole

Già, e non è uno scherzo, non si tratta delle comunelle delle amiche di Sailor Moon. Ci sono regole ed AdnKronos ne sta dando menzione in queste ore. Si tratta delle “strutture territoriali di appoggio al generale Roberto Vannacci, oggi eurodeputato indipendente con la Lega di Matteo Salvini”.
Sono delle vere e proprie “squadre composte da almeno 10 (dieci) soci ordinari in regola col tesseramento”. E con quale tessera in tasca? Quella Mac, il ‘Movimento il mondo al Contrario’. E la mission? Stavolta non c’è da espignare un colle e fare 300 austrici prigionieri in due ore. Piuttosto si dovrà “individuare all’interno del gruppo il Team Leader”.
E per quelle cellule è previsto un nome “che dovrà essere quello di un personaggio storico o di riferimento del luogo dove il Team nasce”. In quei team potranno entrare anche iscritti ad altri partiti (leggasi soprattutto Lega).
Tutto in segretezza

Tuttavia “sotto il controllo del team leader” e con la assoluta “segretezza dei nomi degli iscritti, che “saranno noti al solo Direttivo Nazionale”. E lo scopo politico? Probabilmente quello di allamare un buon numero di gonzi a caccia di emozioni appartenenti ormai solo alla storia o ai film d’azione in seconda serata.
Tuttavia Vannacci farebbe bene a non scordare da dove viene e il grado che porta. E che in Italia le strutture segrete non hanno mai avuto buona sorte.
Gladio alla Nutella.
DANIELE NATALIA

Delle due, l’una: o ha sbagliato a mettere al servizio della città un’area che non serviva oppure ha visto qualcosa che non c’era ma pur di fare ammuina in periodo elettorale ci ha piazzato anche quella. La questione è quella dell’area attrezzata per l’addestramento dei cani nel territorio di Anagni, inaugurata dal sindaco Daniele Natalia nella primavera del 2023 in località Piscina, a pochi metri di distanza dal centro storico.
A distanza di due anni quella struttura resta soltanto uno spazio che all’atto concreto non è utilizzato. Come evidenzia l’associazione “Anagni siamo noi” che da tempo evidenzia come gli spazi al centro della furia inauguratrice di qualche anno fa del sindaco siano poi succeduti mezzi successi.
Le soluzioni praticabili
La questione è semplice. Se davvero si intendeva fare un’area nella quale consentire agli anagnini di addestrare i loro cani, era possibile compiere due passi. Il primo: renderla fruibile a tutti, stilando un regolamento, facendo in modo che ciascuno avesse il suo tempo ed il suo spazio prenotabili, piazzando una webcam capace di individuare gli abusi (rotture delle attrezzature e deiezioni varie); in assenza di prenotazioni è evidente che il progetto è da considerare fallito.

Il secondo: affidare la struttura ad un educatore cinofilo, che abbia l’incombenza di aprire e chiudere la struttura mettendo a disposizione la sua competenza, pagata da chi ogni giorno viene a chiederne un po’. Se non ce n’è uno disponibile, il corso ha un costo estremamente abbordabile e può essere un’occasione di impiego.
Il problema è che quell’area, una volta inaugurata, è stata dimenticata. Con un doppio danno per l’amministrazione: da un lato la promessa non mantenuta di avere un’area con una vocazione precisa ed utile, dall’altro dare l’impressione di voler solo inaugurare al fine di rendere più ricco il piatto con forbici e nastri da tagliare.
Crescita non da paese
Anagni sta vivendo un periodo di forte crescita. Appare quasi un ritorno agli Anni 70 nei quali le grandi industrie puntavano la loro attenzione a Sud di Roma. Ci sono progetti di ampio respiro. Ed è logico che un sindaco abbia l’attenzione concentrata su altri piani.
La città che è stata la sede di tre Papi non può lasciare nelle mani del sindaco anche un’incombenza del genere. Che per quanto importante è comunque decentrata rispetto alla creazione dei nuovi posti di lavoro. È lui ad assumersene il peso, non è lui ad averne la diretta responsabilità.
Guinzaglio e sacchetti.