Un sabato ad alto contenuto politico quello di ieri. Basta mettere insieme le cose per capire quello che potrebbe succedere nelle prossime ore.
In mattinata il premier Giuseppe Conte è salito al Quirinale per rassicurare il Capo dello Stato Sergio Mattarella sul fatto che c’è una maggioranza anche senza Renzi. Non sappiamo a chi abbia fatto riferimento Conte: se ad alcuni esponenti di Italia Viva sui quali c’è un pressing asfissiante in queste ore da parte dello stesso presidente del consiglio e del Pd o se alcuni “responsabili” di centrodestra che fanno riferimento a Paolo Romani, per una vita fedelissimo di Silvio Berlusconi.
Provate a immaginare cosa avrebbe risposto l’ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano a Silvio Berlusconi se quest’ultimo gli avesse detto che il Governo poteva reggere grazie ad un manipolo di “responsabili”. Come del resto era avvenuto con Razzi e Scilipoti per esempio.
Ma i tempi sono cambiati. Dalla vicenda emergono due cose: Giuseppe Conte non intende mollare. Per nessuno motivo. Matteo Renzi dovrà risolvere l’assedio ai suoi gruppi parlamentari. Fatto questo, comunque vada a finire, cercherà in ogni modo di contrastare Conte e il Partito Democratico.
Nelle stesse ore il Movimento Cinque Stelle tornava in piazza. Alessandro De Angelis sull’Huffington Post ha sintetizzato così: “Con le auto blu contro i vitalizi”. Per sottolineare il cambio di pelle e di identità di un Movimento che ormai è abituato ad essere forza di governo. In ogni caso però il ritorno in piazza c’è stato e con una partecipazione vera. Sono emerse due cose. Il capo è sempre Luigi Di Maio. Mentre Paola Taverna è nelle condizioni di ritagliarsi un ruolo fondamentale nell’ala movimentista. Più di Di Battista, più della Lombardi. Chissà, potrebbe essere lei nel prossimo futuro a guidare il Movimento.
In ogni caso i pentastellati hanno battuto un colpo fuori dal Palazzo. Anche per cercare di contrastare le Sardine, che oggi hanno un loro appuntamento. Mattia Santori sta caratterizzando questo movimento sempre di più. E sempre di più si vede l’impronta di Romano Prodi. Nelle piazze le Sardine hanno già sconfitto la Lega, ora dovranno fronteggiare i Cinque Stelle.
Infine il Carroccio. Matteo Salvini ha smentito Giancarlo Giorgetti e sé stesso, rilanciando la battaglia storica della Lega: il no all’Unione Europea. I sondaggi danno in vistoso calo il Carroccio. C’è bisogno di una scossa e il Capitan pensa di darla così.
Alla fine del sabato movimentato però il quadro è sempre lo stesso. In settimana vedremo la portata dello scontro tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi.