Top e Flop, i protagonisti del giorno: mercoledì 1 settembre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di mercoledì 1 settembre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di mercoledì 1 settembre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

ANGELO D’OVIDIO

Angelo D’Ovidio

L’uomo della Prima Repubblica, il simbolo di un mondo che hanno voluto affossare ma risorge e torna protagonista ogni volta che il nuovo mostra tutti i suoi limiti. Come è accaduto anche questa volta a Sora: Lega e Fratelli d’Italia si sono bombardate fino alle fondamenta distruggendo i reciproci giochi ma rivelandosi del tutto incapaci nel momento di costruire. È stato questo il momento in cui è uscito dall’ombra Angelo D’Ovidio con la sua Udc. E piazzando il nome del candidato sindaco che ha messo tutti d’accordo: Federico Altobelli.

È l’uomo giusto per la situazione del centrodestra di Sora: non è della Lega né di FdI, non ha frequentato nessuna delle due parrocchie politiche, senza scheletri nell’armadio, con il cognome che fa parte del ristretto lotto di quelli che in città sposta i voti.

Comunque andrà a finire per Altobelli e per il centrodestra, che raggiungano o meno il ballottaggio e l’elezione a sindaco, Angelo D’Ovidio ha già vinto. Perché l’ex Consigliere regionale, l’uomo che nuotava nelle acque affollate dagli squali del Partito Socialista di Bettino Craxi, ha dimostrato a tutti che la politica non è materia da Bar dello Sport.

Quando il gioco si fa duro D’Ovidio inizia a giocare

MATTEO RENZI

Matteo Renzi (Foto: Imagoeconomica, Paolo Lo Debole)

Nelle prossime ore presenterà il quesito del referendum contro il Reddito di Cittadinanza. Lo farà nel corso della tre giorni di formazione politica in svolgimento a Ponte di Legno, in provincia di Brescia.

Il leader di Italia Viva è stato quello che ha creato le condizioni per favorire l’ascesa di Mario Draghi a Palazzo Chigi. E’ stato lui infatti a mandare a casa il Governo Conte bis. In Parlamento non vota mai contro la maggioranza, ma il referendum è un’altra cosa. E sa di poter aggregare tutto il centrodestra e perfino qualche settore di centrosinistra.

In realtà l’esito referendario gli interessa fino ad un certo punto, anche perché  non sarà un provvedimento immediato. Infatti ieri ha detto che in tanti hanno spiegato che il reddito di cittadinanza si può migliorare. Compresi esponenti del Movimento Cinque Stelle.

La verità è che Matteo Renzi vuole assestare il colpo finale alla macchina penta stellata, guidata ora da Giuseppe Conte. Ed è pronto a fare le prove generali con Salvini, Meloni e Berlusconi anche in previsione dell’elezione del presidente della Repubblica.

Numero primo.

CLAUDIO FAZZONE

Claudio Fazzone

A Sora ha sfilato Forza Italia. Pensando sicuramente a Frosinone, ma anche al quadro regionale e soprattutto nazionale. Perché gli “azzurri”, al di là delle promesse di federazione con la Lega e degli ottimi rapporti con Fratelli d’Italia, su certe posizioni non vogliono starci più.

Non vogliono strizzare l’occhio ai no vax e ai no pass, non intendono mettersi di traverso sulle scelte dell’Unione Europea. E allora le comunali sono un ottimo laboratorio. Anche perché a Sora si è consumata una battaglia senza esclusione di colpi tra Lega e Fratelli d’Italia, ma pure all’interno del Carroccio. Dove Pasquale Ciacciarelli, facendo asse con il mentore Mario Abbruzzese (dirigente di Cambiamo-Coraggio Italia), ha ribaltato il tavoli. E Fazzone non sopporta politicamente né Abbruzzese né Ciacciarelli.

In attesa di capire cosa farà Forza Italia a Sora, lo smarcamento apre una finestra per Frosinone. Dove gli “azzurri” possono rivendicare la candidatura a sindaco.

Lucido e rapido.

FLOP

SALVINI-BORGHI

Claudio Borghi (Foto: Sara Minelli / Imagoeconomica)

La commissione Affari Sociali della Camera ha bocciato tutti gli emendamenti che chiedevano la soppressione dell’articolo 3 del decreto legge che introduce l’obbligo del Green pass. La Lega, che fa parte della maggioranza, ha votato contro, insieme a Fratelli d’Italia. Rimediando una sconfitta politica, parlamentare e strategica. E’ stato Claudio Borghi a imporre questa linea.

Borghi rappresenta l’ala del Carroccio che in maggioranza non ci vuole stare, per lui hanno ragione no vax e no pass e l’Unione Europea non rappresenta né un perimetro culturale né un organismo istituzionale. Fosse per lui la Lega non sarebbe mai entrata in maggioranza.

Matteo Salvini lo ha seguito in questa battaglia per varie ragioni: cercare di fare vedere che comunque lui conta dopo il passo indietro di Claudio Durigon, non lasciare la piazza alla Meloni, mandare un messaggio a Giancarlo Giorgetti.

Ma in questo modo la Caporetto è assicurata. Intanto perché l’obiettivo del blitz, la cancellazione del green pass, è fallito. E quando si perde, ci si indebolisce. In secondo luogo l’irresistibile attrazione della Destra per i no vax ha determinato lo smarcamento di Forza Italia e Silvio Berlusconi è il maestro dei tavoli sparigliati. Se si continua così l federazione diventa argomento da gossip. Ma soprattutto assecondare le posizioni di esponenti come Borghi vanifica mesi e mesi di lavoro di accreditamento presso le cancellerie europee.

Il soldato sfasciatore e il Capitano confuso.

ENRICO LETTA

Enrico Letta (Foto: Sergio Oliverio / Imagoeconomica)

Nel Governo sta ottenendo diversi successi: il passo indietro di Claudio Durigon, la difesa di Luciana Lamorgese. Poi però nel Paese e nel dibattito parlamentare la situazione cambia.

Intanto lui, Enrico Letta, segretario nazionale del Pd, ha di fatto rinunciato al simbolo del Partito alle suppletive di Siena (dove è candidato). Il che costituisce un precedente destinato a pesare in ogni contesto. Ma poi, a cosa serviva sottolineare che la Lega si è messa di fatto fuori dal Governo? La realpolitik è un’arte oltre che una scienza.

E’ chiaro a tutti, in primis a Draghi, che nel Carroccio è in corso una guerra furibonda tra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. E che una parte importante del Partito sulla pandemia ha idee che non c’entrano nulla con il resto della maggioranza e del Governo: dalla chiusure alle riapertura, dai no vax al Green pass. Ma in questa fase Mario Draghi non cambierà nulla. E poi c’è il semestre bianco.

Ripetere continuamente concetti contro la Lega lo fa assomigliare ad un disco rotto.  E impedisce di far capitalizzare al Pd le vittorie politiche.

Ossessionato da Salvini.

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