I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 24 agosto 2024
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 24 agosto 2024.
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GIUSEPPE CONTE
Sarà anche vero che se le forze di opposizione in purezza al centrodestra meloniano non si federano sarà difficile scalzare chi oggi governa il Paese, tuttavia c’è un fatto. Ed è quello per cui non è che solo perché un Matteo Renzi si alza e, in anossia di voti, decide che Elly Schlein all’improvviso va bene, tutti gli devono andare dietro bypassando credo e lame incrociate fino a ieri.
Insomma, Giuseppe Conte sarà pure uno che rompe le uova nel paniere ad ogni occasione di campo largo, larghissimo o vasto assai, ma un po’ ha ragione. Ce l’ha dall’alto delle numerose ed oggettive differenze di vedute che spiccano, rocciose e mai sanate, tra i partiti che dovrebbero seguire la proposta renziana e fare crasi unica.
E tra esse spicca quella, che appare insormontabile, sul concetto di guerra giusta. Il dato è questo: in tempi di quiete (relativa) in geopolitica fare “inciuci”, apparentamenti ed alleanze strategiche nei singoli Paesi è più facile.
La nuova geopolitica mondiale
Era uno dei tratti salienti di quando il mondo era polarizzato in due grandi blocchi. Che si guardavano in cagnesco ma, a parte le spy story, non arrivavano quasi mai ai ferri corti. E soprattutto non coinvolgevano le Nazioni ed i loro sottosistemi politici in battaglie di posizionamento sulle grandi questioni.
Oggi è tutto diverso e in ogni arco parlamentare ci sono almeno due o tre modi ferrei di vedere le cose, il che non aiuta il concetto di Grosse-Koalition inventato dalla Paciosa Germania post Schroeder. Ecco perché il rifiuto di Giuseppe Conte di far entrare il leader di Italia Viva nel campo progressista sarà pure deprecabile, ma non è affatto incomprensibile dal suo punto di vista.
“Il nostro dna ci spinge a costruire questo progetto con la massima lealtà e spirito autenticamente unitario. Proprio per questo sarà impossibile offrire spazio a chi, negli anni, non ha mai mostrato vocazione unitaria ma solo capacità demolitoria e ricattatoria”. Conte ce l’ha con il senatore di Rignano, ovvio. “Non mi posso fidare di chi da tempo più che politica fa affari in giro per il mondo. La somma aritmetica poi non funziona: persone così invise portano qualche voto e ne tolgono molti di più”.
La Costituente M5s che incombe
Il leader pentastellato riconosce comunque la necessità di studiare e mettere a regime “un’alleanza alternativa alle destre”, ma con un registro del tutto diverso. “Dobbiamo proporre una vera alternativa alle politiche di Meloni, altrimenti cosa cambia?”.
Il tutto mentre manca davvero poco al “processo costituente che metterà in discussione tutto, persino la collocazione nel campo progressista”, e dopo il quale Conte, a seconda dell’esito, “si dice pronto anche a lasciare”.
Lo ha spiegato Il Fatto Quotidiano. “Gli iscritti potranno mettere in discussione tutto, altrimenti non sarebbe un processo costituente. Le scelte che abbiamo fin qui operato, come l’indirizzo politico, e anche la mia leadership”. Insomma, “Giuseppi” sarà pure uno difficile, ma di certo non è un profittatore.
Progredire senza i prog.
MASSIMILIANO CIFALITTI
Nessuno è profeta in Patria e per quanto possa sembrare una semplice perla di saggezza è in realtà altro. Perché a sostenere questa evidenza fu Gesù di Nazareth come riferiscono tutti e quattro gli evangelisti nei loro testi. Comprensibile. Perché c’è l’invidia di chi ti ha visto crescere e non è riuscito a fare altrettanto, ci sono le rivalità ataviche, c’è il fatto che si è disposti a perdonare tutto ma non la bravura nell’altro. Proprio per questo una delle massime aspirazioni per molti è quella di fare il sindaco della propria città e per farlo rinuncerebbero ad una gloriosa carriera fatta di Regione e Parlamento. Oppure diventare il cannoniere nella squadra della propria città. C’è un pizzico di intima soddisfazione in più.
