Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 7 agosto 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 7 agosto 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 7 agosto 2024.

TOP

PIERROBERTO FOLGIERO

Roberto Folgiero (Foto: Giuliano Del Gatto © Imagoeconomica)

Pierroberto Folgiero è alla guida di Fincantieri dal 2022 e Fincantieri non è più quel “bubbone” in crisi creditizia da tempo che pesava anche sulle casse dello Stato. Ha visione strategica e di sistema: come ha messo in evidenza nelle settimane scorse intervenendo a Cassino all’inaugurazione dello stabilimento P4F: in teoria una gigafactory nella quale produrre batterie destinate al mondo navale, in realtà polo avanzato di studio nel quale mettere a punto il cervello che le gestisce. Perché se un hacker nemico attacca una delle nostre unità, le sue batterie devono essere in grado di continuare a funzionare e garantire alimentazione ai motori ed ai sistemi chiave. (Leggi qui: Power4Future, in Ciociaria il centro strategico sulle batterie del futuro).

Ora sono due dati che vanno centellinati bene, anche alla luce dell’ennesima sgroppata in avanti del colosso della cantieristica navale tricolore. Quale? Quella tutta agostana per cui il gruppo ha siglato un accordo con Carnival Corporation & plc. Cioè con una delle società master mondiali della crocieristica.

A che scopo? “Progettazione, ingegnerizzazione e costruzione di tre nuove navi da crociera per il brand Carnival Cruise Line”. Ci sono due direttrici di analisi di questa stretta di mano gigante tra gruppi di chiglia. Quello economico e quello legato ad uno dei settori in cui è più difficile operare secondo dettami green. Quest’ultimo è presto enunciato: il valore complessivo dell’operazione, “soggetta a finalizzazione del finanziamento e ad altri termini e condizioni standard da completarsi nella seconda parte dell’anno” è su un ordine monstre.

Navi alimentate a Gas naturale liquefatto
La MSC Seaside – Il gruppo ha ordinato 6 navi alimentate a Gnl

Esso riguarda una nuova classe di navi alimentate a gas naturale liquefatto (LNG). Avranno “una stazza lorda di circa 230.000 tonnellate” e saranno le unità più grandi mai costruite da Fincantieri e in un cantiere italiano. La consegna è prevista in tre step. Nel 2029, nel 2031 e nel 2033. “Con oltre 3.000 cabine per gli ospiti, le nuove unità potranno trasportare quasi 8.000 passeggeri a piena capacità. Queste nuove navi saranno inoltre dotate di tecnologie avanzate per migliorare l’efficienza energetica, la gestione dei rifiuti e la riduzione delle emissioni. In modo da minimizzare ulteriormente l’impronta ambientale della società”.

I due colossi si conoscono e non sono nuovi a partnership: Fincantieri ha consegnato “in totale 75 navi ai differenti brand di Carnival Corporation, con un’altra unità attualmente in costruzione presso il cantiere di Monfalcone, e 15 navi da crociera per il marchio Carnival Cruise Line”.

E il valore della faccenda? Due miliardi tondi tondi. A dare la cifra di questo accordo ci ha pensato anche Ettore Rosato. L’esponente di Azione ha scritto: “Fincantieri ancora una volta si dimostra una grande eccellenza italiana nel mondo. Il contratto siglato con Carnival per la progettazione e costruzione di tre nuove navi da crociera. Le più grandi che ha mai costruito in Italia. Che testimonia il grande apprezzamento internazionale per la professionalità e la qualità della cantieristica navale del nostro Paese”.

Da Bono ai sindacati fino al DG attuale

“Complimenti a chi ci ha lavorato! Ricordo quando Fincantieri era sull’orlo del fallimento. All’epoca Giuseppe Bono, sindacati ed istituzioni fecero un miracolo. Oggi ne beneficiamo”. Grazie anche alla lungimiranza di Folgiero. Che ha dichiarato: “Questo ordine è un balzo in avanti nella nostra strategia di innovazione. Confermando il nostro impegno verso la sostenibilità e l’efficienza energetica”.

“La collaborazione con Carnival Corporation rappresenta un’ulteriore conferma della leadership di Fincantieri nel settore crocieristico mondiale. Unendo tradizione, avanguardia tecnologica e Made Italy, come da nostro Piano Industriale”.

Folgiero e nocchiero.

ENRICO PITTIGLIO

La locandina di Un Mondo a Parte

Non hanno dovuto fare ricorso ai sotterfugi raccontati nel film ‘Un Mondo a Parte‘ con Virginia Raffaele ed Antonio Albanese ma a San Donato Valcomino poco c’è mancato che, come nella pellicola, dovessero andare in giro per la vallata a trovare anziani e migranti disposti ad iscriversi a scuola per riuscire ad evitarne la soppressione con il conseguente accorpamento.

