I Protagonisti di lunedì 21 ottobre 2019 * Top & Flop

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

CONTE-ZINGARETTI

Diamoci tutti una calmata”: lo ha detto il presidente del consiglio Giuseppe Conte al termine di lunghe giornate caratterizzate dal nervosismo a fior di pelle in maggioranza.

Oggi una schiarita importante sulla manovra, dovuta anche alla strategia del premier, che ha fatto capire che il punto di rottura può essere superato senza troppi problemi. Fondamentale pure l’intervento del segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti a Non è l’Arena. (leggi qui L’ultimatum di Zingaretti: «Se qualcuno fa il furbo noi andiamo via»).

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Perché alla fine il Governo può perfino andare a casa, ma alle elezioni vincerebbe il centrodestra a guida Matteo Salvini, leader della Lega. Il Pd può anche tornare all’opposizione. Ma per i Cinque Stelle è più difficile. Mentre Matteo Renzi avrebbe il problema di eleggere una pattuglia parlamentare in grado di pesare.

Nicola Zingaretti e Giuseppe Conte hanno pigiato sull’acceleratore al momento giusto. Con determinazione. Attenti a quei due.

MATTEO SALVINI

Ha cambiato comunicazione. Più istituzionale, rassicurante, con toni bassi. Soprattutto sull’immigrazione. Ha iniziato un percorso nuovo, quello di leader del centrodestra.

Una coalizione nella quale ci sono anche i moderati, che contano tanto. Premesso tutto questo però, se domenica sera il centrodestra vincerà in Umbria, per la politica italiana si aprirà uno scenario differente. E Matteo Salvini tornerà protagonista al centro della scena.

Matteo Salvini

Difficile ipotizzare i contraccolpi all’interno della variegata maggioranza di centrosinistra. Ma una cosa sarebbe evidente a tutti e cioè che il Capitano del Carroccio è quello che ha maggiore consenso nel Paese. Per Pd, Cinque Stelle, Italia Viva e Leu sarebbe impossibile non dare la sensazione di voler rimanere chiusi nel Palazzo.

L’assedio di Salvini sarebbe inesorabile. Solo i cretini non cambiano strategia.

FLOP 

MATTEO RENZI

Abbaia ma non morde, scherma ma non affonda il colpo, danza sul ring ma non sferra il colpo del ko. Abilissimo nel rottamare, lo è meno nell’aggregare.

Matteo Renzi Maria Elena Boschi © Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica

Ripete in maniera ossessiva che non sarà lui a far cadere il Governo. In questa fase c’è da crederci, perché alle elezioni avrebbe tutto da perdere. Ha una pattuglia parlamentare comunque decisiva, ma potrà esercitare un ruolo soltanto nel Governo. Non fuori.

Infatti all’affondo di Nicola Zingaretti non ha controbattuto. Si è adeguato. Polveri bagnate.

CARLO CALENDA

Il consenso che gli attribuiscono i sondaggi è inversamente proporzionale alla sua presenza in televisione. Ormai lo invitano a tutti i talk show. Lui in studio è bravissimo e gigioneggia alla grande. Competente come pochi sul terreno economico, dispensa analisi cattedratiche inattaccabili. Ma i voti? Beato chi ce l’ha.

Carlo Calenda © Imagoeconomica

E’ entrato nel Pd dopo il tracollo elettorale del 4 marzo 2018. E’ uscito perché non condivideva l’alleanza con i Cinque Stelle. Tutto giusto, per carità. Ma poi in politica bisogna prendere i voti. E questo è un altro discorso. Può consolarsi con i salotti televisivi, dove ormai ha scalzato un mostro sacro come Carlo Cottarelli.

Deve augurarsi che alle elezioni si vada il più tardi possibile. Leggero.