Top e Flop, i protagonisti di sabato 20 luglio 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 20 luglio 2024.

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 20 luglio 2024.

TOP

MASSIMILIANO FRATONI

Il professor Massimiliano Fratoni

Se n’è andato. Ed ha fatto bene. Difficilmente, rimanendo in Italia, l’ingegnere Massimiliano Fratoni di Paliano sarebbe riuscito a dare il suo contributo alla messa a punto dei reattori nucleari di 4^ generazione. Glielo ha consentito la comunità scientifica statunitense con la quale collabora da poco più di dieci anni.

S’è accasato in California, Berkley. Lì ha una cattedra e dirige il Dipartimento di Ingegneria Nucleare. Dove da sempre studia dei reattori che non possano fare danni come quelli di Chernobyl o Fukushima. Più sicuri ed efficienti. In che modo? Il prof ha pensato con i suoi colleghi di togliere l’acqua ed usare il sale fuso: che in caso di problemi è molto più gestibile.

È soprattutto per questo che l’American Nuclear Society (l’associazione di categoria nel campo del nucleare) gli ha tributato il riconoscimento della medaglia Untermyer & Cisler Reactor Technology.

Anche quest’anno è tornato a Paliano, come rivela Annalisa Maggi su Il Messaggero. Riscoprendo quell’emozione unica che possono darti solo i posti dove sei nato e sei cresciuto, dove cercare piccole cose capaci di riempire la vita, come «passeggiare con le bimbe nei vicoli di Paliano alla scoperta in qualche modo delle mie radici».

Nessun rimpianto. In Italia non avrebbe potuto fare lo stesso: «Nella scuola italiana, ad esempio non si dà ai bambini la capacità di esprimersi in modo diversificato, nel rispetto dei tempo di ogni studente. Nelle scuole americane si punta di più sul fare e meno sul dire, è un metodo diverso che credo potrebbe portare beneficio se venisse applicato anche in Italia».

Nostalgia senza rimpianto.

RENATO SCHIFANI

Renato Schifani (Foto: Stefano Carofei © Imagoeconomica)

Il mare per tutti, dove quel tutti sta ad indicare una capacità di inclusione che esca dal recinto comodo delle situazioni che sono di fatto più categoria delle categorie stesse. Cioè delle cose che dell’inclusione sono il vero nemico, anche quando hanno la “bona fides” di voler sanare sbagli atavici e costumi morali paleolitici. Come quelli che da tempo vedono gli italiani affannosamente a difesa dei diversamente abili ma più secondo declinazioni lessicali che secondo progetti concreti.

Certo, ci sono solidissime eccezioni, ma il fatto stesso che siano eccezioni è la conferma che la regola è altro. Ecco perché quando alcune belle notizie arrivano dalla Sicilia presieduta da Renato Schifani la sensazione che si sia sulla strada giusta si fa più polposa. Non perché il governatore isolano sia uno che non tende alle norme di equità, ma perché e purtroppo in Italia ci sono regioni che hanno conti talmente urgenti da fare che le altre urgenze – quella magari vere – spesso passano colposamente in secondo piano.

Tourability in Sicilia

Non è successo con quel claim: Lavoro, mare e yoga. Quello che introduce il progetto d’accessibilità Tourability in Sicilia. Arrivano da Catania le prime buone notizie in questo senso. E grazie a quando spiega Spazio 47 “alcune risorse umane intratterranno tutti, nessuno escluso, in lezioni gratuite di yoga inclusivo”. Gli spot saranno il lido Le Palme ogni giovedì e domenica dalle ore 18 alle 19,30 e la Colonia Don Bosco ogni lunedì e sabato dalle 17,30 alle 19. Si tratta di location già predisposte “per garantire l’accesso al mare alle persone in carrozzina”.

