
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 9 aprile 2025
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I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 9 aprile 2025.
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STEFANIA PROIETTI

Ha tutte le ragioni del mondo, sia quelle serie e tridimensionali di un fenomeno oggettivo e grave che quelle “mainstream” di chi su quel fenomeno ci si gioca una mezza briscola. Una cosa però è certa e non soggiace ad alcuna ambiguità: il sessismo becero degli italiani è roba da pattumiera anche quando assume i toni di “perculata” contro persone che ne rilevano l’epifania con la meticolosità di chi un po’ denuncia, un po’ pubblicizza.
Su quel tema là non esistono terre di mezzo. È quello che ha denunciato in queste ore la governatrice dell’Umbria Stefania Proietti ha senso, polpa e diritto di ascolto. Perciò la sua scelta di mettere a berlina giudiziaria gli haters che nel tempo avrebbero fatto macchietta della sua persona è giusta.
Le rappresentazioni degli haters

“C’è chi ha pensato di rappresentarmi con il dito medio alzato. Chi ha voluto ridurmi a una caricatura con minigonna, smalto e scollatura. Chi mi chiama ‘la rossettata’. Chi mi ha chiamata ‘lady tax’, con l’intenzione di sminuirmi e deridermi. E poi ancora: naso da Pinocchio, odio, volgarità, aggressività gratuita“.
Già da universitaria la Proietti ha partecipato a decine di pubblicazioni scientifiche, è una donna in gamba e di certo non merita di finire nel tritacarne mediatico dei buzzurri di turno. Cosa che non dovrebbe colpire mai nessuna donna, skillata o meno che essa sia.
“Tutto questo non riguarda me. Io, per fortuna, ho le spalle larghe. Ma riguarda le tante giovani donne che stanno pensando, oggi, di impegnarsi in politica. Riguarda le nostre figlie e i nostri figli”.
I guai di questo Paese

Ed è vero, perché fin quando una donna non potrà contare sullo stesso metodo di “misurazione politica” e non solo degli uomini in questo Paese saranno guai. Solo che in questo Paese a dire il vero alla berlina ci mettono un po’ tutti, Renato Brunetta docet, tanto per citarne uno.
“Se questo è il prezzo che una donna deve pagare per il solo fatto di esporsi, di metterci la faccia, di avere idee, allora abbiamo un problema. Questo tipo di linguaggio non è mai stato usato contro colleghi uomini. Perché accade ora? Non cerchiamo scuse. Non cerchiamo giustificazioni. Solo un invito a riflettere”.
E l’invito a riflettere della Proietti arriva non solo gradito, ma necessario, perché il vero problema di questo paese è il suo linguaggio. “Tante cose in questa società non sono riparabili. Ma il linguaggio sì. A partire dalla politica”.
“Abbassiamo i toni. Ricominciamo a dare un valore alle parole. Perché è dal linguaggio che inizia la violenza”. E questo purtroppo è verissimo.
La ragione, sempre e comunque.
PRIMAVERA STUDENTESCA

Dicono sia un tempo spesso segnato dalla disattenzione, dalla superficialità, dall’indifferenza, dal disimpegno. Borbottii nostalgici di ex giovani che rimpiangono il passato: i ragazzi di oggi non hanno bisogno di maggiori consigli che nel passato. Forse di meno. Come dimostra la richiesta che parla di memoria, di affetto e di comunità. È quella avanzata dagli studenti dell’associazione universitaria PrimaVera Studentesca.
Ha scritto al sindaco di Cassino Enzo Salera per chiedere un gesto simbolico ed incisivo con il quale ricordare Charles Yeboah Baffour, l’universitario ghanese di 24 anni che si stava specializzando in Mangement Internazionale e scomparso tragicamente sabato mattina, durante un intervento chirurgico seguito a una caduta in monopattino. Una tragedia che oggi è oggetto di indagine, con sette medici finiti nel registro degli indagati per il sospetto di un ritardo nella diagnosi.
Al di là delle responsabilità

Ma, al di là delle responsabilità che sarà la magistratura ad accertare, resta il dolore profondo per la perdita di una giovane vita piena di sogni. E resta, soprattutto, l’esempio di una comunità studentesca capace di reagire con il cuore e con il pensiero. È per questo che PrimaVera Studentesca ha chiesto al sindaco il conferimento della cittadinanza onoraria alla memoria dello studente deceduto.
Charles non era semplicemente uno studente iscritto al corso di laurea magistrale in Economics and Entrepreneurship presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Era un giovane che aveva scelto Cassino come casa, arrivando nel 2018 insieme al fratello Nana Osei, anch’egli legato all’Ateneo. Aveva visto in quella realtà universitaria un’opportunità, un trampolino verso il suo sogno accademico, che passava per un dottorato e una carriera nella ricerca. E nel frattempo aveva costruito relazioni, affetti, legami profondi con compagni di studio, docenti, cittadini.
Era cittadino di Cassino, si sentiva cittadino di Cassino: l’aveva eletta a sua terra di adozione. Per questo la proposta di PrimaVera Studentesca non è solo una richiesta formale. È un atto di gratitudine e giustizia simbolica. È un modo per dire che Charles apparteneva davvero alla comunità di Cassino. «Un riconoscimento in onore della sua carriera accademica e del significativo contributo che ha dato alla nostra comunità studentesca», scrivono i rappresentanti dell’associazione nella lettera al sindaco.
Parere favorevole

