
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 4 aprile 2025
*
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 4 aprile 2025.
*
TOP
GIORGIA MELONI

A Giorgia Meloni va dato atto di aver giocato forse la partita politico-economica più difficile degli ultimi 25 anni, in ordine alle decisioni di Donald Trump sui dazi. E bisogna altresì riconoscere, che la premier aveva una mission di quelle da far venire i sudori freddi.
Quale? Quella di restare “europea” ma senza perdere una partnership preferenziale con i nuovi Usa “Maga”. Il che può essere due cose: o un ossimoro oppure una missione kamikaze ma segnata da un raziocinio di fondo che andrebbe riconosciuto. Noi siamo l’Italia, e da sempre siamo obbligati a render conto sia alla “Franza che alla Spagna”.
Difficile da contestare

Ad di là di ogni speculazione di tipo politico legata alle dinamiche interne di questo strano Paese è difficile contestare a Meloni quella linea. Una linea traccheggiona cioè che da un lato non voleva scontentare le rotte Ue e la linea Von der Leyen. Dall’altro puntava a giocarsi la briscola di un’Italia sovranista che, forse, non sarebbe incappata nella scure dei dazi trumpiani.
Insomma, Meloni ha giocato su due tavoli e solo chi non ha il fardello di un certo tipo di potere potrebbe bollare quella rotta come ambigua ed utilitarista pro domo sua.
Ed è per questo motivo che le dichiarazioni di Meloni in ordine alla scure commerciale trumpiana appaiono molto più coerenti di quanto non possa sembrare nel calibro delle opposizioni. Minoranze che della premier vorrebbero solo sottolineare le contraddizioni senza capire (o capendolo benissimo) che l’onore della guida di rango massimo sta proprio nelle contraddizioni, purché si arrivi ad un risultato. (Leggi qui: I dazi sono sbagliati ma non una catastrofe).
La “misura sbagliata”

Per Meloni quella di Trump è stata una “misura sbagliata. L’introduzione da parte degli Usa di dazi verso l’Unione Europea è una misura che considero sbagliata e che non conviene a nessuna delle parti. Faremo tutto quello che possiamo per lavorare a un accordo con gli Stati Uniti”.
Tutto questo “con l’obiettivo di scongiurare una guerra commerciale che inevitabilmente indebolirebbe l’Occidente a favore di altri attori globali”. E a chiosa: “In ogni caso, come sempre, agiremo nell’interesse dell’Italia e della sua economia, anche confrontandoci con gli altri partner europei”.
Ed ora la domanda delle cento pistole: chi, al posto di Meloni, avrebbe giocato fin dall’inizio ad inimicarsi la Nazione più potente del mondo a favore di una Ue che ha mire di autonomia del tutto aleatorie?
E chi, in fierezza di friendship con Washington, avrebbe calato la matta della sola amicizia Stars and Stripes senza provare almeno a tener buona Bruxelles? Riflettiamoci.
Due forni necessari.
SARA BATTISTI

Questione di pochi soldi, più che altro un fatto di principio. Si può sintetizzare così l’iniziativa presentata dalla Consigliera regionale del Lazio Sara Battisti (Partito Democratico): chiede un impegno concreto da parte della Regione per garantire la distribuzione gratuita di assorbenti nelle scuole laziali.
Nel testo viene spiegato che “Il ciclo mestruale è un fenomeno naturale e non può essere motivo di disagio o discriminazione per le studentesse. Il costo degli assorbenti pesa su molte famiglie, in particolare su quelle in condizioni economiche più fragili, e per questo è necessario un intervento concreto da parte delle istituzioni”.
Lazio all’avanguardia… solo sulla carta

