Top e Flop, i protagonisti del giorno: 10 aprile 2021

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

MASSIMILIANO SMERIGLIO

Libero, indipendente, controcorrente. L’europarlamentare eletto, da indipendente, nelle file del Pd, è stato l’unico nel centrosinistra a dare atto a Mauro Buschini di aver assunto una decisione non semplice nel solco della trasparenza. (Leggi qui Smeriglio: “Buschini, Erdogan ed il Pd smarrito”).

Massimiliano Smeriglio (Foto: Rocco Pettini / Imagoeconomica)

In questi giorni nei confronti del’ex presidente del Consiglio regionale c’erano state delle prese di posizione dovute ma non sentite. Smeriglio ha pure aggiunto che si augura che questo periodo duri poco per Buschini. Dimostrando anche una capacità di empatia umana oltre che politica.

Ma c’è di più: Smeriglio è stato per tanti anni il vicepresidente della Regione e ha ricoperto il ruolo di architetto e “filosofo” di Piazza Grande, il progetto con il quale Zingaretti ha conquistato la segreteria del Pd. Con il suo intervento ha voluto ricordare all’intero centrosinistra regionale che quel progetto resta la stella polare. E di quel progetto Mauro Buschini è parte integrante.

Coraggioso e autorevole

MASSIMILIANO FEDRIGA

È lui il vero astro nascente della Lega. Il  Governatore del Friuli Venezia Giulia nelle ore scorse è stato eletto presidente della conferenza delle Regioni, un ruolo che al centrodestra mancava da sedici anni. (Leggi qui Conferenza delle regioni, Fedriga eletto presidente).

Massimiliano Fedriga

Il profilo politico di Fedriga è diverso da quello di Matteo Salvini, di Giancarlo Giorgetti e di Luca Zaia. Sembra, come ruolo e prospettive, di rivedere Salvini quando il capo era il Senatur, Umberto Bossi. Massimiliano Fedriga è concreto, rapido nelle decisioni, capace di mediare ma anche di salire sulle barricate. E ha un respiro di governo, vicino al contesto europeo.

Fra l’altro in questo momento, con la pandemia da Covid che resta la priorità del Paese, l’asse decisionale si è spostato nei confronti delle Regioni. Insieme allo Stato centrale ma con un ruolo crescente. Massimiliano Fedriga ha un’autostrada davanti e nel prossimo futuro potrebbe diventare anche un punto di mediazione tra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. Con o senza la benedizione di Luca Zaia.

Lega 4.0.

FLOP

CONTE-FICO

Sono uniti da un insolito destino. Molto complicato e difficile. Giuseppe Conte prende la leadership dei Cinque Stelle nel momento della frattura con Davide Casaleggio, il figlio del fondatore Gianroberto. Difficile ipotizzare come andrà a finire davvero. Roberto Fico vuole la candidatura a sindaco di Napoli, ma dovrà superare il veto di Vincenzo De Luca, potentissimo Governatore della Campania, esponente del Pd.

Giuseppe Conte e Roberto Fico

C’è un solo modo per provare a centrare il risultato: favorire la candidatura a sindaco di Roma di Nicola Zingaretti. D’accordo con il segretario del Pd Enrico Letta. Proprio ieri al Nazareno è arrivato un sondaggio Ipsos che dice come quella di Zingaretti resti l’unica candidatura vincente per il Pd. Perché arriverebbe al ballottaggio e al secondo turno potrebbe intercettare senza problemi anche i voti di Virginia Raggi.

Ma il punto è proprio questo: convincere la Raggi ad accettare la candidatura a sindaco di Zingaretti. La contropartita sarebbe la discesa in campo di Roberto Fico a Napoli. In entrambi i casi con l’asse Pd- Cinque Stelle. Al momento però siamo oltre la fantascienza.

Mission impossible.

FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO

Il generale ha detto in queste ore che la priorità è quella di vaccinare gli anziani e i soggetti fragili. Questa fase sarebbe già dovuta terminare. Certamente il commissario del Governo per l’emergenza Covid, massimo esperto di logistica, ha ereditato una situazione non semplice. Ma dire oggi che bisogna completare la vaccinazione di anziani e soggetti fragili è un’ovvietà non all’altezza del suo ruolo.

Francesco Paolo Figliuolo e Alessio D’Amato (Imagoeconomica)

Figliuolo insiste anche sul fatto che da fine aprile si arriverà a 500.000 somministrazioni al giorno. Alessio D’Amato, assessore regionale alla sanità, ha detto che è impossibile.

La sensazione è che si continui a navigare a vista sulla vera emergenza del Paese. Il fatto che il premier Mario Draghi abbia ribadito di non sapere con quale coscienza si saltino le file della profilassi, conferma che in troppi l’hanno saltata. Ma per il nuovo Governo la luna di miele è finita. E l’esecutivo dei “migliori” non può avere l’alibi che è colpa di chi cera prima.

Men che meno il generale Figliuolo, chiamato a vincere la guerra.

Nelle retrovie.