E le iniziative che riguarderanno tutta la Sicilia “si affiancano alla strategia di inclusione del progetto Tourability, finanziato dall’assessorato della Famiglia e delle Politiche Sociali e del Lavoro della Regione Siciliana e dalla presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Lo scopo, la mission nobilissima è “lo sviluppo dell’accessibilità in Sicilia e nello specifico nei frequentati litorali della Plaia a Catania e di Mondello a Palermo che – oltre ad avere il parcheggio riservato e la disponibilità di servizi igienici attrezzati secondo la normativa vigente per le persone con disabilità – saranno ottimizzati”.

Come ci si è attrezzati sull’isola

Come? “con nuove passerelle antiscivolo in legno di pino auto-clavato, con carrozzine per accesso al mare ‘sand and street’. Con ombrelloni, sdraio funzionali, kit di salvataggio necessari e attività ricreative che renderanno le giornate estive piacevoli, confortevoli e sicure anche per le persone con disabilità”.

Perché per i diversamente abili servono i diversamente politici, e stavolta Schifani ha fatto centro e si è messo nel loro novero. A pieno titolo.

Ora diventi regola nazionale.

FLOP

NICOLA ZINGARETTI

Nicola Zingaretti

«Contraddittoria (…) illogica (…) economicamente scellerata» è il sospetto della Procura Regionale della Corte dei Conti del Lazio a proposito della decisione di silurare la manager Asl Isabella Mastrobuono che nell’ottobre 2015 venne estromessa dalla guida della Asl di Frosinone. Fu l’unica dal 1972 a subire il giudizio dell’assemblea dei sindaci a metà mandato. Ed a non superarlo. Analogo giudizio venne dato dai vertici della Sanità regionale: non le rinnovarono il contratto sostenendo che non avesse centrato i risultati minimi che le erano stati assegnati.

Non ne sono convinti i magistrati della Corte dei Conti: la Procura contabile ha avviato un accertamento sulle cause perse dalla Regione Lazio ed il maxi risarcimento che è stata condannata a pagare alla Dg Mastrobuono. In ballo ci sono poco meno di 450mila euro: così sta scritto nell’ ‘avviso‘ con cui viene comunicata l’indagine all’ex governatore Nicola Zingaretti e gli assessori della sua Giunta Massimiliano Smeriglio, Michele Civita, Alessandra Sartore e la dirigente regionale della Sanità Flori Degrassi. Con loro ci sono altri sette sotto accertamento.

La bocciatura
Isabella Mastrobuono

Nel 2017 il Tribunale Amministrativo Regionale diede ragione su tutta la linea ad Isabella Mastrobuono. I giudici accolsero in toto le tesi del professor Francesco Castiello e dell’avvocato Edoardo Giardino: dimostrarono che Isabella Mastrobuono aveva centrato tutti gli obiettivi sanitari ed economici che le erano stati assegnati dalla Regione quando l’aveva mandata a Frosinone. Aveva migliorato la qualità dei servizi e l’offerta sanitaria, contenuto la spesa, aumentato l’efficienza. Allora, perché la regione l’ha bocciata?

Ad abbassarle in maniera decisiva la media era stato uno zero che le era stato assegnato come voto. Riguardava il mancato raggiungimento dell’obiettivo fissato a proposito di Bilancio. E l’unica altra insufficienza era un 6,5 (su un minimo di 7) sulle code ai Pronto Soccorso. I giudici hanno accertato che il punteggio pari a zero non poteva essere usato per fare la media. Perché? Non era uno dei punti sui quali era previsto venisse valutata la manager: quel bersaglio, in caso di raggiungimento, le avrebbe dato diritto ad un premio economico. E comunque non lo aveva centrato solo per poco, pertanto quello zero era sproporzionato.

Inescusabile negligenza

«Nessuna scusabilità — ipotizza oggi la Procura della Corte dei Conti — può essere riconosciuta alla condotta di quanti hanno concorso a determinare questo risultato adottando la determinazione n.28/2017». È l’atto che non rinnova il contratto alla dottoressa Mastrobuono. «Si reputa che le condotte siano connotate da gravissima e inescusabile negligenza, prive di qualsiasi carattere di correttezza e buona fede in quanto consistite scientemente nel determinarsi all’adozione di atti e provvedimenti in contrasto con il quadro normativo di settore».

