Top & Flop * Mercoledì 9 ottobre 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

LUCIO MIGLIORELLI

Il presidente della Saf non sbaglia un colpo. Ha dotato l’impianto di Colfelice di un sistema sofisticato e avanzato di termo e video sorveglianza, anticipando nei tempi perfino la disposizione della Regione Lazio dopo gli incendi che hanno colpito diverse strutture romane in estate.

Lucio Migliorelli

Da quando si è insediato al vertice della Società Ambiente Frosinone le ha centrate tutte: bilanci approvati in assemblea dei sindaci senza problemi nonostante ritocchi alle tariffe, trattamento dei rifiuti di Roma che hanno consentito alla società di non andare in affanno sul piano economico e finanziario, trasformazione in Fabbrica dei materiali. E adesso l’adozione di misure che vanno a rafforzare sia la sicurezza sul lavoro che i controlli su possibili incursioni dall’esterno. Elemento significativo considerando la strategicità di un impianto che da anni consente alla provincia di Frosinone di non conoscere l’emergenza rifiuti.

Migliorelli “sintetizza” una grande competenza tecnica ad un fiuto politico da cavallo di razza. L’uomo giusto al posto giusto. Nel momento giusto.

MARIO ABBRUZZESE

Non si arrende mai e riesce sempre a rialzarsi. Oggi, nel corso della conferenza stampa a Roma, è stato ufficializzato che Mario Abbruzzese è il responsabile regionale del comitato promotore di Cambiamo di Giovanni Toti.

Adriano Palozzi, Mario Abbruzzese, Pasquale Ciacciarelli

Forse non è un caso che l’indicazione sia arrivata il giorno dopo che il suo ex partito, Forza Italia, aveva comunicato i nomi dei tre commissari provinciali scelti dal senatore Claudio Fazzone: Daniele Natalia, Adriano Piacentini e Rossella Chiusaroli. Gli ultimi due sono stati gli avversari dichiarati di Abbruzzese sul territorio. (leggi qui Effetto defibrillatore: Forza Italia riparte da Piacentini, Natalia e Chiusaroli).

Inoltre, pochi giorni fa c’erano state le dimissioni di massa che avevano determinato il suo passo indietro alla presidenza del Cosilam. Un’iniziativa firmata Pd (Enzo Salera) e Forza Italia (Gianluca Quadrini). Lui, Mario Abbruzzese, ha fatto capire che sarà ancora “tra i piedi”, che dirà la sua nel centrodestra provinciale. Provando a scavalcare Forza Italia nel rapporto con Lega e Fratelli d’Italia.

Araba fenice.

FLOP 

GLI OTTO MUTI E RASSEGNATI

Nessuno degli otto parlamentari riferibili a questa provincia ha trovato il coraggio di dire che il taglio di 345 tra deputati e senatori è una misura che alla fine penalizzerà proprio loro, soldati del grande esercito dei “peones”, di quelli cioè che saranno sacrificati quando a tagliare (le candidature) penseranno i leader dei loro Partiti. (leggi qui Quelli che si tagliano le palle e sono pure contenti)

I tre deputati dei Cinque Stelle, Luca Frusone, Ilaria Fontana ed Enrica Segneri, hanno addirittura festeggiato. E a ragione visto che la legge ha il marchio di fabbrica di Beppe Grillo e Luigi Di Maio. Scopriranno che nella logica dell’uno vale uno ce n’è sempre uno che…è meno uno degli altri.

Il senatore Gianfranco Rufa con i deputati Francesco Zicchieri e Francesca Gerardi

La pattuglia leghista (Claudio Durigon, Francesco Zicchieri, Francesca Gerardi) ha obbedito tacendo. E anche il senatore Gianfranco Rufa (eletto a Viterbo) è favorevole alla “mannaia” sul Parlamento: Ma sono sicuri che verranno ricandidati? A parte Durigon ovviamente. Perfino il senatore Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia) non ha detto una parola. In realtà sanno tutti che la riforma penalizzerà proprio parlamentari di provincia come loro. Però non hanno scelta: nessun Partito ha la forza dell’impopolarità e nessun parlamentare può mettersi contro i big nazionali.

Se vogliono percorrere la via del suicidio politico è affare loro. Ma portare questa provincia su una strada che potrebbe lasciarla senza deputatii e senza senatori perché verranno eletti solo a Latina è un sacrificio che nessuno gli ha chiesto. Tafazzisti contenti.

GIULIA GRILLO

Per me è stato un anno molto difficile. Politicamente non mi sono sentita veramente appoggiata dal mio capo politico, mentre quello che diciamo è il mio capo spirituale Beppe Grillo mi è sempre stato vicino”: lo ha detto a Start, su Sky TG24, l’ex ministro della Salute e parlamentare del M5S Giulia Grillo.

Giulia Grillo

Aggiungendo anche: “Sulla collettività delle decisioni nel Movimento 5 Stelle sicuramente c’è un dato importante, in un anno abbiamo perso molti voti, questo è innegabile ed è inutile nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Abbiamo perso alcune elezioni regionali che ci hanno visto impegnati tantissimo, a partire dall’Abruzzo. Una serie di passaggi delicati sono andati piuttosto male e con una gestione abbastanza verticistica, se non totalmente. Adesso è importante dire quale sarà il futuro del Movimento”.

Ma dove è stata finora? E, soprattutto, lo avrebbe detto lo stesso se fosse rimasta ministro? Alice nel paese delle meraviglie.