Vi racconto il liceale Gino Scaccia, consulente dei ministri

'Professò...' l'accento di casa su una delle strade principali di Berlino, in anni nei quali nessun Erasmus agevolava lo studio all'estero. Per diventare Gino Scaccia occorre studio e sacrificio. Come dimostrò da subito quando era giovane liceale del Turriziani

Ricordo quel momento che mi fece scoprire tante cose: diversi anni fa. Ero a Berlino per un tour di concerti corali. Camminavo per Alte Potsdamer Strasse, a due passi da Potsdamer Platz, il luogo dell’architettura innovativa nella capitale tedesca. Mi sentii chiamare con entusiasmo: professo’…

Mi voltai e mi trovai di fronte il volto sorridente di Gino Scaccia, era stato mio alunno al Liceo Classico di Frosinone qualche anno prima.

La vita scomoda dello studente

Lì per lì, pensai che fosse anche lui in viaggio e feci la solita considerazione che non puoi mai andare da nessuna parte che… Ma poi Gino mi disse: no, prof, io qui ci studio. Non c’erano ancora progetti europei che consentivano scambi universitari, o per lo meno erano agli albori: erano scelte difficili, complicate, significava andar via dalla vita comoda della famiglia. Ma Gino l’aveva fatta: capii che di fronte non mi trovavo soltanto un ragazzo bravissimo a scuola ma uno che si sarebbe fatto apprezzare.

Ero capitato nella sua classe al Liceo in un momento turbolento per l’insegnamento della Religione: ero stato mandato  a sostituire un insegnante che, per tante ragioni, non aveva lasciato un buon segno di sé. Ero un po’ in difficoltà: avevo dovuto lasciare, almeno in parte, una scuola in cui mi ero trovato benissimo, l’ITC di Ceccano, ma ero anche emozionato di andare ad insegnare nella stessa scuola in cui avevo studiato, diventando collega dei miei prof

La sua fu la prima classe che incontrai e confesso che non ci fu un’accoglienza straordinaria anche se poi  tutto andò nel migliore dei modi.

Ragazzi di carattere

Il Liceo Classico di Frosinone

Insegnare in un liceo classico per un docente di Religione consente di esplorare tutti i fenomeni religiosi che sono all’interno delle discipline che quei ragazzi normalmente studiano: Storia, Filosofia, Letteratura, Scienze. Difficile trovare un argomento in cui non ci sia espressione, al positivo o al negativo, del fenomeno religioso. Fu facile ricostruire un rapporto di fiducia, basato sul rispetto reciproco di idee e convinzioni, e  che diventò di simpatia e poi anche di amicizia. Che è proseguita con Gino e con i suoi compagni, come con tutti gli altri ragazzi del Liceo.

Ragazzi di carattere. Orgogliosi delle loro radici. Come dimostra l’aneddoto legato alla discussione della tesi di laurea di Gino. Alla Luiss, in anni nei quali il prestigio era se possibile ancora maggiore di quello contemporaneo. Il laureando Gino Scaccia fu autore di uno studio e di un’esposizione brillanti. Al punto che il presidente della Commissione, apprezzandone la preparazione, gli domandò: «Dottore, di dov’è lei?». «Vengo da Frosinone» fu la risposta. «Curioso» commentò il presidente, come se dalla Ciociaria non potessero arrivare persone così preparate. «E ne sono orgoglioso» aggiunse Gino Scaccia.

Da quel giorno, Gino ha scritto 6 monografie, 7 volumi che raccolgono vari suoi scritti, 130 tra saggi pubblicazioni e commenti a sentenze. Lo leggono e lo studiano all’estero. Dopo essere stato consigliere di due ministri, da ieri è capo del Dipartimento per le Riforme Istituzionali. Se l’Italia sarà più snella sarà anche merito suo. E, un po’, di quello che ha saputo insegnargli il liceo classico di Frosinone.

Per una volta, come lui è stato orgoglioso di sentirsi frusinate, è il frusinate a sentirsi orgoglioso di lui.

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