I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 4 ottobre 2024
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 4 ottobre 2024.
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MARIA ELENA BOSCHI
Sarà stata quella mistica esacerbata a cura di un Marco Travaglio non sempre orientatissimo (e comunque immenso), sarà quell’aura indotta dalla parte più deteriore della politica italiana per cui lei sarebbe una “bella che non balla”. Sarà stato il Partito, le frequentazioni da high-school, la comunanza con uno notoriamente bizantino come Matteo Renzi, ma di Maria Elena Boschi abbiamo tutti avuto sempre un’immagine da parvenue.
Ed abbiamo sbagliato: lo facemmo allora, quando Travaglio la chiamava Maria Etruria per alludere alle note vicende bancarie di famiglia, e molti lo fanno ancora oggi. Eppure le analisi della Boschi in punto di politica sono maturate, e le cose non maturerebbero se non contenessero già il “germe” delle loro peculiarità positive.
Perciò non resta che dedurre che quelle peculiarità non le abbiamo viste noi.
Le peculiarità dell’analisi impietosa
Ha detto la Boschi: “Giuseppe Conte sta usando Italia Viva per attaccare Elly Schlein e farla perdere in Emilia Romagna”. La sua è una visione prospettica, quella che sta sempre due mosse avanti a chi, in politica, guarda solo le caselle di prossimità della scacchiera.
Ma quale sarebbe dunque a parere dell’ex ministra la vera battaglia di questo periodo? Quella di un Giuseppe Conte aspirante “mazziere” che all’improvviso si è scoperto schizzinoso. “Quando c’era da governare a Conte andava bene tutto, da Salvini a Fratoianni. Ancora ci ricordiamo come corteggiava Ciampolillo pur di restare a Chigi. Conte è un uomo con un unico ideale: la sua poltrona. Oggi lui usa Italia Viva per attaccare Elly Schlein”.
E ancora, sul voto ligure imminente: “In Liguria vedremo chi vincerà tra Bucci e Orlando in una gara all’ultimo voto. Sull’Emilia Romagna abbiamo lavorato in maggioranza con un assessore e tre consiglieri regionali”.
Non vogliamo veti da nessuno
“Non accettiamo veti da parte di chi era in minoranza. Noi non mettiamo veti e metteremo il nostro simbolo sulla scheda. Vedremo se Conte si rimangerà le sue parole, come credo. Noi sosteniamo De Pascale”. E sullo strappo di Conte? In effetti la coordinatrice nazionale di Italia Viva, Raffaella Paita, aveva annunciato che alle prossime elezioni regionali in Liguria il Partito non sosterrà il candidato del centrosinistra, Andrea Orlando.
Di fatto Italia Viva potrebbe non partecipare proprio alle elezioni: “Certo c’è sempre un po’ di rancore personale contro Renzi che fu determinante per sostituirlo con Draghi. Ma la questione è politica: lui non accetta che il capo del primo partito sia il capo del governo o dell’opposizione. Berlusconi, Renzi e Meloni erano i capi dei partiti più grandi e per questo sono andati a Chigi. Se il Pd ha più voti di tutti e vince le elezioni tocca alla Schlein. Questa cosa manda ai matti Conte”. E se avesse ragione?
Zitta zitta è cresciuta.
VINCENZO FORMISANO
Diamo troppe cose per scontate. Qualche tempo fa non lo erano affatto. Al punto che esisteva una scuola di istruzione superiore chiamata Istituto Professionale Femminile ed aveva pari dignità di Ragioneria e Geometri, certamente un po’ meno di Classico e Scientifico. Tra le materie che si insegnavano c’era Economia Domestica.
Con la presunzione che alimenta gran parte delle masse, oggi tutti sono convinti di saper fare tutto. E meno lo sanno fare, più sono convinti di essere capaci. In psicologia della Comunicazione è conosciuto come ‘Effetto Dunning Kruger‘ sul quale il nostro Fiorito ha sviluppato uno dei suoi articoli più interessanti. (Leggi qui: Il fagiano modello ‘Dunning Kruger’).
E invece ci mancano le basi su molte cose. Elementari. Finisce che non arriviamo a fine mese e non capiamo perché, non siamo capaci di orientarci tra un mutuo ed un prestito, siamo bersaglio di chi vorrebbe la nostra liquidazione e non abbiamo idea di come funzioni un fondo pensione, mettiamo con leggerezza i nostri dati sul web. Facciamo troppo a fidarci.