Come quella che forse sta provando l’ingegnere Massimiliano Cifalitti di Cassino. È il nuovo presidente della divisione Smart Power della business area Electrification di ABB. Cioè della Asea Brown Boveri la multinazionale elettrotecnica svizzero-svedese con sede a Zurigo che opera nei campi della robotica, dell’energia e dell’automazione in oltre 100 paesi. Nel 2018 è stata classificata al 341º posto nella lista di Fortune Global 500.
La divisione Smart Power che Cifalitti va a dirigere impiega quasi 17.000 persone in tutto il mondo con 31 fabbriche e 14 centri di ricerca e sviluppo. Frosinone resta la sua base lavorativa.
Il presidente Cifalitti è un laureato dell’Università di Cassino in Ingegneria Meccanica. In ABB c’è entrato nel 2000 come ‘Ingegnere di Qualità’ presso lo stabilimento di Frosinone. Nel 2016 viene nominato Global Product Group Manager per Motor Starting & Safety e nel 2019 direttore “Hub Europe” sempre nella divisione Smart Power.
Ha vissuto e lavorato in tre differenti Paesi. Non ha indossato la fascia tricolore e non ha fatto goal con la maglia della sua città: ma l’intima soddisfazione è la stessa.
Profeta in Patria.
FLOP
I FARMACISTI OBIETTORI
Tutto è partito da un articolo de Il Domani che ha rimesso il dito nella piaga di una questione irrisolta. Il pezzo cita l’opera di coloro che hanno scelto Bianca Monteleone come loro portavoce. Si tratta di Obiezione Respinta, un progetto “transfemminista e intersezionale” e che sta mappando i casi di obiezione di coscienza in ordine alla cosiddetta “pillola del giorno dopo”.
La questione è complessa, andiamo di recap e precisiamo, non è un imbuto a cui segnalare, modello Germania Est, chi non si adegua. E’ qualcosa di più complesso che cerca di studiare un fenomeno. “La piattaforma mostra una mappa delle farmacie sul territorio italiano recensite da donne che contattano anonimamente il collettivo”.
Pillole abortive “negate”
E che lo fanno “permettendo a chi ne ha bisogno non solo di trovare la farmacia più vicina, ma anche di non imbattersi in quelle in cui le pillole del giorno dopo non sono disponibili”. E perché ci sono farmacie italiane in cui le pillole abortive non sono a disposizione delle donne? Perché malgrado esista una legge che l’aborto lo disciplina e che con la pillola del giorno dopo non vi sia induzione all’aborto ci sono farmacisti “obiettori”. Cioè che non le venderebbero o che non le somministrerebbero secondo modalità free.
“Per quanto la legge italiana non riconosca ai farmacisti il diritto all’obiezione di coscienza e le pillole del giorno dopo e dei cinque giorni dopo non inducano all’aborto, alcune farmacie infatti si rifiutano di venderle”. Si tratta, a ben vedere, di “metodi contraccettivi occasionali” che riducono il rischio di gravidanza dopo un rapporto sessuale non protetto.
Disponibili nelle farmacie di tutto il paese, dal 2020 sono “esenti da prescrizione sia per gli adulti sia per i minorenni”. Dal canto suo Maria Teresa Riccaboni, farmacista obiettrice e membro del consiglio di presidenza dell’Unione Cattolica Farmacisti Italiani (Ucfi), ha cassato subito la vicenda in ordine a presunte azioni di diniego. “Non sono a conoscenza di casi in cui ci sia stata difficoltà nell’accesso alla pillola del giorno dopo”.
“No con atteggiamenti ostili”
Encomiable e forse in parte vero, ma resta un dato. Quello per cui potenzialmente di farmacisti che si rifiutano di fornire quel medicinale ve ne sarebbero e come, a contare le segnalazioni ricevute da ogni parte d’Italia.
“Sono diverse, però, le donne che raccontano di farmacisti che non solo hanno negato di fornire la pillola in assenza di prescrizione medica. Ma hanno anche assunto atteggiamenti ostili nei loro confronti”.
Il che rimanda ad una doppia questione, di carattere etico e legale. I farmacisti obiettori non sono riconosciuti dall’apparato normativo dello Stato. E le donne che non ricevono la pillola del giorno dopo sono indotte o a metodi più “rustici” oppure a rischiare una gravidanza.
Che da noi, ove indesiderata ed entro determinati parametri, è cassabile. E lo è come conquista di Diritto e di morale.
Croce verde, non crociata.