Top e Flop, i protagonisti del giorno: 12 marzo 2021

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

ZINGARETTI – LOMBARDI

Venerdì mattina l’ingresso del Movimento Cinque Stelle nella Giunta regionale del Lazio. Con due assessori, entrambi donne: Roberta Lombardi e Valentina Corrado.

Una vittoria politica straordinaria di Nicola Zingaretti. Ci ha sempre creduto, ha costruito il percorso e alla fine è andato a dama. Peraltro nell’immediata vigilia dell’assemblea nazionale del Pd, che dovrà indicare il segretario dopo le sue dimissioni. (Leggi qui I 5 Stelle entrano in Giunta: via al patto col Pd nel Lazio).

Nicola Zingaretti e Roberta Lombardi

Zingaretti ha voluto dire al Partito che la linea è quella che ha dettato lui proprio con le dimissioni: accordo con il Movimento Cinque Stelle in prospettiva futura. Porte in faccia a qualsiasi idea di ritorno al passato. Cioè a Matteo Renzi tanto per intendersi. E infatti nello stesso giorno Nicola Zingaretti ha voluto lanciare Enrico Letta come segretario. Quanto di peggio poteva capitare per Base Riformista, gli ex renziani rimasti nei Dem. (Leggi qui Zingaretti lancia dal Lazio l’alleanza competitiva col M5S)

Per Roberta Lombardi è stata forse più difficile che per Zingaretti. Il fuoco di sbarramento verso l’intesa con il Pd ha caratterizzato gli anni di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Ora con la figura di Giuseppe Conte qualcosa può cambiare, ma comunque lo scetticismo rimane forte nel Movimento Cinque Stelle. Perfino in Beppe Grillo. Anche Roberta Lombardi è andata a dama.

Attenti  a quei due.

FAZZONE – CHIUSAROLI

Rosella Chiusaroli al vertice della XV^ Comunità Montana al posto di Gianluca Quadrini. Cioè uno dei tre sub commissari provinciali di Forza Italia al posto del presidente del gruppo provinciale del Partito. Il capolavoro è firmato da Claudio Fazzone, senatore e coordinatore regionale degli “azzurri”.

Claudio Fazzone e Rossella Chiusaroli

Naturalmente Fazzone dirà che lui non c’entra nulla, ma tutti sanno (lui per primo) che non è così. Claudio Fazzone ha contemporaneamente raggiunto un accordo con il Pd, ha fatto mettere fuori gioco Gianluca Quadrini (suo avversario dopo essere stato un fedelissimo) e ha lanciato la fedelissima Rossella Chiusaroli. Ma soprattutto ha fatto capire al coordinatore nazionale del partito Antonio Tajani che nel Lazio comanda lui. Nessun altro.

Rossella Chiusaroli ha avuto il merito di scegliere da che parte stare senza tentennamenti in tempi non sospetti. Cioè dalla parte di Claudio Fazzone. E a questo punto la nomina potrebbe anche rilanciarla nell’attività politica sul territori o di riferimento. Cioè Cassino.

Gioco di sponda

FLOP

 TAJANI – QUADRINI

Gianluca Quadrini non è più presidente della XV^ Comunità Montana. Un ridimensionamento forte, anche se questo non vuol dire che la sua attività politica finisce oggi. In passato ha dimostrato di raggiungere risultati importanti (prime elezioni al consiglio provinciale) senza ricoprire cariche.

Quadrini e Tajani

Ma ha commesso un errore politico imperdonabile per uno “navigato” come lui. Cioè non ha mai cercato seriamente di ricucire lo strappo con Claudio Fazzone, che lo aveva voluto come vicecoordinatore regionale. Gianluca Quadrini ha scelto invece di passare dalla parte di Antonio Tajani. Senza valutare la circostanza che nel Lazio è Claudio Fazzone a dare le carte. (Leggi qui Intesa Pd – FI: via Quadrini. All’orizzonte c’è Sarracco).

Antonio Tajani, se davvero avesse voluto, avrebbe provato un’azione politica per favorire la conferma di Gianluca Quadrini al vertice della Comunità Montana. Magari parlando con Fazzone. Invece non lo ha fatto, dimostrando in fondo che la provincia di Frosinone non è più la priorità del suo agire politico come numero due di Forza Italia.

Diversamente sconfitti.

CENTRODESTRA REGIONALE

Per Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio, “l’entrata nella giunta Zingaretti di due esponenti dei 5 Stelle non sorprende e registra nulla di nuovo sotto lo sbiadito cielo della Pisana”. Aggiungendo: “In modo subdolo e costante, i grillini hanno sempre fatto da “stampella” al Governatore Zingaretti che nel 2018 ottenne una maggioranza risicata”.

Fabrizio Ghera – Foto: Imagoeconomica, Silvia Lore’

Ironia a parte, il fatto è che si fatica ad accorgersi che il centrodestra  ci sia sul piano politico in Consiglio regionale. Perché non riesce mai a mettere in difficoltà la maggioranza, perché sta guardando Nicola Zingaretti fare il bello e cattivo tempo dal 2013. Avendo perso due elezioni pur avendo, e non solo sulla carta, la maggioranza.

Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia non toccano palla in consiglio regionale e non riescono mai a dare la sensazione di essere pronti a governare il Lazio. Tante battute, fiumi di interrogazioni, comunicati stampa e tutto il resto, ma poca progettualità come forza alternativa di governo. E da quando si è dimesso Stefano Parisi, è complicato ravvisare spunti di progetti da forza di opposizione che si prepara a governare.

Parole, parole, parole.