I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 14 dicembre 2024
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 14 dicembre 2024.
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FRANCESCO DE ANGELIS
“Scoprendo Forrester” è uno splendido film del 2000 diretto da Gus Van Sant e sembra preso paro paro dalla magnetica e burrascosa esperienza letteraria ed esistenziale di J.D. Salinger. Di lui e dei prodromi di una Beat generation in cui c’è sempre il format del “vecchio saggio” che in un certo senso si fa da parte ed affida il testimone ad una nuova, ispirata e meticolosamente scrutinata leva.
Nel film il protagonista, uno straordinario Sean Connery, è uno scrittore che fa da mentore ad un talentuoso giovane nero. Non sappiamo se Francesco De Angelis abbia visto il film, ma di certo, nel ritirare la sua candidatura a Segretario provinciale del Pd lui ha applicato quel format. Ma senza scalmane da romitaggio o misantropia e con quel tanto di strategia che comunque disegna il quadro che voleva lui.
“Grazie ma ora rinnoviamo”. Per la quinta volta.
Nelle ore scorse ha sciolto la riserva posta il giorno in cui la sua componente, AreaDem, che lo aveva praticamente investito coram populo del ruolo di candidato alla Segreteria provinciale. Ci ho pensato qualche giorno e sono profondamente lusingato per la fiducia che mi è stata accordata. Ritengo, però, che alla guida del partito debba esserci una figura che sia di rinnovamento e che trovi il più possibile la condivisione delle tante anime che fanno la ricchezza di questo Partito”. Poi ha citato Berlinguer, che quelli come De Angelis non citano mai a caso o per orpello. (Leggi qui: Cosa c’è dietro alla rinuncia di De Angelis a candidarsi Segretario)
Una baggianata? Bisogna mettere in fila cinque episodi per comprendere che invece l’operazione è serissima. Francesco De Angelis crede profondamente nel ricambio generazionale e che solo Segretari giovani siano in grado di interpretare la linfa del cambiamento che fa muovere la società. Lui stesso è stato Segretario circa trent’anni fa interpretando una linea di taglio e di unione con il passato. Così come fu un cambio generazionale la scelta andata su Carlo Di Cosmo e su Mauro Buschini. Per questo non stupì quando venne individuato come Segretario Luca Fantini cioè il Segretario dei Giovani del Lazio.
Cosa dicono i numeri
La decisione di farsi di lato per concentrare i voti su Achille Migliorelli Jr, nome di Area Dem della nuova generazione, ribalta completamente lo scenario che si stava profilando. E cioè quello della contrapposizione tra la generazione De Angelis e la generazione Fantini. Ribadisce un asse politico che è quello nazionale tra Area Dem ed Elly Schlein. Fatta in questo modo, concede all’alleato la possibilità di dire di avere inciso sul rinnovamento bloccando De Angelis per lanciare un nome nuovo. Se il nome calato sul tavolo sarà quello di un giovane del Cassinate, verrà data ad Enzo Salera la possibilità di rivendicare una parte della scelta: perché il sindaco dialoga da sempre con l’area dei Giovani Democratici del sud.
A prescindere dal nome e dalla capacità di aggregare che avrà Achille Migliorelli, resta ancora una volta sul campo la non comune capacità strategica e di elaborazione tattica dimostrate da Francesco De Angelis. Che ha ribaltato lo scenario, disegnandone uno completamente diverso, ma comunque a sua immagine, scombinando i piani degli Stati Maggiori avversari.
Il solito Frank.
RICCARDO MAGI
E’ diventato forse il più “mirato” ed orientato tra i fustigatori del governo Meloni su un tema sul quale proprio è difficile, non dissentire dalla strategia del medesimo. Non che manchino politici che sui Cpr in Albania e sul tira e molla con la giurisprudenza attiva abbiano detto e stiano dicendo la loro.
Solo che Riccardo Magi di +Europa dà l’impressione nettissima di essere quello che più di tutti ha capito che di tallone d’Achille per Palazzo Chigi si tratta. E non solo di un punto debole che alla fine scalzerà una buona fetta del consenso mainstream di Meloni, ma anche di un punto di forza di un certo europeismo sul quale quelli come Magi non sono certo dei parvenu.