L’arma della consapevolezza
Il professor Vincenzo Formisano lo ha scoperto facendo svolgere una ricerca. Che lo ha allarmato sia come docente dell’Università di Cassino e sia come banchiere che guida la Banca Popolare del Cassinate. In forza di una convinzione etica: chi conosce, sa gestire meglio i suoi soldi e le sue piccole scelte familiari in qeusto campo.
È così che è nato il corso gratuto sulla Pianificazione Finanziaria Familiare. Se ne può usufruire il presenza oppure on line: un ciclo di sei lezioni con le quali scoprire le basi e poter prendere in maniera più consapevole le proprie decisioni quotidiane. In genere, a chi svolge attività legate al credito conviene che gli utenti comprendano poco e continuino a fare a fidarsi. In questo caso c’è la dimostrazione del contrario: la consapevolezza aiuta a risparmiare, spendere in modo consapevole. Creando un’economia più sana. E meno tensioni in casa.
Benedetta Economia Domestica.
FLOP
EUGENIO PATANE’
E’ assessore a Trasporti e Mobilità a Roma, la Roma che si prepara al Giubileo e che non è pronta nemmeno per situazioni convenzionali, figurarsi quelle eccezionali. Eugenio Patanè è come quelli che nei western buffi si prende le fucilate per primo o il primo uppercut nel saloon. Perché il suo, indipendentemente dai mali atavici di Roma che ammalerebbero qualunque buon proposito, è un ruolo di frontiera.
La peggiore delle frontiere, a sentire Roma Today. E non servono le pur lodevoli mini inchieste della nota testata capitolina per capire che una città come Roma non potrà mai essere al contempo bella e funzionale. Tuttavia c’è un dato, che rimanda però ad un ambito più allargato di governo: Roma si poteva-doveva migliorare da prima.
Quattro lustri per cambiare
E Roma deve essere migliorata pezzo dopo pezzo e man mano che si avvicendano le amministrazioni. Solo così, magari in un range temporale di 15/20 anni, la Città Eterna potrà mettersi vagamente al passo con il tempo che vive. Non è successo. E in ordine alla mobilità ad esempio lo spettacolo delle “colonne infinite di gente ad attendere un taxi, altrettanti capannelli ad aspettare gli autobus e un generale sconforto da parte dei romani e di stupore da parte dei turisti” resta.
Roma Today lo spiega bene, l fenomeno corale che oggi mette Patanè sotto la lente. “Questa amministrazione, così come quelle che l’hanno preceduta, è parimenti incapace e impotente. Semmai la politica cittadina dovrebbe raccontare e spiegare perché Roma va in contro a questi eterni disguidi”.
E dove si concretizzerebbero le colpe? Anche nella “potente lobby dei tassisti”. Quale enorme ricatto agisce nei confronti della politica locale e nazionale? (…) “Questa giunta sta rilasciando, dopo quasi 20 anni, altre mille nuove licenze taxi. Perché sono insufficienti e rappresenteranno un palliativo poco efficace”.
A piedi non va meglio
Uber a Roma latita e non è al top come in altre realtà metropolitane, e il sospetto che con questo dato c’entri anche il potere della categoria contrapposta è forte. Chi ne fa le spese? Sempre loro: cittadini e turisti, vale a dire il foraggio economico ed emozionale del venturo (anzi, imminente) Giubileo.
Senza contare poi, uscendo da abitacoli e logica della gomma, che “a Roma in certe giornate per muoversi bisogna avere il fisico. Il fisico di farsi i chilometri a piedi, in bici o su un monopattino. Di sopportare la fatica e la scomodità di una città al collasso. Un eterno collasso”. Il quadro è desolante e magari in alcuni punti eccepibile in quanto ad iperboli.
Ma in questa Roma qua di iperbolico c’è ben poco. Ed in questa stanza dei bottoni n Campidoglio di utile e concreto finora se n’è visto ancor meno.
La sentenza pare inappellabile: “L’anno giubilare per i romani e per i pellegrini sarà un inferno. E sarà pure un ossimoro, ma la situazione sarà tale perché sconteremo le falle e gli atavici vizi di una Città che non vuole cambiare e, con essa, la politica miope e di piccolo cabotaggio che l’ha contraddistinta”.
E questa doveva essere la prima smart city che avrebbe saputo coniugare storia, fascino e funzionalità? Non è così, e non sarà così ancora per molto tempo. Dopo il Giubileo.
“Colpevole” de relato.