Il Comune di Cassino ha già accolto con favore la proposta, annunciando che sarà portata all’attenzione delle sedi competenti. Una risposta doverosa, che conferma la capacità di una città di essere più grande del proprio perimetro geografico. Una città che sa riconoscere chi, con passione e dedizione, l’ha scelta e amata.
In un momento in cui è facile cadere nella cronaca sterile del “chi ha sbagliato cosa”, questa iniziativa ricorda a tutti noi che ci sono vite che vanno onorate, oltre che spiegate. E che esistono gesti che servono non solo a ricordare, ma a costruire identità collettive, a rafforzare il senso di comunità.
Charles Yeboah Baffour non sarà dimenticato. Se il dolore della perdita resta immenso, il segno della sua presenza può e deve restare indelebile. Anche grazie alla sensibilità e alla maturità degli studenti che, in suo nome, chiedono memoria, rispetto e amore.
Una città per Charles.
FLOP
ELLY SCHLEIN

Non è ancora una prova ma fa parte dei tre indizi che canonicamente la compongono. L’immagine di Elly Schlein è uscita particolarmente slabbrata dalle ultime vicende che, cominciate con il voto sulla mozione Rearm Eu di Ursula von der Leyen, alla fine sono culminate con la giornata in piazza voluto dal M5s di Giuseppe Conte.
Forse a metterla meglio di tutti a silloge stretta è stato Mario Lavia su L’Inkiesta. E con questi toni. “La piazza contro la difesa europea ha sancito la subalternità della segretaria del Pd al populista dei Cinquestelle”.
E ancora: “Ormai è come se ci fosse un Partito unico estraneo alla famiglia socialista internazionale, e l’unico leader è l’avvocato del popolo”. Difficile smentire l’analisi dell’editorialista, anche perché la Schlein, a furia d tenere un profilo basso su ogni cosa per evitare che riemergano le contraddizioni insite al Nazaraeno, si sta davvero facendo un po’ “nana da circo“.
Il sondaggio Swg per La7

Tanto ambigua oppure talmente poco visibile per non esserlo da aver determinato un calo fisiologico ma cruciale nel gradimento del “suo” Pd. Lo dice l’ultimo sondaggio Swg per il Tg La7.
Che spiega come Fratelli d’Italia sia “in crescita insieme a Lega e M5S”, mentre calano lievemente Pd e Forza Italia. Più dettagliatamente le intenzioni di voto degli italiani “premiano tra i partiti maggiori, Fratelli d’Italia, che guadagna un +0,4%; quindi Movimento 5 Stelle e Lega con +0,3% e Verdi e Sinistra +0,2%. In lieve calo Partito Democratico e Forza Italia: con -0,2%”.
E ancora: “Tra i partiti minori calano quindi Azione e Italia Viva (-0,1%) e +Europa (-0,2%). Stabile Sud Chiama Nord. Altre Liste perdono lo 0,4%. Si alza di tre punti percentuali il numero delle persone che non si esprimono”.
E’ vero che il gradimento generale nel governo è in calo, ma la fiducia verso Giorgia Meloni è rimasta invariata. Ed Elly Schlein era quella che avrebbe dovuto minarla più e meglio.
Sintomi da non trascurare.
STELLANTIS CASSINO PLANT

Che per lo stabilimento Stellantis Cassino Plant sarebbero stati tempi duri si sapeva. Era chiaro nonostante gli annunci contrari fatti per mesi e mesi dall’azienda che individuava nel 2025 il periodo della svolta e della ripartenza. I dazi americani ed il mancato decollo del motore elettrico stanno prolungando un’agonia infinita.
Come conferma il nuovo report della Fim-Cisl sulla produzione auto in Italia nel primo trimestre del 2025. Mostra una situazione preoccupante, in particolare per lo stabilimento di Cassino. I cancelli della fabbrica sono tornati ad aprirsi solo ieri dopo una lunga pausa ma aprile si preannuncia fiacco: in programma ci sono solo otto giorni di lavoro. In totale, il primo quadrimestre conterà appena 36 giornate produttive.
I numeri della crisi

I numeri parlano chiaro: da gennaio a marzo a Cassino sono state prodotte solo 4.655 auto, un crollo del 45,5% rispetto alle 8.540 dello stesso periodo del 2024. Si tratta del peggior dato trimestrale mai registrato, persino peggiore di quelli durante la pandemia.
I confronti con gli anni passati confermano una tendenza in calo: 11.705 veicoli nel 2019, 12.839 nel 2020, 10.566 nel 2021, una risalita a 13.745 nel 2022 e 14.410 nel 2023. Poi, il brusco calo del 2024, peggiorato ulteriormente nel 2025. Con questo ritmo, sarà difficile arrivare a quota 20.000 auto annue.
Oggi Cassino lavora su un solo turno e produce tre modelli: Alfa Romeo Giulia (26% della produzione), Stelvio (54%) e Maserati Grecale (20%), anche in versione elettrica. Numeri modesti rispetto al 2017, quando la fabbrica sfornava sette volte tanto e impiegava 2.000 persone in più.
Il calo sull’occupazione

Il calo produttivo ha avuto conseguenze dirette sull’occupazione: nei primi tre mesi del 2025 ci sono state 31 giornate di fermo e circa 700 lavoratori risultano in esubero con Contratto di Solidarietà.
Nonostante il quadro difficile, ci sono prospettive future. A Cassino è stata assegnata la nuova piattaforma STLA Large BEV per i prossimi modelli Alfa Romeo Stelvio e Giulia, anche in versione ibrida. Tuttavia, l’inizio della produzione dello Stelvio, previsto per fine 2025, è slittato ai primi mesi del 2026.
Il segretario generale Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, ha dichiarato che nell’ultimo incontro al Mimit è stata confermata anche l’assegnazione di un terzo modello di fascia alta, di cui non si conosce ancora il marchio, con avvio produttivo previsto nel 2027. La Fim-Cisl però avverte: rispettare i tempi è fondamentale per evitare un uso prolungato degli ammortizzatori sociali.
Catena di smontaggio.