Top e Flop, i protagonisti di venerdì 2 agosto 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 2 agosto 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 2 agosto 2024.

TOP

RAFFAELLA PAITA

L’onorevole Raffaella Paita (Foto: Giuliano Del Gatto © Imagoeconomica)

Raffaella Paita è una di quelle politiche che riescono a stare bene sia con le ideologie di bandiera che con le questioni di opportunità. Di “eleganza etica ed etologica”, direbbero quelli con una marcia lessicale in più. E la sua marcia in più la Paita l’ha voluta mettere a regime su una faccenda che ancora tiene banco, anche in questi giorni che preludono la chiusura delle attività parlamentari per agosto.

La questione è quella dell’antisemitismo proclamato da Cecilia Parodi. Cioè della scrittrice che ebbe a dire a suo tempo come “odiasse gli ebrei”. Anche al netto della verve provocatoria della Parodi, l’allarme lanciato da Paita appare sensato.

L’odio proclamato dalla Parodi

Lo è perché non tocca le corde del pericolo o dell’aberrazione, ma del buon gusto.Nonostante i suoi discorsi antisemiti e razzisti (la Parodi – ndr) è stata invitata al convegno ‘Dialogues for Gaza’ a Roma. Non possiamo dare spazio a chi ha posizioni del genere”. Quale è stato il senso della battaglia di Paita? Quello di castigare senza riserve chiunque usi un linguaggio d’odio, perché ci sono menti che non afferrano le iperboli e menti che radicalizzano concetti già di per sé abbastanza radicali.

Cecilia Parodi (Foto Imagoeconomica via Facebook)

Perché sì, l’odio è radicale anche quando solo proclamato dialetticamente. Dobbiamo agire con urgenza contro questo odio, implementando le leggi e rafforzando l’educazione nelle scuole. L’Europa non può permettersi di dimenticare il proprio passato”.

Ecco perché la senatrice di Italia Viva si è detta “allibita dalla scelta di Cecilia Parodi come oratrice al convegno Dialogues for Gaza di Roma Capitale. Lei odia gli ebrei e gli israeliani. Queste posizioni estremiste non devono trovare spazio. Porterò la questione alla Commissione contro l’odio di Segre e chiedo a Msf e Oxfam Italia di riconsiderare questa scelta”.

Non ci sono rischi immanenti tranne uno solo: che l’odi etnico venga sdoganato. Ed a ben vedere il rischio più grosso è proprio questo.

Non sconcio, ma inopportuno.

SABRINA PULVIRENTI

Francesco Rocca e Sabrina Pulvirenti

Tutto in piazza e senza commenti: senza elogiare né incensare, senza esaltare le luci e minimizzare le ombre. “Rendicontiamo, come mai prima è stato fatto”: il Commissario della Asl di Frosinone Sabrina Pulvirenti ha disposto la messa in rete di sette report che fotografano la situazione dell’assistenza sanitaria in Ciociaria. I report riguardano in maniera analitica le prestazioni erogate nei consultori territoriali, negli ambulatori territoriali, nelle Case della salute, negli ambulatori dei Presidi ospedalieri, interventi e dimissioni. Numeri: crudi, senza elementi di confronto e senza commenti di giudizio. Proprio per precisa scelta della manager: per dire nella sostanza ‘questo è ciò che facciamo e se c’è da migliorare siamo i primi ad apprendere da questi dati.’

Viene evidenziato il numero di dimessi ogni sabato (221) e domenica (112) nei quattro ospedali della provincia durante i fine settimana di luglio. Ed le oltre 900 di operazioni chirurgiche eseguite nello stesso periodo (255 nella prima settimana, 250 nella seconda, 207 nella terza e 215 nell’ultima). L’ospedale più attivo su questo fronte è stato Cassino (294 interventi) seguito da Frosinone (278) da Sora (229) e da Alatri (126) C’è il numero di pazienti presi in carico per Assistenza Domiciliare: 374 ed anche questi vengono divisi settimana per settimana.

Le cifre propongono luci ed ombre sulla situazione sanitaria in provincia: “Ho ritenuto che fosse giusto informare i cittadini senza fare commenti e lasciando che a parlare fossero i numeri, con i limiti e le eccellenze che evidenziano” ha detto la dottoressa Pulvirenti.

Senza fanfare, senza nascondigli.

FLOP

ANNA MARIA CISINT

Anna Maria Cisint (Foto: Raffaele Verderese © Imagoeconomica)

Ci aveva già deliziato con la sua islamofobia nella sua veste di ficcantisisma sindaca leghista di Monfalcone. In alcune occasioni infatti Anna Maria Cisint era stata capace di accreditarsi perfino come vittima di potenziali ritorsioni integraliste a causa… dell’integralismo con cui lei per prima aveva messo sotto la lente l’Islam. Oggi la Cisint parla da un pulpito semmai ancora più alto.

E per questo pericoloso, a contare ciò che dice e che a giugno è stata eletta al Parlamento europeo. La “leva” concettuale è ormai il claim dell’estate, cioè la vittoria delle sinistre francesi che hanno tolto ossigeno e credibilità al Captano della Cisint, quel Matteo Salvini che ormai sembra un Mida al contrario. “Nel voto francese c’è un fattore di gravità estrema che deve destare un grave allarme per la dimensione europea, ma soprattutto per ciò che prefigura per la nostra realtà nazionale e locale”.

