Top e Flop, i protagonisti di venerdì 9 agosto 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 9 agosto 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 9 agosto 2024.

TOP

PASQUALE CIACCIARELLI

Pasquale Ciacciarelli

Nessuno aveva voluto metterci mano. per anni. Preferendo continuare a chiudere un occhio se non tutti e due. L’assessorato all’Urbanistica della Regione Lazio ora decide di affrontare la situazione e propone una serie di riforme che cambieranno le procedure, sposteranno paletti ed asticelle. E consentiranno di sanare una serie di piccoli abusi, mettere mano ad aree che prima erano vincolate.

Ci ha lavorato l’assessore Pasquale Ciacciarelli. Dove stava la difficoltà? Nel fatto che il percorso è strettissimo: sfiora la sensibilità di alcuni settori dell’ambientalismo, urta le convinzioni di quelli che non vogliono altro consumo di suolo (ma in questo modo fanno lievitare il business per chi il suolo l’ha già consumato). Attraversa aree agricole e centri storici, rivedendo le prospettive. In che modo?

Foto © Anthony Catalano

Con la proposta di semplificazione messa a punto da Ciacciarelli sarà possibile mettere mano alle vecchie soffitte: trasformandole in mansarde ed attici abitabili. Altrettanto si potrà fare con i garage e le cantine: aprendo finestre e riducendo i tramezzi allargando così la casa. Si potranno prendere cinema e i teatri chiusi per mancanza di pubblico e farne aree per negozi e supermercati. In campagna sarà più facile fare stalle ma anche piscine.

Ma al di là di questo: c’è una semplificazione delle procedure, c’è uno snellimento degli iter, c’è una serie di passaggi in meno e da compiere in meno tempo.

Chi è a favore delle nuove costruzioni e dell’edilizia parlerà di riuso delle zone degradate; chi è contro parlerà di consumo del suolo e colate di cemento. Un dato è certo: verranno sbloccate migliaia di situazioni e come sempre saranno i fatti concreti a parlare. Perché se ci saranno tantissimi che utilizzeranno le nuove norme allora significa che nei paesi del Lazio i cittadini ne avevano bisogno; se a farlo saranno soltanto i soliti palazzinari, quelle norme saranno state un business per pochi.

Passa la calce compa’.

SABRINA PULVIRENTI

Sabrina Pulvirenti

Non c’è solo la sofferenza del corpo. Spesso, ad accompagnarla c’è quella dell’anima. Per avere perduto le certezze, vedersi in bilico, scoprendosi improvvisamente fragili. Quando si sta in un letto d’ospedale tutto diventa precario e non c’è certezza. Proprio per questo, ogni volta che risulti possibile si preferisce spostare il paziente a casa e seguirlo lì: perché nel suo ambiente familiare si sente più tranquillo, più sicuro, reagisce meglio alle terapie.

E se questo non è possibile? Se la malattia richiede di stare necessariamente in ospedale? La musica può aiutare, riesce a fare tanto: può aiutare a curare. Ci hanno provato con successo al Careggi di Firenze ed al Sant’Orsola di Bologna che hanno ospitato due progetti pilota legati alla musicoterapia.

L’Orchestra di Santa Cecilia

Ora anche l’ospedale Spaziani di Frosinone ci vuole provare. È un’altra intuizione del commissario Sabrina Pulvirenti. Nelle ore scorse ha firmato un’intesa con la onlus “Orsa”: un percorso di umanizzazione delle cure a partire dai pazienti di Neurochirurgia e di Oncologia. Perché «La musicoterapia offre vantaggi nella gestione da stress nei pazienti complessi» spiega la Asl. Che con questo progetto «segna un altro passo verso la costruzione della presa in carico dell’anima e del corpo». (Leggi qui: La nuova Alba dell’Orsa: il canto della rinascita).

La musica fa bene alla salute e può essere una cura per l’anima” sosteneva Platone. Perché le note messe in una certa sequenza, con una giusta armonia ed il ritmo adeguato, attivano pensieri, influenzano emozioni, sensazioni e comportamenti. Il suo potere curativo è stato rilevato da studi scientifici e ricerche basati sulle evidenze dando vita alla musicoterapia, scoperta nella seconda metà del Novecento. Noi iniziamo a crederci. Musica maestro, anzi no: dottore.

Due compresse ed un minuetto.

FLOP

BENEDETTO DELLA VEDOVA

L’esponente di +Europa Benedetto Della Vedova (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

Benedetto Della Vedova è uno che di Europa e di dinamiche sovranazionali ne sa. E non solo perché il suo Partito ha una vocazione europeista che precede molte altre di comodo e successive. No, Della Vedova è semplicemente un politico oculato che conosce gli scenari su cui esprime pareri, fa analisi e, quando è in arcione istituzionale, su cui interviene. Ci sono momenti però in cui anche quelli come Della Vedova prendono piccola ma significative “cantonate”: il problema adesso è solo cercare di capire se le stesse sono di colpa o di dolo pubblicistico.

L’esponente di +Europa ha detto ad esempio: “Il trasferimento a Kyiv di 1,5 miliardi di euro di proventi generati dai beni russi congelati all’estero è solo un piccolo anticipo”. Anticipo su cosa? “Sulle stratosferiche riparazioni di guerra quantificate dalla Banca Mondiale che la Russia dovrà pagare alla fine del conflitto”.

Scenario bello ma falso
Foto © МВС України

Bello ma falso, almeno a voler suddividere in merito contabile quello a cui serviranno quei soldi lodevolmente sottratti all’economia di Mosca per essere dirottati su altro. Il dato è che quell’altro non è quello che adescritto Della Vedova. Bruxelles infatti ha statuito l’invio di 1,5 miliardi di euro all’Ucraina. E come ha spiegato Wired “queste risorse infatti fanno parte degli interessi generati dai beni russi che l’Ue ha congelato come parte delle sanzioni contro la Russia. La maggior parte di questi soldi (circa il 90%) sarà usata per aiutare l’Ucraina.

A ricostruirsi dopo l’apocalisse innescata da Vladimir Putin? No, servirà “ad acquistare armi, munizioni e sistemi di difesa aerea”. Non a caso Kiev ha avviato una controffensiva gigante proprio nei giorni di agosto. L’esercito ucraino ha reso notoin queste ore di aver colpito con successo una base aerea militare russa nella regione di Lipetsk, a quasi 300 chilometri dal confine. «Durante l’attacco sono stati colpiti i depositi con bombe aeree guidate e altre installazioni nella zona della base aerea… È scoppiato un grande incendio e sono state segnalate diverse detonazioni», si legge in un comunicato dello stato maggiore di Kiev.

E’ la fetta residuale che andrà a coprire quella casella concettuale che Della Vedova invece ha indicato come prioritaria. E su cui ha costruito una mistica lessicale di resurrezione civica, urbanistica ed infrastrutturale.

Foto Geralt / Pixabay

“Il restante 10% invece sarà utilizzato per ricostruire le infrastrutture, e in modo particolare quelle energetiche, che sono state danneggiate dagli attacchi russi. Bruxelles teme che la distruzione della rete elettrica ucraina possa innescare una crisi umanitaria, nonché, un nuovo esodo migratorio durante il prossimo inverno”.

L’intenzione era ottima, ma le buone intenzioni non devono mai abdicare dall’obiettività. Sennò si fanno spot.

Solo un po’ fuori tema.