Top e Flop, i protagonisti del giorno: 9 aprile 2021

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

CHIARA COLOSIMO

Ha colto l’attimo fuggente. È stata lei la prima a capire quali potevano essere le implicazioni politiche della vicenda del cosiddetto concorso dei miracoli. Riuscendo a distinguere perfettamente tra il profilo della regolarità delle procedure e quello della inopportunità politica. Ma soprattutto ha capito che soltanto Fratelli d’Italia avrebbe avuto “licenza di uccidere” (politicamente) in quanto nessuno dei suoi esponenti fa parte dell’Ufficio di Presidenza in Consiglio Regionale del Lazio. Questo all’inizio.

Chiara Colosimo

Quando poi il treno è partito e si è capito che politicamente puntava al Pd e a Mauro Buschini (lasciato solo in trincea), la Colosimo non ha infierito tenendo ferma la barra sull’intera vicenda. E non smettendo un attimo di puntare l’indice non soltanto su Buschini ma sull’intera maggioranza che sostiene Nicola Zingaretti. Andando dritta al “cuore” della neo coalizione Pd-Cinque Stelle. Provocando un terremoto che per il momento ha colpito solo Buschini.

Chiara Colosimo è balzata al primo posto nella schiera dei possibili candidati a sindaco di Roma. Giorgia Meloni stravede per lei e l’ultima operazione la lancia definitivamente.

Nel segno di Chiara.

BRUNO ASTORRE

A livello nazionale tutti i big del Pd e delle correnti sanno che qualsiasi cosa succeda, alla fine vince sempre Dario Franceschini, potentissimo capo della corrente AreaDem e ministro della Cultura.

Bruno Astorre (Foto: Alvaro Padilla / Imagoeconomica)

Stessa cosa nel Lazio: qualunque tipo di situazione si prospetta, l’unico che comunque resta al suo posto è il segretario regionale Bruno Astorre, senatore e fedelissimo di Franceschini.

Alla fine di tutta questa bufera mediatica e politica la via di uscita si prospetta la seguente: Nicola Zingaretti candidato sindaco di Roma, Michela Di Biase (AreaDem)  capogruppo del Pd alla Regione. E magari Marta Leonori (AreaDem) presidente del Consiglio regionale al posto di Mauro Buschini.

Nel Pd sanno tutti che Buschini non meritava né il linciaggio mediatico né la spinta verso le dimissioni. Ma il “pelo sullo stomaco” fa parte della politica. Quando  tutto sarà finito, ad essere rafforzato nel Partito sarà soltanto l’area di Bruno Astorre.

Squalo tigre.

FLOP

CLAUDIO DURIGON

Naturalmente è concentrato sul ruolo di sottosegretario al Mef. Ma la vicenda della Regione Lazio è un terremoto e nel centrodestra rappresenta un’occasione ghiotta per porre paletti importanti sulla candidatura a sindaco di Roma.

Maurizio Gasparri e Fabio Rampelli si sono messi prima e meglio di lui. Perché Claudio Durigon resta in corsa per la poltrona più ambita dell’ente della Pisana. Però dovrà inseguire.

Il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia) ha annunciato un esposto con il quale punta a far aprire un’inchiesta sulla vicenda del concorso di fine anno. Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e uno dei leader di Fratelli d’Italia, non smette di chiedere le dimissioni dell’intero Ufficio di Presidenza. Per far capire che soltanto Fratelli d’Italia su questo punto può alzare la voce.

Il coordinatore regionale della Lega non ha colto l’importanza del momento. Ed è rimasto indietro. Può recuperare, ma Gasparri e Rampelli sono cavalli di razza. Difficili da inseguire.

Distrazione fatale.

ROBERTA LOMBARDI

La sua entrata in giunta, unitamente a quella di Valentina Corrado, non ha prodotto l’effetto sperato. E cioè il ridimensionamento della sindaca di Roma Virginia Raggi per spianare la strada alla candidatura al Campidoglio di Nicola Zingaretti.

Nicola Zingaretti e Roberta Lombardi

La Raggi non molla e anzi sta cercando di fare di tutto per mettere in difficoltà la Regione Lazio. Adesso la vicenda delle dimissioni da presidente del consiglio regionale di Mauro Buschini apre una fase convulsa, nella quale i pentastellati dovranno dimostrare di essere parte di una maggioranza nuova. Una maggioranza che però non fa impazzire molti dei leader Democrat, anche alla Regione.

Inoltre, l’ormai probabile divorzio tra i Cinque Stelle e Davide Casaleggio potrebbe avere degli effetti sul Movimento, nel senso che qualcuno dei duri e puri potrebbe abbandonare. Da quando Nicola Zingaretti si è schiacciato sulle posizioni dell’alleanza con i Cinque Stelle le cose sono cambiate. Da Roberta Lombardi ci si aspettava un apporto più forte, specialmente nel ridimensionamento di Virginia Raggi. Questo però non è successo.

Stecca alla prima.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright