Il vero oscar di Monica

Monica Vitti nel film Alta infedeltà (1964). Photo: Everett Collection.

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Monica Vitti ed il suo vero oscar
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Belle, fatali, irraggiungibili e fredde: la generazione delle dive dei selfie non è così ma ha deciso di apparirlo, creandosi un personaggio su misura. Su quel modello si è ispirata un’intera generazione di ragazzine.

Da sinistra dicono che molto abbia contribuito il berlusconismo: nel quale non contava quanto fossi preparata ma apparire meglio delle altre.

È l’eterno dibattito tra essere o apparire, tra sostanza e apparenza: nel quale una volta si veniva educati. Perché ciò che è costruito sulla sabbia si sgretola alla prima folata di vento. E la bellezza, prima o poi, passa.

Monica Vitti nel film L’Eclisse (Photo: Michel Desjardins)

Modelli che si scelgono, poi ognuno basa la sua vita come meglio crede.

Se occorre qualche aiuto nella scelta, basta pensare a Monica Vitti: antidiva per eccellenza, attrice e donna di sostanza, intelligente e preparata tanto quanto bella.

Nonostante questo, la ricorderemo per i personaggi ai quali ha saputo dare vita: loro sono eterni, resteranno sulla scena e nelle nostre coscienze per sempre. Anche se lei oggi è andata via.

Lasciandoci un insegnamento: non è necessario essere oche per essere dive, si può essere intelligenti e dive allo stesso tempo, anzi è meglio. Perché il fascino più seducente è quello di saper portare, con la stessa disinvoltura, le gambe ed il cervello.

È il vero oscar di Monica.

Senza Ricevuta di Ritorno.

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