Top e Flop, i protagonisti del giorno: 6 maggio 2021

Top e Flop. I fatti centrali ed i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

ALBINO RUBERTI

Non lo ammetterà mai, neppure sotto tortura. Ma è proprio lui, il potentissimo capo di Gabinetto di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio, a tenere le fila di un’intera area politica in questo momento. Il motivo è evidente: Nicola Zingaretti è impegnato nella logorante partita a scacchi per la candidatura a sindaco di Roma, Alessio D’Amato non può allontanarsi dal fronte della prima linea nella guerra al Covid, Daniele Leodori si sta riorganizzando in un momento delicato.

Albino Ruberti: (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Nel frattempo Mauro Buschini si è dimesso da presidente del Consiglio regionale del Lazio, il segretario regionale Bruno Astorre è sotto attacco politico da parte di Carlo Calenda ma non solo. E allora alla Regione Lazio, quartier generale strategico di tutto il Pd, c’è  bisogno di chi continui a mandare avanti tutto senza dare nell’occhio. Quel qualcuno è Albino Ruberti, che sta Nicola Zingaretti come Gianni Letta a Silvio Berlusconi.

Una figura di sostanza e di discrezione, che potrebbe perfino assumere ruoli diversi, più spiccatamente politici: come la guida di un grande gruppo a partecipazione pubblica. Al momento serve esattamente un Albino Ruberti che faccia il Cardinale Richelieu. In futuro si vedrà.

La discrezione del potere.

MASSIMO RUSPANDINI

Massimo Ruspandini

Il  colpaccio dell’adesione del sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio a Fratelli d’Italia vale quadruplo. Primo perché arriva un sindaco che in tutte le occasioni ha confermato di avere consensi veri. Secondo perché proviene dal Pd e questo lancia un messaggio enorme nei confronti del Partito di Giorgia Meloni, che infatti ha apprezzato moltissimo. (Leggi qui Fiordalisio riunisce la famiglia: aderendo a Fratelli d’Italia).

Terzo perché, con l’arrivo di Fiordalisio, la lista di Fratelli d’Italia alle regionali si rafforza ed adesso è nelle condizioni di poter eleggere un consigliere. Quarto perché arrivano altri voti per Ruspandini quando si tratterà di ricandidarsi al Senato.

C’è infine un ulteriore aspetto, per niente trascurabile. Proprio la corsa alle regionali si accende. Antonello Iannarilli vuole partecipare, Alessia Savo anche. Daniele Maura ci spera, forse perfino Roberto Caligiore. Una quota va riservata al vice presidente Gabriele Picano ed alla sua area del Sud. Adesso anche Lucio Fiordalisio. Il risultato: divide et impera. Quello che vuole Ruspandini.

Tessitore.

FLOP

DURIGON – ZICCHIERI

Da tempo tra loro è in atto un braccio di ferro che investe anche gli assetti della Lega nelle province di Latina e di Frosinone. I tempi dell’idillio politico sono finiti. (Leggi qui Scintille sul Carroccio: è guerra tra Durigon e Zicchieri).

Francesco Zicchieri non ha mai digerito il cambio della guardia nel coordinamento regionale della Lega, quando ha dovuto cedere il testimone proprio a Durigon, poi diventato sottosegretario di Stato al Ministero di Economia e Finanza. Zicchieri ha un ruolo nazionale, ma sa benissimo che il consenso vero si costruisce nei territori. Quando si decidono le candidature alle comunali, alle Regionali, alle Politiche. Ovunque. In Ciociaria Francesco Zicchieri ha parecchi fedelissimi e su di loro sta puntando per cercare di riprendersi il coordinamento regionale.

Potrebbe verificarsi un fatto che metterebbe a posto tutto: la candidatura a sindaco di Roma di Nicola Zingaretti. Perché in quel caso si andrebbe ad elezioni anticipate alla Regione e Claudio Durigon potrebbe concorrere per il ruolo di Presidente. A quel punto la casella di coordinatore regionale potrebbe tornare ad essere occupata da Francesco Zicchieri.

In ogni caso però questo braccio di ferro rumoroso non è piaciuto ai vertici del Carroccio. E al Capitano Matteo Salvini. 

Capricciosi.

ANTONELLO IANNARILLI

Il momento per capire se restare o meno in Fratelli d’Italia è esattamente questo. Quando è entrato, lo ha accolto direttamente Giorgia Meloni. Come era giusto che fosse trattandosi di un ex parlamentare, assessore e consigliere regionale, presidente della Provincia.

Poi ha aderito all’area di Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera del partito. Spiazzando Alessandro Foglietta, che sperava di poter convincere Iannarilli a passare con Fabio Rampelli. Ma queste strategie non hanno portato gli effetti desiderati. Per un motivo: Massimo Ruspandini ha continuato a guardare soprattutto tra i suoi fedelissimi. Iannarilli non fa parte di quella cerchia.

Adesso, con l’ingresso di Lucio Fiordalisio, si complica moltissimo la corsa ad un seggio da consigliere regionale, vero obiettivo di Iannarilli. Il quale non ha alcuna intenzione di continuare a farsi “portare a spasso” in questo modo. Però deve decidere adesso. Sia che si vada ad elezioni anticipate alla Regione, sia che invece si arrivi a scadenza naturale.

Sedotto e abbandonato.