Top & Flop * Martedì 17 settembre 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

BEPPE GRILLO

Ancora una volta si è dimostrato il più reattivo. Beppe Grillo ha fiutato immediatamente il pericolo che un partito renziano può costituire per il governo di Giuseppe Conte.

Beppe Grillo

E infatti sul Blog ha scritto: «Insomma, Matteo Renzi sa che ogni minuto di assenza dalle scene, in queste settimane, corrisponde ad un oblio di mesi e si sente improvvisamente tornare su i popcorn! E’ addirittura in piena indigestione da popcorn: ha capito che l’abbuffata di guardonismo politico lo potrebbe annientare dalle scene! Così minaccia il paese di far cessare lo scontro fra i due veri ercoli del gradimento (Conte e Salvini) con il grave rischio, per il nostro Paese, di svegliarci tutti con Pontida capitale».

«Di solito, prima di fare qualcosa di importante si è presi dai dubbi, si valutano i pro ed i contro, si possono vivere anche giorni di tormento interiore, poi ci si esaspera e si fa una minchiata d’impulso! I Mattei sono passati entrambi alla minchiata d’impulso, il paese è instabile e pieno di rancori, non è il momento di dare seguito a dei narcisismi».

Del tipo: i due Matteo, Renzi e Salvini, per noi pari sono. Guardiano.

NICOLA ZINGARETTI

Ha dovuto domare l’ennesimo incendio che si è sviluppato nel Partito Democratico. Lo ha fatto con calma e serenità, anche se sa perfettamente che, dopo il percorso unitario per arrivare al governo giallorosso, l’ultima cosa della quale il Pd aveva bisogno era l’ennesima scissione.

Nicola Zingaretti: © Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli

A questo punto però la strada è segnata: soltanto un accordo politico vero e globale con i Cinque Stelle può dare una prospettiva al centrosinistra. Però ha scoperto anche che il Pd resta comunque la casa di tanti renziani. A cominciare da Luca Lotti, Lorenzo Guerini e Dario Nardella. E questo può rappresentare un punto di forza, specialmente in prospettiva.

Ancora una volta ha fatto quello che gli riesce meglio, vale a dire il Segretario di Partito. Pompiere.

FLOP

MARIA ELENA BOSCHI

Aveva evocato la scissione prima di tutti quanti e con maggiore forza. Però adesso del Giglio Magico è rimasta soltanto lei. Non ci sono Luca Lotti e Lorenzo Guerini (vicinissimi a Dario Franceschini), non si vede Graziano Delrio. Non c’è neppure Dario Nardella, sindaco di Firenze.

Maria Elena Boschi

La sensazione è che sia sì la fedelissima di Matteo Renzi, ma che alla fine la sua presenza allontani gli altri. Ora inizia una nuova avventura, sotto l’insegna di Italia Viva. Basta invertire e siamo a Viva Italia. Con una distanza minima da Forza Italia di Silvio Berlusconi. Dovrà peraltro anche sostenere il Governo giallorosso di Pd e Cinque Stelle, avversari storici proprio del renzismo. Potrà però levarsi la soddisfazione di farlo cadere. Ma poi dovrà porsi il problema di come blindare la sua ricandidatura. Senza il Pd sarà dura. Petalo solitario (del fu Giglio Magico).

MARA CARFAGNA

Le indiscrezioni del Palazzo la danno vicinissima a Italia Viva di Matteo Renzi. Mara Carfagna, ex pasdaran di Silvio Berlusconi, è pronta al grande salto. Forse.

Tutto passa per una cena. L’AdnKronos riferisce: “C’è chi assicura che saranno circa una quarantina, se non di più, gli azzurri ospiti parlamentari di Mara Carfagna, al ristorante “Gina”, ai Parioli. Tante sarebbero le adesioni alla cena “fra amici” prevista per questa sera. Si parla di una quarantina di parlamentari, almeno sulla carta, ma c’è chi scommette che alla fine saranno forse meno, perché in questo momento delicato per Forza Italia la “paura di schierarsi” anche solo andando a una cena è alta“.

Alcuni esponenti azzurri avrebbero declinato l’invito dopo aver ricevuto insistenti telefonate da parte di colleghi che “sconsigliavano” la presenza per evitare strumentalizzazioni. C’è persino chi ha spento il telefono per rendersi irraggiungibile e sfuggire alle avances, insomma una situazione complicata e per certi versi imbarazzante. Mara Carfagna ha tenuto a precisare in una nota che l’incontro non ha una natura “scissionistica” e altrettanto hanno detto molti dei partecipanti alla serata contattati dall’AdnKronos”.

Tra gli invitati i due vicepresidenti del gruppo alla Camera Gianfranco Rotondi e Roberto Occhiuto; l’ex presidente della Regione Lazio, Renata Polverini; l’ex sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo; Matteo Perego; Francesco Cannizzaro e Felice Maurizio D’Ettore. E ancora, sempre a quanto risulta all’Adnkronos alla cena sono stati invitati alcuni parlamentari della cosiddetta area sudista: i deputati Paolo Russo, Enzo Fasano e Gigi Casciello; i senatori Domenico De Siano (quest’ultimo è il coordinatore regionale in Campania) e Luigi Cesaro. Tra i senatori, sarebbero attesi anche Urania Papatheu, l ‘ex tesoriere del partito, Maria Rosaria Rossi; Massimo Mallegni, la Ripani”.

Se son rose (o spine), fioriranno. O pungeranno. Mara Carfagna comunque ha ormai rottamato Silvio Berlusconi. Core ‘Ngrato.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright