Top e Flop, i protagonisti del giorno: 31 marzo 2021

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

PIERPAOLA D’ALESSANDRO

L’obiettivo è 100.000 dosi di vaccino somministrate entro metà aprile. La Asl di Frosinone ha deciso di accelerare e tenere il passo del Governo di Mario Draghi sull’unico fronte che in questo momento può fermare la pandemia. E per questo il direttore generale Pierpaola D’Alessandro sta accelerando sotto ogni punto di vista.

I centri vaccinali sul territorio sono 9, ci sono alcune strutture che danno una mano, sono stati coinvolti i medici di base e presto sarà possibile effettuare la vaccinazione anche nelle farmacie.

Nel frattempo però la Asl non si distrae: terapie monoclonali, organizzazione e gestione della questione dei ricoveri ospedalieri e soprattutto tracciamento. Si stanno effettuando migliaia di tamponi, mai così tanti in precedenza. Per scovare il virus, al quale va tolto il terreno sotto i piedi.

Ma sono le vaccinazioni il punto forte, perché arrivare a somministrare una dose ad un quinto della popolazione ciociara vuol dire vedere il traguardo dell’immunità di gregge per l’estate. In modo da far ripartire tutto. La D’Alessandro non si ferma.

Immunizator.

ANTONIO POMPEO

Lo ha detto nella giornata più complicata degli ultimi anni per quanto riguarda una possibile emergenza rifiuti in Ciociaria. Al cospetto dell’assessore regionale Massimiliano Valeriani, del capo di Gabinetto di Nicola Zingaretti Albino Ruberti e del Prefetto Ignazio Portelli.

Antonio Pompeo

Il presidente della Provincia ha spiegato che Frosinone non ha fatto male i conti, non ha sbagliato previsioni, non ha fatto giochetti. Perché la discarica di Roccasecca sarebbe durata fino al 2026 se da anni non servisse anche come “terminale” per l’immondizia di Roma. Cioè per la cronica e indifendibile mancanza di volontà politica della giunta di Virginia Raggi e di tutto il Movimento Cinque Stelle a risolvere il problema e ad individuare una discarica per Roma.

Come si fa in tutte le province italiane, in Europa e nel mondo. La provincia di Frosinone paga l’efficienza di un sistema rifiuti che Francesco Scalia aveva costruito senza sbagliare nulla: presenza nello stesso territorio di una discarica, di un termovalorizzatore e di una società, la Saf, composta da tutti i Comuni (91) e dalla Provincia. La discarica di Roccasecca si è esaurita con cinque anni di anticipo per ospitare i rifiuti romani. Punto.

Oggi è fondamentale scongiurare l’emergenza e la Ciociaria non può pagare il prezzo della sua generosità. E ha fatto bene Antonio Pompeo a sbattere in faccia a tutti questa verità.

Incazzato.

ALBINO RUBERTI

Quando il gioco si fa duro… scende in campo Albino Ruberti, il felpatissimo Capo di gabinetto di Nicola Zingaretti. È l’uomo che conosce a memoria Leggi e Decreti: anche perché una larga parte di quelli più recenti li ha o scritti o corretti lui. È stata questo a consentirgli di trovare in un attimo la soluzione che andasse incontro a tutti i protagonisti del Tavolo riunito ieri in regione (in modo virtuale) per evitare il caos rifiuti in provincia di Frosinone.

Albino Ruberti (Foto: Paolo Cerroni / Imagoeconomica)

La nuova discarica non c’è. Il Capo di Gabinetto non si è addentrato nella polemica su chi dovesse individuarla tra Regione e Provincia. Ha trovato invece la soluzione. In tre fasi: rifiuti inviati fuori provincia e zero emergenza, costi di trasferimento messi a carico della Regione e non dei cittadini, immediato esame delle carte sul quinto ampliamento della discarica di Roccasecca con risposta in poche settimane. Se è in regola si procede, se non è in regola si individua un altra soluzione.

Il tutto, con riferimenti normativi, codici, interpretazioni che consentono di farlo. E in fretta. In altri tempi sarebbero stati necessari almeno tre tavoli per definire ognuno degli step. Se c’è la voglia di fare (e si ha la capacità per farlo) non c’è bisogno di dilatare i tempi.

Soprattutto è stato bravo ad evitare ogni scontro in un confronto dove molti aspettavano solo una banale scintilla per dare fuoco alle polveri delle polemiche e scaricare sull’altro la responsabilità dei ritardi nell’individuare la nuova discarica.

Il cardinal Ruberti

FLOP

VIRGINIA RAGGI

L’Amministrazione Capitolina ha bocciato tutte le proposte dell’Ama e di altri soggetti per scongiurare l’emergenza rifiuti visto che la discarica di Roccasecca (dove è stata scaricata per anni l’immondizia di Roma), è arrivata alla saturazione del quarto invaso.

Ancora una volta la sindaca Virginia Raggi ha deciso che Roma è Roma e gli altri non sono un…  Soprattutto la Ciociaria, evidentemente considerata una periferia delle periferie.

Virginia Raggi (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

La conclusione è che i rifiuti della Capitale andranno ancora una volta altrove per poter essere smaltiti. In altre province, dove altri cittadini dovranno sopportare le conseguenze. Perché il volume dei rifiuti prodotto a Roma riempie facilmente e velocemente ogni tipo di discarica.

Sul piano politico, quello che non si capisce è come fa Virginia Raggi a scandalizzarsi quando Nicola Zingaretti continua a ripetere che mai il Pd potrà convergere sul suo nome per un mandato bis da sindaco. In questi anni la Regione Lazio ha dovuto risolvere i problemi della Capitale perché per la sindaca penta stellata Roma non  deve avere una discarica. E i rifiuti vanno comunque portati altrove.

Virginia chi?

GIORGIA MELONI

La leader di Fratelli d’Italia, che vola nei sondaggi (ma poi si scopre che l’ex premier Conte è avanti di parecchi punti nelle classifiche di gradimento), ha incontrato ieri il neo segretario del Pd Enrico Letta. Tra gli argomenti trattati c’è quello della presidenza del Copasir. L’obiettivo della Meloni è quello di piazzare alla presidenza del potentissimo organismo il senatore Adolfo Urso, bravissimo, competente, educato e finiano della prima ora.

Giorgia Meloni

Tutto normale. Ma il punto è politico. Enrico Letta persegue l’obiettivo di mettere in difficoltà la Lega e di far perdere le staffe a Matteo Salvini. Fratelli d’Italia evidentemente ha lo stesso obiettivo, da destra. Nel senso di voler provare a prendere la leadership della coalizione.

La prassi vuole che la presidenza di organismi come il Copasir vada all’opposizione e di fatto Fratelli d’Italia è l’unico partito all’opposizione (almeno così dicono) del Governo Draghi. Nei fatti però questa opposizione non si è vista finora, perché da un lato Giorgia Meloni cerca sponde nel Pd (Copasir), dall’altro gioca di squadra con la Lega (riaperture e ristori).

Insomma, cercare di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Ovvero: partecipare alle scelte di governo quando sono popolari e sganciarsi quando sono impopolari. Va tutto bene, ma non sembra una linea da partito rappresentativo di una Destra storica e sociale.

Piede in due staffe.