Parole che si inseriscono in un contesto più ampio di attenzione alla giustizia sociale e alla parità di genere, soprattutto in un Paese dove la cosiddetta Tampon Tax — l’IVA applicata sui prodotti igienici femminili — resta ancora un tema controverso. In Italia, sebbene l’aliquota sia stata ridotta dal 22% al 10%, e poi in alcuni casi al 5%, restano molti ostacoli: non tutti i prodotti igienici femminili sono soggetti alla riduzione, e l’accesso gratuito è garantito solo in sporadiche iniziative locali.
Non è la prima volta che Battisti si batte su questo fronte. Già nella passata legislatura, il Consiglio regionale del Lazio aveva approvato all’unanimità una legge – di cui la consigliera era prima firmataria – per introdurre un meccanismo di cashback dell’IVA sugli assorbenti per chi ha un ISEE inferiore ai 20.000 euro. Tuttavia, come spesso accade, l’approvazione normativa non è stata seguita da un’effettiva applicazione: e gli atti attuativi non sono mai stati adottati.
“In questi giorni – ricorda Battisti – la Valle d’Aosta ha deciso di installare distributori gratuiti di assorbenti nelle scuole superiori. Anche il Lazio deve seguire questa strada. È un segnale di civiltà e rispetto per le giovani donne, un modo per abbattere i tabù e garantire un diritto fondamentale.”
Un appello alla Giunta Rocca

Con la mozione presentata, Sara Battisti impegna il Presidente della Regione, Francesco Rocca, e la sua Giunta a definire un iter preciso per rendere concreta questa misura. “Si tratta di un’iniziativa – conclude – che punta a rendere il Lazio una regione più giusta e attenta ai bisogni delle nuove generazioni”.
Mentre in molti Paesi europei, come la Scozia, l’accesso gratuito ai prodotti mestruali nelle scuole è già una realtà, in Italia si continua a discutere se il ciclo mestruale debba essere un lusso o un diritto. La proposta di Battisti riapre il dibattito e invita il Lazio a non restare indietro.
Questione di diritto.
FLOP
LICIA RONZULLI

Ci sono due modo soli per affrontare la questione dei dazi che due notti fa Donald Trump ha stabilito per una serie di paesi e di sistemi complessi vasti come quello europeo. Uno è quello empirico per cui, come la stessa Giorgia Meloni ha riconosciuti, serve una vera e propria task force per affrontare scientemente il problema.
L’altro è il modo per cui magari si va in cavalleria a L’Aria che Tira su L7 sotto conduzione di David Parenzo e ci si mette a litigare con tutti. Così, per il semplice gusto di fare “bottega” in un momento nel quale servono soprattutto lucidità ed onestà intellettuale.
L’Italia polarizzata
Sono i vecchi e purtroppo irrisolti guai di un’Italia polarizzata da troppo tempo e con troppa foga. Ed assieme a quelli sono i problemi, ormai atavici, di leggi elettorali per cui ai vertici decisori della nazione ci vanno a finire personaggi che sembrano capisezione con problemi di gestione della rabbia che politici con aplomb cartesiano.
Personaggi come Licia Ronzulli, che ieri non ha saputo fare altro che blaterare contro Marco Furfaro e strologare sul fatto che tutto sommato “Trump è fatto così”. Eppure qui si parla di posti di lavoro in bilico, di economia in regresso e di una situazione che addirittura ha spinto la premier a cancellare ogni impegno per la giornata di ieri, incluso un preannunciato viaggio in Calabria.
Il duello con Furfaro

Purtroppo Licia Ronzulli è fatta così, e la Vicepresidente del Senato in carica non ha saputo obiettare nulla ai rilievi del deputato dem che le contestava una sorta di descrizione elegiaca fatta illo tempore sul Presidente Maga degli Usa.
“Oh santa Madonna, ma non mi fa parlare!”. Così ha sbottato la pasionaria forzista di fronte all’evidenza di un Trump che ha messo l’Ue e perfino l’Italia meloniana “amica”.
E non è saputa andare oltre se non con argomentazioni che puntavano a coprire la sua linea invece di tracciarne una nuova su nuovi scenari.
E con la certezza che se oggi il nostro Paese è affidato a certe ugole “di coratella” risolvere i nuovi problemi che Roma ha con Washington sarà molto, ma molto più difficile.
Sì, ma sta’ calma.