La bocciatura dei bocciatori.

ALESSANDRO ORSINI

Alessandro Orsini

Una volta, poco prima della battaglia della Seconda Guerra mondiale a El Alamein, il comandante del Dak Ludwig Cruwell ebbe a dire del suo collega Erwin Rommel, la famigerata “Volpe del deserto”: è una persona lucida condannata all’opacità. Il Dak era il Deutsche Afrika Korp e come andò a finire con i suoi prodigiosi blitz meccanizzato l’ungo l’asse ovest-est del nord Africa lo sappiamo.

Andò a finire che nella foga di avanzare e fare a pezzi le divisioni britanniche Rommel sguarnì la linea di contatto tra rifornimenti di carburante e mezzi che andavano grazie a quel carburante e si ritrovò come una punta di lancia affilatissima a cui però l’asta era stata spezzata. Ed alla quale più nessun braccio avrebbe potuto mai imprimere la forza decisiva per l’affondo cruciale.

Ecco, fuori da ogni iperbole Alessandro Orsini sta messo un po’ come Rommel.

Il buon senso guastato dal settarismo
Alessandro Orsini (Foto: Valerio Portelli © Imagoeconomica)

Dice cose non prive di buon senso, tuttavia le farcisce di tante e tali di quelle sommarie castronerie che alla fine l’autorevolezza per essere ascoltato gli frana sotto i piedi. Abbiamo i “soliti” esempi social. Partiamo dal primo: “Dissi, nel primo giorno di guerra, che le politiche della Nato, volte ad alimentare la guerra dall’esterno con armi sempre più pesanti, avrebbero causato la morte di centinaia di bambini russi e ucraini”. È un giudizio settato su una base veritiera ma settario nel suo svolgimento logico. E condito dalla solita autoreferenzialità cassandresca che un po’ ha stufato, a dire il vero.

E fui il solo a schierarmi in televisione in difesa dei bambini ucraini. Il solo a preoccuparmi del loro futuro mentre venivo ricoperto da un mare di insulti violenti. Proposi che il governo Draghi costruisse un ospedale per i bambini ucraini sul territorio italiano invece di inviare armi per sirianizzare la guerra in un mio articolo per il Fatto Quotidiano del 3 aprile 2022”.

Gli “imbecilli” che stanno in Parlamento
Palazzo Madama

Poi l’attacco gratuito alle istituzioni italiane, che saranno pure non immuni da difetti, ma che non devono essere colpite con epiteti gratuiti.Oggi un numero ragguardevole di imbecilli che siede nel Parlamento Italiano dice che la strage dell’ospedale di Kiev è avvenuta perché la Nato non ha dato un numero sufficiente di armi e di sistemi di difesa anti-aerea a Zelensky”.

Orsini incalza, non sulla parte logica, ma sulle contumelie a go-go. “Codesti imbecilli sappiano che, se la Nato desse un milione di Patriot e di Samp-T a Zelensky, la Russia raderebbe le città ucraine al suolo ugualmente. Se Zelensky possedesse un milione di Patriot, non cambierebbe niente. L’Ucraina verrebbe sventrata ugualmente”. Ha finito, il prof, di metterci il carico da mille? Macchè…

Sodale ma urticante, assai

Tuttavia questi imbecilli gridano falsamente che dare più armi e più Samp-T all’Ucraina farebbe la differenza per alimentare la guerra dall’esterno all’infinito”. Il tutto con la chiosa che ormai sappiamo ma a cui non riusciamo ad abituarci, perché la spocchia accademica è sempre urticante.Solidarietà con il popolo ucraino. Abbasso gli imbecilli che siedono nel Parlamento Italiano”.

Perché almeno Rommel, a guardare verso Alessandria ci arrivò.

La lucidità opaca.