E soprattutto di un europeismo con il quale Magi sembra anche voler omaggiare la sua leader, Emma Bonino, attualmente impossibilitata a condurre “battaglie sul campo”. Comunque la si metta il dato è che la strategia del governo di… non avere una strategia se non quella di correggere la rotta a braccio ed a volte disastrosamente non paga.
Egitto e Bangladesh “sicuri” per Musk
Con il Natale che incombe Magi ha portato il suo personale “dono”. “Per salvare la farsa dei Cpr in Albania sono pronti a tutto. Mentono spudoratamente, improvvisano decreti, forzano qualsivoglia procedura parlamentare. Pur di salvarsi la faccia, hanno la presunzione di rendere alcuni Paesi sicuri per decreto”. La vicenda del video girato di nascosto a una tv locale sui poliziotti-villeggiatori “a spese dello Stato” tiene banco, d’altronde.
E qui le considerazioni di ovvietà e buon senso non è che manchino: “Che Egitto e Bangladesh siano sicuri è la più grande menzogna detta e ripetuta in tutto il globo terracqueo e rilanciata dall’altra parte dell’oceano atlantico da Musk. Ma ormai da salvare non è rimasto nulla”.
Ecco perché Magi punta dritto alla giugulare della comunicazione dell’esecutivo, mai zoppicante come in questi ultimi scampoli di 2024. “Le loro fake news vengono smontate pezzo per pezzo”. Un mesetto fa Magi aveva abbandonato i lavori in Commissione sul decreto flussi evocando “una farsa che, ancora una volta, ricadrà sulle spalle dei cittadini italiani”.
Oggi essere profetico per lui non pare così difficile. O presuntuoso.
Emma approva.
FLOP
CORRADO AUGIAS
Quasi inutile rimarcarlo e metterlo a premessa: Corrado Augias è uno dei giornalisti ed esponenti di pensiero erudito più quotati d’Italia ed ogni sua analisi è benvenuta. Lo è è perché tutte le analisi senzienti e strutturate lo sono e perché le sue, in particolare e maggioritariamente, sono analisi autorevoli. Molto.
Spiegato (ove fosse stato necessario) questo però, va detto che forse Augias sta diventando troppo vittima di una veste oracolare che in realtà non si è mai voluto dare da solo.
Un meccanismo molto sottile
Lui magari a scatti soggiace al fascino, di quest’habitus da Grande Saggio dell’Ultima Parola, ma conserva un’onestà intellettuale di fondo che gli va riconosciuta e messa nel “bigoncio” delle cose buone e che di lui ci piacciono.
Poi però c’è quell’altro lato, e qui bisogna andare di sottigliezza: senza cioè erodere un totem ecumenico e senza cadere nel pessimo gusto che, ad esempio, ebbe Mario Giordano qualche settimana fa. Il meccanismo non è semplice, ma evidente: Augias riserva al suo battage lo stesso trattamento che Jessica Rabbit riservava alla sua iconica procacità.
Quando cioè lo faceva con la celeberrima battuta “io non sono cattiva, è che mi disegnano così”. Ecco, il Corrado Augias “meno migliore” non è l’Augias com’è, ma l’Augias come molti vorrebbero che fosse. E che in quel senso operano: cioè un perenne ed iper-autorevole Bastian Contrario della destra trucida che oggi governa il Paese e dei suoi esponenti.
Bersagli facili, molto facili
Che non fanno (quasi) nulla per smentire questo format eh? Ma che tuttavia a volte non meritano i giudizi draconiani che il giornalista appioppa su di loro, abilmente imbeccato da domande partigiane. Come nel caso del ministro Carlo Nordio, che da Augias si è beccato una similitudine da “osteria” e di molti altri esponenti parlamentari e del governo in carica.
La chiave di tutta la questione è che Augias è troppo intelligente per non accorgersi che se lo arruolano nella truppaglia dei censori un po’ grezzi allora anche la raffinatezza ed inoppugnabilità della sua affermazioni ne risente. E con essa lui medesimo come persona.
Perciò viene il dubbio che il giornalista un po’ lo ami, quel soggiacere oracolante al ruolo di fustigatore dei beceri che mai saranno eleganti e colti come lui. E siccome la cultura è un ponte e mai un muro, ponte che di solito ha la seconda campata su terreni sdruccioli (sennò è comodo) speriamo tutti che per Natale Augias sia più buono.
E soprattutto meno snob. Cioè molto più di quel che altri vuole che egli appaia.
Non è colpa sua, è che lo invocano.