Melanchon come Saladino

E cosa prefigurerebbe il voto francese a livello di massimo sistema per la Cisint? E’ presto detto, ed è banale, soprattutto se preso da un’angolatura da slogan in purezza. “L’affermazione della sinistra di Melanchon, unita nel Fronte Popolare, avviene consegnandosi all’integralismo islamico, inneggiando ai terroristi di Hamas e alimentando l’antisemitismo”.

E – dulcis in fundo. “portando in parlamento i rappresentanti dell’Islam radicale“. Insomma, non è stata la vittoria di una certa fetta di società ed elettori transalpini, quella che la Cisint ha messo in tacca di mira. No, quella è stata la vittoria di Saladino (che peraltro era molto più civile di Guido di Lusignano). Perciò “la vittoria della sinistra francese, dopo la chiara scelta della popolazione di privilegiare i partiti dell’opposizione pronti ad attuare un radicale cambiamento, non ha fermato le destre”.

“Il Parlamento alla legge coranica”

E vai di spiraglio di luce: “In una società saldamente democratica dove il ventilato spettro fascista è appunto solo uno spettro, bensì aperto le porte a un pericolo estremamente più preoccupante”. Quale? Quello per cui “attraverso il voto massiccio dei musulmani per volontà delle sinistre viene superato ogni limite di guardia e si consegna la rappresentanza nella massima istituzione del Paese a chi propugna la legge coranica”.

Chi professa la Sharia è tenuto a imporre i propri ordinamenti, le proprie regole, fatte di sopraffazione verso le donne e le minori, di rifiuto di parlare la nostra lingua e di rispetto per i nostri ordinamenti“.

Se solo quella faccenda l’avesse trattata con un po’ di agra ironia ed isolando il possibile dal fattuale, la Cisint avrebbe ottenuto due risultati: sarebbe stata più credibile e meno faziosa. Tendente quasi al ridicolo.

Prima donna pefforza.

ADRIANO PIACENTINI

Adriano Piacentini

L’annuncio lo ha fatto con una lettera aperta inviata al quotidiano Ciociaria Oggi: Adriano Piacentini lascia Forza Italia e punta il dito contro le recenti scelte politiche fatte dal Coordinatore regionale Claudio Fazzone con il nuovo gruppo dirigente provinciale. Prende cappello e sbatte la porta: ricordando di essere rimasto mentre tutti andavano via, d’avere presidiato Forza Italia anche quando il Partito era sceso al 4%. Ribadisce che la sua fedeltà non è in discussione e che lo ha dimostrato firmando il documento politico con cui il Partito chiedeva l’azzeramento della Giunta.

Ogni medaglia ha sempre due facce. Come anche in questo caso. Forza Italia è entrata in rotta di collisione con l’amministrazione del sindaco Riccardo Mastrangeli per la “continua mancanza di rispetto nei confronti del nostro Partito che si protrae dagli istanti immediatamente successivi alla vittoria del dottor. Riccardo Mastrangeli al ballottaggio. Le posizioni critiche all’interno del Consiglio Comunale hanno coinvolto in ordine quasi tutti i gruppi consiliari compreso quello del partito a cui fa riferimento il sindaco”. A metterlo in chiaro stabilendo un punto fisso sulla questione è la Coordinatrice provinciale Rossella Chiusaroli. Che mette poi il dito nella piaga.

Lo fa specificando che “Le criticità di cui sopra, a nostro avviso, sono state la conseguenza di una gestione dell’azione politica dell’ente, limitata ad un ristrettissimo gruppo di lavoro, con l’esautorazione delle prerogative del Consiglio Comunale ed il tentativo costante di fagocitare e mortificare non solo le liste civiche ma anche i Partiti politici”. È la condanna di quello che altri hanno definito l’Ottavianesimo cioè il modo di gestire e guidare l’amministrazione tipico del due volte sindaco Nicola Ottaviani predecessore di Mastrangeli.

La riforma Fazzone
Pasquale Cirillo con Claudio Fazzone e Rossella Chiusaroli

Rossella Chiusaroli è il segno più evidente della rifondazione di Forza Italia in Ciociaria disegnata dal senatore Claudio Fazzone. Che poco alla volta sta ridisegnando il Partito sulla base di schemi del tutto diversi dal passato.

Schemi nei quali Forza Italia ritiene che Piacentini fosse poco più che un paravento politico di Riccardo Mastrangeli e Nicola Ottaviani. Che stesse sotto la bandiera azzurra ma seguisse la disciplina di Partito dell’Ottavianesimo.

Ci sono momenti nei quali i Partiti sono una discussione infinita e momenti nei quali diventano una caserma: perché si arriva ad una sintesi politica e quella diventa dogma. Ed a Frosinone la sintesi è stata quella della rottura con Mastrangeli per passare all’appoggio esterno. Nell’ambito della quale, coerentemente a Piacentini è stato chiesto di dimettersi. Non lo ha fatto. Glielo hanno rinfacciato in pieno Consiglio comunale (Leggi qui: Altro che ‘appoggio esterno’: Forza Italia fa opposizione).

Il che ha avviato l’iter per espellerlo. Lui ha fatto prima e se n’è andato. Un classico quando una storia finisce. Resta il dubbio se sia stata vera uscita per dignità ferita o per evitare l’umiliazione della cacciata. Al netto di una realtà incontrovertibile: in questa Forza Italia non c’è spazio per posizioni ambigue. E quella di Piacentini, nei nuovi assetti, lo era diventata.

Sospetto paravento