Il Movimento Cinque Stelle voterà sì in Parlamento per la richiesta di processo nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che per la cronaca è anche vicepremier e leader della Lega. Anzi, il Capitano.
Ad annunciarlo ufficialmente su La7, nel corso della trasmissione Non è l’Arena di Massimo Giletti, è stato il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, che per la cronaca è anche vicepremier e capo politico del Movimento Cinque Stelle. Spiegando: «Il governo italiano si oppose allo sbarco dalla Diciotti finché l’Europa non avesse detto dove dovessero andare le persone a bordo. Fu una decisione del governo tutto… Salvini ha detto io mi voglio far processare. Sarò il primo a dire che fu una decisione del governo. Si sta provando a scardinare il Movimento dalla Lega e far cadere il governo, è il gioco che si fa ogni giorno». Alla domanda su quale sarà il giudizio del M5S su Salvini, Di Maio ha risposto: «Che facciamo? Gli facciamo un dispetto e gli votiamo contro?».
Pochi minuti prima Alessandro Di Battista, leader “barricadero” del Movimento Cinque Stelle, aveva invitato Salvini a rinunciare all’immunità, evitando al Parlamento di doversi pronunciare. Il caso è quello della nave Diciotti.
Proviamo a ricapitolare: i Cinque Stelle ritengono che quella fu una decisione dell’intero Governo, ma che Salvini deve essere processato perché è lui stesso a chiederlo.
Sul piano politico quale maggioranza, in un qualunque Paese, con un qualunque governo, si comporterebbe in questo modo.
Comunque andrà a finire alcune cose sono già apparse chiare:
- 1) la linea del Governo, non soltanto sull’immigrazione, la detta Matteo Salvini;
- 2) il Movimento Cinque Stelle fatica a tenere una parte della base, mentre al proprio interno Roberto Fico va in una direzione, Luigi Di Maio in un’altra e Alessandro Di Battista non si sa;
- 3) il regalo a Salvini è enorme anche a futura memoria, perché gli darà la possibilità di diritto di veto su qualunque tipo di tematica cara ai pentastellati. Votare per far processare il leader del partito alleato è come firmare una cambiale politica al buio. Un autogol clamoroso;
- 4) nell’intera vicenda il ruolo del presidente del consiglio Giuseppe Conte non è menzionato, come se non esistesse.
L’appuntamento per la resa dei conti nel Governo è dopo le europee. Con Matteo Salvini che continua a non sbagliare un colpo e con i Cinque Stelle che non riescono a trovare il bandolo della matassa.