Un dramma vissuto da moltissime comunità montane come quella di San Donato Valcomino, in pieno versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, ultimo centro prima del Passo che porta oltre regione.

A San Donato era stato recentemente comunicato che erano state soppresse le due classi di prima media ed accorpate ad Alvito: primo passo per una graduale soppressione dell’istituto. Codici, circolari, interpretazioni alla mano, il sindaco Enrico Pittiglio ha fatto il giro di tutti gli uffici scolastici da quello territoriale fino a quello regionale prendendo pure appuntamento al Ministero. I numeri indicati dalle norme, ha detto sbattendo i pugni sul tavolo, non prevedono decimazioni. Non a San Donato Valcomino.

Enrico Pittiglio (Foto: Erica Del Vecchio © Teleuniverso)

Ieri il sindaco Enrico Pittiglio ha annunciato che “grazie al lavoro portato avanti congiuntamente con il comune di Alvito e la Regione Lazio, abbiamo ricevuto la conferma dell’ubicazione a San Donato Val di Comino di una delle due classi prime di Scuola Secondaria di primo grado, attualmente associate al Plesso di Alvito”. Una soltanto, meglio di niente. Perché tiene in vita la speranza, tiene unita una comunità, bagna le radici di un territorio che altrimenti rischia di diventare sempre più spopolato, dissolvendo poco alla volta la sua memoria e la sua identità.

Per Enrico Pittiglio è “Un risultato frutto di una proficua filiera istituzionale tesa a garantire migliori servizi a studenti e famiglie residenti nel nostro comune. In una fase di oggettiva difficoltà per tutte le aree interne del nostro Paese, queste sinergie diventano fondamentali per le nostre comunità”. 

Senza anziani, senza sotterfugi, a differenza del film.

FLOP

MATTEO RICCI

Matteo Ricci

Mentre l’Ali delle Autonomie locali prende atto delle sue dimissioni ed apre una nuova fase pre-congressuale, Matteo Ricci prende molto sul serio il suo nuovo ruolo in Ue. Tanto sul serio che alla fine il suo lessico sembra essersi insolitamente appesantito da quel tono burocratico tipico di chi non pascola nella concretezza dei territori. E questo, per un europarlamentare che proprio dal governo di un’organismo locale proviene, è un ossimoro.

Preambolo: la transizione green, anche e soprattutto a livello urbanistico e domestico, è atto necessario. Postilla: tener conto dell’importanza di questa mission senza capire che per farlo ci vogliono coperture totali e non agevolazioni è da matti. Recentemente uno studio riproposto in tv ha citato il caso di un’abitazione italiana con famiglia a tre componenti e casa del valore di circa 90mila euro.

Ebbene, adeguare quell’abitazione tipo alle nuove norme green entro i prossimi decenni costerebbe 143mila euro, più del valore stimato dell’intero immobile. Chi potrebbe ma farcela in questo modo se non potesse godere di ben più che un aiuto? Ecco, Ricci però si è messo a parlare in politichese Ue stretto. E ha detto: “Non è possibile rallentare la transizione verso le case green, ma anzi accelerarla, aiutando i cittadini ad avere case più efficienti dal punto di vista energetico. Che, tra l’altro, andranno a rivalutarsi, ad avere un valore di mercato maggiore”.

Quali coperture Ue servirebbero davvero

Poi Ricci ha aggiustato la tacca di mira sul contingente italiano, non benissimo, a dire il vero. “Il problema da affrontare, in sintesi, è quello di aiutare gli italiani ad avere case green. Dobbiamo chiedere all’Europa di stanziare fondi che aiutino i proprietari nella transizione, specie i meno abbienti”.

No, se si vuole andare a mission si deve arrivare alla copertura non inferiore all’80% del tutto, altrimenti si parla solo di fuffa logorroica. Fondi che “incentivino i cittadini a procedere verso ristrutturazioni improntate all’efficientamento ecologico”. E ancora: “I temi in agenda europea saranno proprio incentrati sulla transizione ecologica necessaria e non rimandabile. Noi Socialisti & Democratici siamo stati chiari su questo tema e ci aspettiamo altrettanta chiarezza. Non solo, abbiamo fatto presente che per la transizione ecologica ci vogliono risorse”.

L‘intento è ottimo, ma giunge a conclusioni-pannicello, robetta diplomatica tra norma di necessità e difficoltà del contingente nazionale. “Serve un’Europa che non interrompa una politica di investimenti pubblici, come avvenuto negli anni della pandemia, con il Next Generation EU”. La chiosa è migliore dell’intro, ma Ricci dovrebbe capire che con Bruxelles, se si parte già accomodanti, si finisce scomodi.

Utopia verde.