Silvio Berlusconi sempre più orientato verso il “No” al referendum, mentre Nicola Zingaretti, dopo aver ribadito il rispetto dei patti (quindi il Sì), chiede agli alleati di smetterla con i giochetti sulla legge elettorale. Il riferimento, manco a dirlo, è al leader di Italia Viva Matteo Renzi.
Movimento Cinque Stelle, Lega, Pd e Fratelli d’Italia sono favorevoli al taglio di 345 seggi parlamentari.
Dunque non dovrebbero esserci problemi per il Sì. Ma il punto vero, che nessuno dice, è quello relativo alle intenzioni dei singoli deputati e senatori. Indipendentemente dal Partito. Loro cosa voteranno? Ma basterà questo a rimettere in discussione l’esito del referendum? In realtà è complicato.
Il sondaggio di Euromedia
Un sondaggio di Euromedia Research pubblicato su La Stampa, dice che oltre il 40% dei cittadini afferma di non sapere ancora cosa votare il prossimo 20 e 21 settembre. Il 42% degli intervistati afferma che voterà in maniera favorevole al taglio del numero dei parlamentari, contro il 15,8% contrario al referendum costituzionale. Ma molti non hanno ancora deciso. Ma ci sono differenze.
L’1% dichiara che voterà scheda bianca, mentre il 41,2% non sa ancora come si comporterà. Precisamente, il 24,5% al momento propende per l’astensione al voto, mentre il 16,7% sostiene di essere ancora indeciso.
Il sondaggio di Euromedia Research sottolinea come sebbene la distanza tra il sì e il no appaia importante, nel giro di un mese i consensi verso il taglio del numero dei parlamentari hanno subito una flessione di circa dieci punti percentuali. Vedremo. (Leggi qui Il coraggio di dire No a questo referendum).
Referendum e Partiti
Lo studio “testa” anche le intenzioni di voto dei cittadini. La Lega rimane la prima forza politica con il 25,2%. Rispetto alle ultime rilevazioni dello scorso 3 agosto la tendenza è positiva: all’inizio del mese la Lega registrava infatti il 24,9%. Il Partito democratico si trova invece lievemente in calo, passando dal 20,5% al 20,4%. Perde qualcosa anche il Movimento Cinque Stelle che scende al 15,3% dal 16% di inizio agosto.
Frena Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni perde infatti qualche consenso rispetto ad alcune settimane fa, passando dal 14,9% al 14,3%. Bene Forza Italia che cresce dal 6,8% al 7,2%. In aumento anche Italia Viva, che supera nuovamente la soglia del 3%. E ottiene il 3,3%.